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T/n's POV
Si notavano degli uccelli in volo, le loro ali possedevano sfumature di diverso marrone,e sembravano spiegazzarsi nel cielo fregandosene delle nuvole, della vicinanza al Sole o dello star sorpassando delle mura che per loro non valevano nulla e non segnavano il pericolo dopo averle oltrepassate.

Li osservavo con curiosità dalla mia finestra,le cui persiane erano aperte e mi mostravano un panorama davvero bello,che però,dopo innumerevoli volte, arriva a sembrare monotono,il verde acceso del prato, contornato da parti più scure ed a tratti bagnate dalla pioggia di quella notte, si sfocava,diventando un semplice colore uguale per uno strato di terra che agli occhi di una comune ragazzina era poco riconoscerlo come "immenso".

Oh,piacere! Mi chiamo T/n T/c,e sono colei che per la maggior parte de tempo si nasconderà dietro la narrazione,nonché ovviamente la protagonista della storia. Non mi reputo un qualcuno di importante né che durante una certa situazione sia determinante,ma non vi aspettate la solita storiella su una ragazza che non sa difendersi da sola insomma. Oh,ultimo punto,ho ventiquattro anni; sul mio carattere non mi soffermo,imparerete a conoscermi passo passo.

Stavo aspettando con ansia un qualcuno che si degnasse di bussare alla mia porta, ero in attesa di una notizia importante, e dato ciò da cui avevo cominciato si prospettava essere quel da cui il mio futuro si sarebbe incentrato.

A due anni dalla caduta del distretto di Shiganshina, mi ero distinta particolarmente nel gruppo dei miei compagni nonché cadetti, ma non era solo questo a creare un distacco tra noi: io li avevo già visti,orridi, con un odore che non riuscirei neanche a spiegare a parole,e soprattutto,un menefreghismo tale da far venire i brividi; non ascoltavano nessun'implorazione e rimanevano impassibili davanti ad esse,si divertivano a cercare "prede" nelle varie casette,per loro probabilmente cubi con qualche mattone trasparente da poter utilizzare per affacciarsi. Il corpo di ricerca non si era fatto vivo,quello di guarnigione era inesperto davanti al nemico ed a causa di ciò morirono tantissime persone.Meno grazie al mio intervento,non per vantarmi,solo pura verità.

Fortunatamente i miei genitori rimasero in vita.

Le divinità soltanto si ricordavano quante domande mi fecero,erano ad un passo dal torturarmi.

"Chi è lei?" "Non fa parte dell'esercito?!" "Dove ha imparato certe cose?"
Risposi di aver trovato un modello abbandonato per il movimento tridimensionale,e beh,il resto semplice allenamento e "sacrifici".
Mentii per una metà, non mi sono sempre tenuta sulla difensiva per quanto riguarda il mio passato,ma di sicuro non era il caso farlo presente ad un presunto interrogatorio,non sarebbe andato a mio favore. Fatto sta che insistettero sul fatto di potermi dimostrare un'ottima soldatessa e mi convinsero ad arruolarmi,non che avessi nulla da perdere in realtà,mi piaceva il rischio,quei brividi che cadono impazientemente giù per la schiena,il sudore freddo e le pupille piccolissime,in un qualche modo mi faceva sentire viva.

E così si arriva ad oggi,dopo diversa fatica spesa durante gli addestramenti, ero in grado finalmente di lasciarmi il nome di "cadetta" alle spalle e farlo diventare qualcosa di più.

Speravo nell'intraprendere il ruolo da caposquadra immediatamente,più si saliva e più si era essenziali.

Ma evidentemente i superiori non la pensarono così, di fatti il ragazzo che varcò la mia porta mi riportò il resoconto;niente caposquadra,niente sogni di adulazione...solo l'unione alla squadra di Levi.

Non che ne fossi delusa,sembrava un bel gruppo, potevo sfruttare le mie capacità ed allo stesso tempo non preoccuparmi delle responsabilità che l'essere qualcosa di maggiore mi avrebbe procurato.

"È solo per farti comunicare anche con gli altri,per farti captare il cosiddetto lavoro di squadra. Mi hanno chiesto di riferirtelo,suppongo quindi tu sia in una posizione momentanea."  disse il giovane incaricato di farmi rapporto.

Dunque, decisi di godermi la mia ultima giornata di "libertà",andandomene un po' in giro,ovviamente dopo gli addestramenti,non mi era assolutamente concesso saltarli per sciocchezze,come lo stesso era per gli altri.

Feci qualche giro di campo,portandomi un po' d'acqua dietro senza rischiare di essere a corto nel punto più lontano dai vari rifornimenti.
Perché? Correre mi ha sempre rassicurata.
Era come un sollievo,il vento sul viso,i capelli tremendamente spettinati anche se raccolti in una coda solida,il sudore che si asciugava in pochissimo tempo e le gambe che dopo qualche minuto andavano da sole,e ti concedevano di osservare il tramonto in tutti i suoi colori.

Inoltre volevo essere certa di fare una dormita pesante, e beh,non era un metodo perfetto,ma funzionava.

Mi mancava solo da sostenere il giorno seguente,ed anche se la mia persona può sembrarvi colma di autostima,l'ansia mi stava divorando assieme al mio nemico più feroce,me stessa.

Chiusi gli occhi e agganciai le mie braccia attorno al cuscino come se dovessi regalare a qualcuno un forte abbraccio.


UAAAA,è così strano tornare a scrivere una fanfiction dopo un po' di tempo😂
COMUNQUE,spero che questa storia vi possa interessare,mi sono già segnata degli appunti per ciò che riguarda la protagonista e di diversi momenti importanti quindi stavolta mi trovo preparata più del mio solito😂😂
Altra cosa,per ora siamo nell'847,ma più avanti troverete anche Eren,Mikasa,Jean ecc.
E nulla,buon primo capitolo😂👌🏻

•Good and Evil• LevixReader / Attack on TitanWhere stories live. Discover now