12 - Chi ci fermerà?

1K 81 483
                                    

Galassia, Asgard.

Seduti a terra, rispettivamente sui gradini e sul pavimento lucido, Loki e Lilith riprendevano fiato.

Avevano combattuto.
E come la prima volta si erano resi conto di non potersi sconfiggere a vicenda. Avevano ancora la stessa forza magica. Ogni loro mossa sarebbe stata vana.

Il respiro affannato di Loki scandiva il tempo e rompeva il religioso silenzio presente in quella stanza. Una mano poggiata poco sotto il petto, dove qualche minuto prima la Dea lo aveva colpito con un calcio.

Non avevano usato armi e nemmeno trucchetti. In quel breve combattimento si era scaricata tutta la loro rabbia e frustrazione. Era stato per entrambi un buon modo per rilassarsi.

In quel momento, quasi nemmeno ricordavano per cosa si fossero scontrati. Lo stress di quei giorni aveva avuto bisogno della sua valvola di sfogo e ora ogni cosa sembrava più leggera. Persino le loro menti tormentate.

Una sensazione che però, sfortunatamente, non durò molto.

«Non arriveremo da nessuna parte continuando così» Lilith decise di parlare per prima, sedendosi più comodamente sui quei gradini e spostando il peso sugli avambracci.

Loki alzò un sopracciglio, confuso e allo stesso tempo incuriosito da quell'affermazione. Nel vederla sedersi in quel modo, fu colpito dai ricordi, ripensando a quando, proprio in quella stanza, aveva scoperto la verità sulle sue origini. Era passato così tanto tempo, eppure quelle immagini erano ancora vivide nella sua mente. Ma non si sbilanciò, rimase in silenzio, aspettando che fosse lei a continuare.

«Io non mi sento ancora bene con il mio riacquisito potere. E con te tra i piedi, che non fai altro se non intralciarmi la strada, non riuscirò a combinare molto e in poco tempo» aggiunse. Era come se stesse parlando con se stessa. Come uno di quei discorsi che ti permette di dar voce ai pensieri nella tua testa.

«Oh, scusa se non voglio che una sconosciuta poco affidabile si aggiri indisturbata tra le stanze del mio palazzo, in cerca di chissà quale segreto» si intromise lui, provocandole un'espressione infastidita per essere stata interrotta.

«E tu, non ti libererai di me facilmente» continuò, ignorando il suo intervento. «O almeno non prima che lui ci raggiunga» concluse, facendo spallucce.

Era stranamente calma.
Il tono pacato e quello sguardo sufficiente, come se fino a pochi istanti prima non avesse cercato un modo per contrastare Mephisto.
Sembrava quasi stare per arrendersi al destino che qualcun altro aveva scelto per lei.

Ma poi, volse il suo sguardo sulla figura di Loki, che se ne stava ancora lì seduto, intento a capire se fosse o meno il caso di curarsi quel grosso livido che gli stava uscendo sulla mano.

Sentendosi osservato, alzò la testa di scatto, incontrando lo sguardo furbo di lei. Un impercettibile sorriso aleggiava sulle sue labbra e la testa si stava piegando leggermente su un lato.

«A meno che...» quelle parole si dispersero nella stanza, un discorso lasciato volutamente a metà, per aumentare la suspense. A quanto pareva Loki non era il solo ad amare la teatralità.

Il Dio degli Inganni alzò un sopracciglio, come per spronarla a continuare, ma poi non attese che lei parlasse. Udì un impercettibile rumore. Un suono di cui Lilith non si accorse minimamente, ancora troppo inesperta della vita all'interno di quel palazzo.

«Qualsiasi cosa ti stia passando per la mente, dovrai tenerla per te ancora per un po'» le disse, alzandosi in piedi e lisciando le pieghe dei suoi pantaloni in pelle. Camminò verso le scale, raggiungendola e fermandosi qualche gradino più in basso di lei. «Sarà meglio che Odino si faccia trovare nelle sue stanze quando il capo della guardie arriverà per conferire con lui» spiegò, mentre le porgeva una mano.

Sinners || Loki ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora