❥ 𝟎𝟗 - 𝐛𝐚𝐫𝐥𝐮𝐦𝐢 𝐝𝐢 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐚𝐧𝐳𝐚

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Infilò le chiavi argentate nella toppa del grande portone d'acciaio davanti cui si trovava per poi farle girare ripetutamente, in modo da sbloccare la serratura ed entrare nella palestra

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Infilò le chiavi argentate nella toppa del grande portone d'acciaio davanti cui si trovava per poi farle girare ripetutamente, in modo da sbloccare la serratura ed entrare nella palestra.

Disattivò l'allarme e andò negli spogliatoi per togliersi gli indumenti che fasciavano la parte superiore del suo corpo. Sfortunatamente, prima di uscire di casa, quella sera, non aveva preso il borsone da palestra che di solito si portava, dietro vista la fretta che aveva di uscire da quella casa. Per questo motivo si sarebbe allenato a petto nudo e con ancora i jeans e gli stivali addosso.

Mandò velocemente un messaggio ad Hoseok per rendergli nota questa sua visita notturna, in modo che non si spaventasse vedendo i filmati di sorveglianza il giorno successivo.

Mentre il minore cominciava a fare gli esercizi di riscaldamento, Taehyung si trovava seduto vicino la finestra, lontano dal biondo tinto che aveva scoperto chiamarsi Dohyun.

La stanza era ancora impregnata dell'odore del tabacco che l'altro aveva fumato poco prima di sdraiarsi definitivamente sul letto.

Il moro odiava la puzza di fumo, era troppo forte per lui, ad ogni respiro gli faceva bruciare gli occhi e la gola. I fumatori non gli piacevano, riteneva che fossero dei completi idioti perché, pur sapendo di starsi sottoponendo ad una lenta tortura che molto probabilmente avrebbe portato alla loro morte, continuavano imperterriti ad uccidersi volontariamente.

Jungkook era un'eccezione, l'eccezione.

L'odore di fumo che aleggiava intorno al corvino arrivava come un dolce profumo all'olfatto di Taehyung. Un odore così pungente si sposava perfettamente con l'animo del minore, per questo motivo il moro non riusciva a disprezzarlo come faceva con gli altri, anche se provava sempre a strapparlo via da quella malsana abitudine.

Ad ogni modo il suo ospite si era ormai addormento ma a Taehyung, insieme alla sbronza, era passato anche il sonno.

I sensi di colpa lo stavano soffocando, come al solito.

Era sicuro che Jungkook non si sarebbe arrabbiato per ciò che aveva fatto, o almeno era sicuro che non lo avrebbe dato a vedere, ma lui si sentiva male comunque.

Non voleva realmente andarsene e lasciarlo solo, non lo voleva quella volta e non lo voleva nemmeno le precedenti, ma era più forte di lui. L'ottimismo che riponeva nel futuro riusciva sempre a sopraffarlo.

La verità era che a Taehyung non interessava nulla del sesso, non era quello che cercava nelle persone con cui aveva rapporti.

Lui era un credulone, uno che riponeva troppa fiducia negli esseri umani. Era uno che spesso che trovava il bene un po' ovunque, nonostante la gente desse chiari segni di non avere un cuore buono.

In quel momento si rendeva conto di essere corso nuovamente dietro ad un misero barlume di speranza, un piccolo spiraglio di luce in fondo al tunnel che però aveva finito per accecarlo per l'ennesima volta.

➵ COINQUILINI ; vkookWhere stories live. Discover now