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POV'S LUDO
aprì gli occhi confusa e come sempre non sapevo dove mi trovavo o cosa era successo, della sera prima? Mi ricordo solo che aspettavamo Tyler e Dylan al locale, poi sono entrati loro dopo tanto e poi... buio. Non ricordo altro. Girai la testa e mi accorsi di essere tra le braccia di Dylan in casa sua, mi sta abbracciando come fa sempre, è bellissimo ma... come ci sono finita? Okay ho capito, l'unica soluzione è che mi sono ubriacata come non so cosa e ora non ricordo un cazzo.

Mi alzai lentamente e stranamente Dylan non si svegliò come il suo solito, dormiva proprio come un ghiro, andai verso la cucina con un po di giramenti di testa, mi appoggiai al tavolo e feci dei respiri profondi <Hey> Sentì sussurrare dietro di me, non feci tempo di girarmi che delle mani si misero sulla mia vita <Come stai?> Chiese lui <Scusami non volevo svegliarti> Dissi, stava dormendo così bene che mi dava fastidio svegliarlo, si sono proprio una mammina.
<no tranquilla... ieri ci sono state un po di complicazioni eh sono un po stanchino> Disse appoggiando il suo mento sulla mia spalla <Mi hai fatto da baby sitter?> Chiesi sorridendo, mi girai e misi le mie braccia sulle sue spalle <Beh diciamo che se non l'avessi fatto... mi avresti scopato da ubriaca> Disse lui cercando di trattenere le risate <no... cosa ho detto?> Chiesi io già in ansia, quando una persona è ubriaca dice tutto quel che le passa per la testa e a me ne passano di cose per la testa, poi se ce lui figurati <Nah niente di che, solo che mi volevi nudo davanti a te e cose del genere> Disse lui ridendo <no non l'ho detto davvero> Dissi mettendomi le mani in faccia dalla vergogna, lui le prese delicatamente e le baciò <Non ne stato così male, ma tranquilla io non ho fatto niente apparte un bacino> Mi assicurò lui, ma non era questo che mi preoccupava perché sapevo che non si sarebbe mai approfittato di una ragazza ubriaca, la cosa che mi preoccupava erano l'esatte cose che avevo detto, PERCHÈ MI PASSANO TROPPE COSE BRUTTE NELLA MENTE QUANDO C'È LUI! <Non devi preoccuparti di questo> Mi sussurrò avvicinandosi alle mie labbra <piuttosto ora baciami che ieri stavo soffrendo a non poter fare niente> Disse sempre lui, sorrisi e mi avvicinai unendo le nostre labbra, era bellissimo come sempre, lui chiese subito il permesso della lingua e io come facevo a dire di no? Le sue mani si muovevano sui miei fianchi fino a che non mi prese e mi fece sedere sul tavolo, ero bassa, tanto bassa per lui, infatti quel rialzo non servì a molto, si mise in mezzo alle mie gambe provocandomi troppe emozioni in un momento solo, io accarezzavo i suoi capelli soffici continuando solamente a spettinarli <Ragazzi sto di merda> Sentì la voce di Charlie entrare in cucina, Dylan sbuffò e si stecca da me <ma di nuovo? Sapevo che volevate accoppiarvi ma placate gli ormoni> Disse lei, risi tra me e me e scesi dal tavolino <Tyler?> Chiesi io e subito dopo spuntò anche lui <Ciao bella gente, come avete dormito?> Chiese <Boh non ne ho idea> Risposi io <Io benissimo> Disse Charlie <Bah non riuscivo a chiudere occhio> Disse Tyler, tutti si lamentavano e quello che aveva aiutato tutti, Dylan, se ne stava zitto sorridendo <Colazione?> Chiese lui e tutti annuirono <Nooo aspettata! Tu non metti le mani in cucina che la voglia di pulire poi dove la tiriamo fuori?> Dissi io fermandolo <Faccio solo un te, voi non mangiate dopo ieri sera> Disse e si mi sembrava tanto una mamma che si preoccupa dei figli, sarebbe proprio un bel padre.

La mattina alla fine la passammo a chiacchierare e scherzare di cavolate assolute,alla fine Tyler se n'era andato perché oggi le toccava un'intervista, Charlie è tornata a casa e io... anche io dovrei proprio tornarci, ma Dylan... non riesco a staccarmi da lui, è come aver trovato la luce e dover tornare al buio <Tu non fai nessuna intervista?> Chiesi io curiosa <Si, da domani parte una serie di cose che mi uccideranno, ho la settimana piena> Disse lui, subito mi venne in mente che non potremmo forse vederci ma sarà anche stanco e lui che ci può fare <Lo so che pensi> Disse <eh cosa?> Chiesi io alzando un sopracciglio <Si stai pensando se riusciremo a vederci> Disse sorridendo, lo riusciva a fare, riusciva a leggermi come un libro aperto <No non ne vero, è il tuo lavoro ed è normale che tu abbia da fare> Mentì, si è normalissimo ma era proprio quello che stavo pensando <Ti prometto che troverò spazio per noi> Disse dandomi un bacio a stampo che migliorò il mio umore <e ora! A casa, ti accompagno> Disse e io felice lo seguì fino alla macchina.

***

Era sera ormai e come sempre ero sdraiata nel mio letto, guardai il numero di Vince, volevo chiamarlo, mi mancava troppo, lo videochiamai ma non rispose allora cliccai la chiamata normale <pronto?> Chiese lui
<Vincenzo cazzo, perché non rispondi?>

<Ludo cosa vuoi>

<che minkia stai facendo? Perche ti comporti così a caso?>

<Ludovica ti ho chiamato? Ti ho mai voluto sentire? no, ora stammi alla larga>

<MA CHE CAZZO DI PROBLEMI HAI?!>

<tu, tu sei il mio problema, ora non chiamarmi più, non farti più sentire, non-ti-voglio-sentire che sia chiaro>

<ALMENO DIMMI CHE TI HO FATTO>

<Mi fai schifo! Mi hai sempre fatto schifo e ora basta. Addio> Disse come ultimo attaccandomi, ormai le mie guance erano piene di lacrime, i miei occhi già rossi e una parte di me si stava distruggendo, una persona che conoscevo da anni le facevo schifo mi ha letteralmente detto che io sono il suo problema, che io sono la sbagliata, ora mi sentivi davvero lo schifo, presi il cuscino e lo misi in faccia bagnandolo di lacrime, ero disperata, sentivo che questa distruzione mi stava creando un vuoto, perché? Perche dopo una vita passata insieme fa così? Perche? Perche forse si era stufato di avere una come me? PERCHE?!

you are everything I wanted || Dylan Obrien ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora