Capitolo Dieci

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Ma in realtà lo sapevano tutti, sapevano tutti quanto fosse crudele Eva Grinbell e che le sue non erano altro che menzogne o almeno in parte. Di guarigione non se ne parlava affatto, giorno dopo giorno si ritrovavano a stare sempre più male. Ed Harry sapeva per certo che di lì a poco sarebbe morto qualcuno. Fece scorrere lo sguardo tra i suoi compagni ed erano dimezzati rispetto al loro numero. I continui esperimenti svolti nell'ultima settimana avevano causato numerosi danni a livello psicologico dei ragazzi che si trovavano lì e avevano paura, ed era persino palpabile. Harry sembrò annegare nella sua stessa rabbia quando si rese conto che la stessa ragione per cui gli esperimenti erano iniziati di nuovo e con dosi maggiori, non era lì. Luxia non c'era e il ragazzo avrebbe voluto dirgliene di tutti i colori, ma a cosa sarebbe servito? Si era arreso al fatto di dover parlare solo quando era necessario e di arrabbiarsi solamente quando era sotto gli effetti di quelle sostanze, perché in fin dei conti sapeva che sarebbe morto lì dentro, in un modo o nell'altro.

« Adesso seguimi 9752, vediamo di cambiare la tua cura. » disse la donna e allora, senza il consenso del ragazzo o la sua stessa volontà, un infermiere lo prese per il braccio strattonandolo fuori dalla sala, lasciando che le urla di Cedric si spargessero per l'Istituto e che i suoi compagni le sentissero, quasi fosse un avvertimento. Ribellatevi e ve ne subirete le conseguenze.

Uscirono tutti quindi dalla sala ricreativa, alla ricerca di un posto tranquillo in cui rifugiarsi. Era straziante per ognuno di loro, ne chi meno o chi più. Harry però cercava di non preoccuparsi per gli altri, se non per sé stesso. Aveva intuito che la scelta migliore era quella di badare alla propria persona senza ostacoli ad impedirne la riuscita. Un odore dolce, forse di cioccolato gli invase le narici e sorrise a quel dolce profumo, non aveva fame eppure quella semplice aroma lo aveva in qualche modo tirato su di morale, ricordandogli qualcosa, qualcosa che però.. Un ricordo che sembrava voler impossessarsi della sua mente, ed era certo che si sarebbe ricordato se qualcuno non gli avesse toccato la spalla.

Si girò di scatto facendo qualche passo all'indietro. La dottoressa Grinbell era davanti a lui, che lo guardava con occhi pieni di rimpianto il ché fece aggrottare la fronte al ragazzo, poi scosse piano la testa « Stai passando del tempo con 8326, vedo. » iniziò il discorso

Harry mise le mani nelle tasche della tuta « Io non passo il tempo con nessuno. » disse a tono.

Eva sistemò gli occhiali sul naso « Questa tua scelta di fare il lupo solitario non mi interessa minimamente, ma mi fa piacere che tu abbia iniziato a socializzare con 8326. » strinse la sua amata agenda al petto.

Harry la guardò confuso, per poi puntare gli occhi sull'agenda chiedendosi cosa essa potesse contenere e riprese a guardarla « E perché dovrebbe esserne felice? »

La dottoressa si fece sfuggire un ghigno e fece scoccare la lingua col palato causando un rumore fastidioso « Vorrei che tu mi aiutassi, farmi da portavoce ecco. » ammise « Riferirmi i segreti di 8326, così da capire come faccia a non subire gli effetti delle sostanze. So che tutti voi sapete. » borbottò, e ancora non voleva credere che quella ragazzina così insulsa fosse fuori dalla sua portata e che lei non potesse farle nulla. Per una volta nel suo percorso scientifico destinato alla scoperta di una nuova razza, si sentiva impotenente e per un momento pensò quasi che fosse tutto inutile. Poi però arrivò ad una risposta più grande, Luxia non era altro che l'inizio di una grande scoperta.

Harry però non si sognava nemmeno di lavorare al fianco della Grinbell o quantomeno darle una mano ai suoi scopri crudeli e loschi, non s'era di certo dimenticato il male che lei gli aveva procurato « E perché io, dovrei aiutarla? » chiese allora stringendosi nelle spalle.

« Possiamo dire che le tue cure potrebbero diminuire, infondo una collaborazione potrebbe essere segno di ottima guarigione. » sorrise la donna, causando la sua nausea al ragazzo, ma quel l'opportunità sembrava essere ad un passo dalla sua uscita in quel postaccio ed Harry voleva prenderla al volo, la sua voce era persuadente e calda così tanto che poteva risultare affascinante e bella sotto quella luce ammagliante e peccatrice.

« Voglio pensarci. » disse infine Harry.

La dottoressa roteò gli occhi al soffitto, per poi sbuffare rumorosamente in segno di disapprovazione « Hai tempo fino a domani mattina. » e poi gli voltò le spalle andando verso il suo ufficio con i tacchi a picchiettare sul pavimento e a combaciare il suono con la melodia del corridoio.

Harry rimase per qualche secondo immobile a ripensare a ciò che gli era appena stato offerto, sapeva che dando il suo consenso a quella cosa era come fare un patto col diavolo e se non avesse acconsentito, avrebbe perso la vita in quel laboratorio che per mesi e mesi tormentava i suoi sogni, togliendogli la pace anche nel sonno. Avrebbe voluto tanto ricordare quello che era stato in passato, così da poter dire a sé stesso che lui in quel modo non ci era nato, ma diventato per via delle circostanze, eppure nemmeno quello ci era stato concesso. Camminò a passo lento verso la sua camera e mentre la porta si faceva sempre più vicina lui si sentiva sempre più rilassato all'idea di poter passare del tempo da solo e in piena tranquillità, l'unica cosa di cui aveva veramente bisogno. Quando entrò nella camera però, dalla sua bocca uscì una pesante sospiro nel vedere Lux seduta nel suo letto « Tu sei proprio cocciuta. » la rimproverò chiudendo accuratamente la porta, per poi andare verso l'armadio e appoggiandocisi, in modo da essere esattamente di fronte a lei. La ragazza indossava una tuta rosa chiaro, che la faceva sembrare ancora più innocente in quel postaccio « Cosa vuoi ancora? » le chiese, tra la dottoressa e lei non sapeva davvero chi fosse quella a dargli più sui nervi.

« Ho bisogno di te, Harry. » disse e alla pronuncia di quel nome che la ragazza si ostinava ad affibbiargli da quando era arrivata, per poco non sussultò. Quel nome lo faceva sentire bene, nonostante non volesse ammetterlo a sé stesso e quando si senti chiamare in quel modo si rilassò all'istante. « Me ne voglio andare di qui, non ce la posso fare. » disse a bassa voce, gli occhi di lei erano colmi di lacrime e Lux si stava davvero trattenendo per non perdere la sua rigidità e compostezza « Aiutami a sopravvivere qui dentro. »

Harry allora staccò le spalle dall'armadio e si avvicinò un po' a lei « Ti aiuterò ad una condizione. Parlami di me, di quello che ero prima. Prima di diventare il mostro che sono adesso. Raccontami di come ero quando andavo a scuola e di quando mai e poi mai mi sarei immaginato di ritrovarmi qui dentro, raccontami di quando ho provato amore e di quando ho amato. » la voce del ragazzo era quando spezzata, incline ad accettare entrambe le offerte che le due le avevano offerto « E allora ti aiuterò. »

Lux fece per prendere parola, ma la sua voce fu oscurata da quella di un urlo femminile e acuto, seguito da un pianto isterico. Le urla provenienti dal cortile, scaturarono panico all'interno di Redwood. I due ragazzi si affacciarono di colpo alla finestra, senza preoccuparsi del fatto di essere talmente vicini da sfiorarsi il braccio a vicenda. Harry la guardò, alcune ciocche di capelli le svolazzavano davanti il viso, ricci e ribelli e Lux non aveva proprio voglia di occuparsene, del resto aveva perso l'interesse di risultare carina fin da quando era arrivata lì.

Lux socchiuse le labbra, mentre le lacrime che aveva tanto trattenuto ora giacevano amare sulle sue guance. Harry che solo allora si voltò verso lo spettacolo esterno, piantò gli occhi su Azura che tra lacrime e urla stava affianco al corpo di un ragazzino, magro e fragile, dalla pelle lattea e i capelli biondi, Cedric. Il quale aveva appena preso i suoi ultimi respiri e la sua anima aveva lasciato definitivamente il mondo che gli aveva causato solo sofferenze.

« Ci sto. » sussurrò appena Luxia.





Più di 37 mila visualizzazioni per Experiment! Festeggiamo!
Prendo questo piccolo spazio per augurarvi un nuovo e felice anno, anche se sia presto. Volevo pubblicare il capitolo stasera per farvi gli auguri allora, ma credo proprio che saremo tutti impegnati a festeggiare. Quindi hey!
Spero che passiate tutti una buona serata.

Inoltre, siamo a 600 followers, 600 persone disagiate che seguono una persona altrettanto disagiata.
Grazie infinite a tutti voi che avete reso il mio 2016 un po' più vivibile.

A presto!

ᴇxᴘᴇʀɪᴍᴇɴᴛ 6735 ; ʰᵉˢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora