Capitolo 45

307 5 4
                                    

"Quindi oggi Antonio esce?"chiese Ritter mentre si stava cambiando, avevamo appena iniziato il nostro turno tremendamente mattiniero, sarebbe continuato fino alle 15:00, fortunatamente mio padre si era offerto di accompagnare i bambini all'asilo, fare tutto da sola in questo periodo era abbastanza complesso.
"Già, fortunatamente posso tirare un sospiro di sollievo"dissi sorridendo.
Ero seduta ad aspettare il lentissimo Ritter, oggi infatti gli aspettava un'allentamento particolare e molto stancante, ah, che bello essere al potere.
"Ehi ragazzi"disse Otis entrando nella stanza.
"Ti sei allenato troppo?"chiesi mentre lo vidi in difficoltà a togliersi la felpa
"No è che ho fatto un nuovo tatuaggio"disse fiero, mai stato amante dei tatuaggi, magari Natasha l'ha convinto.
"Ah si, facci vedere"disse Ritter dandogli una mano.
Era un tatuaggio in onore dei vigili del fuoco, delle fiamme con attorno il casco e sopra scritto 'angelo custode' ma c'era qualcosa di strano.
"Guarda meglio"disse Ritter indicando la scritta in basso.
A quanto pare, invece che scrivere 'angelo' ha scritto 'angolo'
"Angolo Custode"disse Ritter ridacchiano mentre gli diedi un pugno sul braccio per zittirlo
"Bello eh"disse Otis rimettendosi la felpa, e ora? Chi aveva il coraggio di dirglielo.
Uscì dallo spogliatoio e Ritter iniziò a ridere
"Darren"dissi riprendendolo
"Dai tenente deve dirglielo"disse cercando di smettere di ridere, con scarsi anzi scarsissimi risultati.
"Perché io? Non eravate tanto amiconi questo ultimo anno"dissi facendo spallucce
"Non posso fargli una cosa simile"disse ridacchiando.
"Smettila di ridere Darren o farai il doppio degli addominali."
"Il doppio di quaranta? Okay mi zittisco"disse mimando la chiusura della bocca, meglio così.
"Oggi viene a trovarci una vecchia amica della 118, molto schietta e simpatica, cercherò di convincere lei a dirglielo"
"Basta che qualcuno lo avverta del danno che ha perennemente sulla spalla"disse ridacchiando
"Darren Ritter, se non la pianti alla fine del turno pulirai tutti i cessi della caserma"dissi puntandogli un dito contro
"Ha ragione mi scusi"disse abbassando il capo.
Mentre stavo preparando gli attrezzi per l'allenamento di Ritter suonò la campana.
"Abbiamo un'incidente"disse Kelly lanciandomi la tuta ignifuga
"Arrivo"dissi richiamando l'attenzione di Ritter per farlo salire sull'81.
Salimmo sul camion e partimmo per raggiungere l'autostrada che portava diretti a San Diego.
"È grave?"chiese Ritter indossando il casco
"Una macchina con due persone si è schiantato contro un camion che conteneva putrelle"dissi cercando di osservare la situazione dal finestrino.
"Prepariamoci a chiamare un'ambulanza in più"dissi osservando la macchina, era praticamente schiacciata, dovevamo agire in fretta.
"Okay ascoltatemi tutti"dissi richiamando l'attenzione per spiegare passo passo cosa fare
"Severide la tua squadra si occuperà di reggere le putrelle, in modo tale che la situazione non peggiori, noi invece estraiamo i civili nel minor tempo possibile"dissi indicando la macchina.
"Mouch, Hermann, iniziamo con la ragazza"dissi andando verso il sedile del passeggero
"Ciao tesoro, mi chiamo Sara e adesso ti tiro fuori"dissi sorridendole, una parte importante della situazione era tranquillizzare le persone.
"Mio padre come sta"chiese a fatica
"Lo tireremo fuori tranquilla, ora risparmia il fiato"dissi sorridendole
"Otis i cuscinetti"dissi guardandolo.
"Come ti chiami?"chiesi girandomi verso la ragazza
"Maxine"
"Okay Maxine, ora ti leveremo il peso dai polmoni, ma appena lo faremo devi promettermi di respirare con calma"dissi posizionando i cuscinetti.
Iniziai a gonfiarli piano piano, per permettere a Maxine di riprendersi.
"Una barella Sylvie"dissi richiamando la paramedica che in tutta risposta mi raggiunse con la barella.
Sollevai delicatamente la ragazza e la posizionai sul lettino
"Il collare ragazzi, dobbiamo mettere in sicurezza il collo"dissi urlando verso Mouch.
"Ragazzi dovete sbrigarvi"disse Joe mentre cercava di reggere la struttura di putrelle.
"Vai"dissi spingendo la barella verso l'ambulanza per poi dirigermi dal guidatore.
"Signore"dissi avvicinandomi al finestrino
"Va tutto bene la tireremo fuori, Otis la sega"dissi urlando al vigile del fuoco dietro il camion, che mi raggiunse in un batter d'occhio.
Appena tagliammo la prima putrella che divideva il finestrino e il signore, notammo immediatamente una seconda, incastrata a livello dello stomaco.
"Cazzo"dissi girandomi dall'altro lato.
"Cosa succede?"chiese il signore perplesso
"Ha una putrella incastrata nel corpo"dissi abbassando lo sguardo
"È grave, potrò rivedere mia figlia?"chiese
"Forse è il caso che la chiami qui"dissi levandomi il casco.
"No, non voglio che mi veda in queste condizioni, ditele solo di continuare a cantare, è una stella e spaccherà"disse incominciando a tossire sangue
"Signore risparmi il fiato, ora la tireremo fuori"dissi richiamando Sylvie con la barella
"Perché non sento male?"chiese
"È sotto shock"dissi prendendo la sega per tagliare a metà la putrella.
Appena Sylvie mi raggiunse, sollevai l'uomo e lo misi sulla barella.
"battito lento"disse Sylvie prendendo lo stetoscopio
"La pressione scende"disse cercando di prendere il defibrillatore
"Sylvie"dissi prendendole le mani prima che potesse poggiare il defibrillatore.
"Ora del decesso, 7:45"disse sospirando per poi coprire il corpo con un telo.
Ora toccava a me dirigermi dalla ragazza e spezzarle il cuore.
"Maxine"dissi abbassandomi il casco.
"Allora come sta?"chiese alzandosi
"Mi dispiace dirtelo, ma purtroppo tuo padre non ce l'ha fatta"dissi abbassando lo sguardo.
Subito iniziò a piangere disperatamente e si fiondò tra le mie braccia, l'unica cosa che potevo fare ora era quella di stringerla a me e farla sentire quantomeno sicura.
"Dobbiamo andare in ospedale Maxine"disse Sylvie richiamando la ragazza.
"Potrebbe venire con me? Non mi va di andare da sola"chiese guardandomi.
"Certamente, ragazzi rientrate da soli"dissi richiamando Otis.
Salì sull'ambulanza assieme a Emily per poter far compagnia alla ragazza.
"Allora, il tatuaggio"disse Emily guardandomi
"Come l'hai saputo? Darren immagino"dissi guardandola
"Ovviamente, nessuno ha il coraggio di dirglielo, nemmeno Joe"disse prendendo lo stetoscopio
"Ci credo, non voglio vedere il suo faccino deluso quando glielo dirò"dissi guardandola.
"Lo farà Marjan per tutti, o almeno si spera"disse sorridendo.
"Ma la 118 ci aveva prestato qualche attrezzo?"
"No a parte una sega circolare in una chiamata, in ogni caso la 51 è sempre stata la 'vicina di casa' della 118, tanto è vero che Boden e il capitano vanno molto d'accordo"dissi prendendo una benda per coprire una ferita di Maxine, in modo tale che non si sarebbe infettata.
"Non l'ho mai saputo, non vedo l'ora di conoscerli"disse sorridendo
"Sabato facciamo il classico pranzo con la 118, quindi li conoscerai per certo."dissi sorridendo.
La maggior parte di noi aveva fatto una gavetta nella 118 e viceversa, questo era il particolare motivo per cui andavamo tutti molto d'accordo, eravamo come una grande famiglia unita.
"Eccoci"disse Sylvie parcheggiando.
Io e Emily aiutammo Maxine a scendere e l'affidammo alle fantastiche mani del dottor Halstead.
Decisi di passare da Antonio prima di tornare in caserma.
"Ehi amore, non ti aspettavo"disse alzandosi dal letto, sembrava molto più carico ad energico delle ultime volte, ottimo segno.
"Sono solo passata a salutarti"dissi abbracciandolo.
" ¿Estàn bien los ñinos?"
"Si i bambini stanno tutti bene, sono a scuola"dissi sorridendo
"Bene ora devo ritornare in caserma"dissi salutandolo.
"Ciao amore"disse sorridendomi.
Ero felice che si stesse rimettendo in fretta, ma allo stesso tempo ero ancora preoccupata.
"Tenente"disse Maxine venendomi incontro
"Oh ehi dimmi"dissi girandomi di scatto
"Grazie di tutto"disse abbracciandomi stretta
"Ci mancherebbe altro, mi raccomando, continua a cantare"dissi facendole l'occhiolino.
"Ciao Will"dissi salutandolo per poi uscire dall'ospedale.
"Ehi sorella andiamo?"chiese Emily aprendomi la portiera.
"Certo"dissi sorridendo per poi salire sull'ambulanza.
Ci aspettava un turno particolarmente faticoso e speravo che almeno le chiamate non fossero così tante.
"Quindi Gallo com'è andata?"chiesi scendendo dall'ambulanza
"Bene, è stato tutto tranquillo"disse sorridendo
"NO!"urlammo all'unisono io e Kelly che era appena arrivato in garage.
"Cosa?"chiese guardandosi attorno.
"Non dirlo mai più"dissi puntandogli il dito contro.
"Cosa? Tranquillo?"chiese perplesso riguardandomi
"Aspetta magari se lo dice tre volte annulla la maledizione"dissi guardando Kelly
"O magari esce Candy Man che ci ammazza tutti"disse urlando in tutta risposta
"Chi ha detto la parola con la 't'?"chiese Boden uscendo dall'ufficio.
"Andiamo"disse Matt ridacchiando.
"Non potete credere ad una simile assurdità"disse sistemando le scarpe.
Neanche un minuto dopo suonò la campana.
"Dicevi?"chiesi salendo sul camion
"Continuo a non capire cosa sia successo"chiese Blake allacciandosi la cintura.
"La parola con la 't' non si dice mai durante un turno, porta una iella infinita."dissi slacciandomi la cintura visto che ci stavamo avvicinando.
"Assurdo"disse Matt girando la testa dai posti davanti.
Appena arrivammo sul posto della chiamata trovammo: un tamponamento ed un uomo legato con il nastro adesivo ad un cartellone, benvenuti a Chicago insomma.
"Signora si sente bene?"chiesi avvicinandomi alla ragazza del tamponamento.
"Credo di aver perso una lente a contatto."disse toccandosi l'occhio.
"Stavo bene prima che il signore mi tamponasse"disse girandosi verso il signore dietro.
"Signore lei sta bene?"chiese Emily avvicinandosi
"Ha qualche patologia?"chiese misurandogli la pressione.
"Sono un'uomo di ottanta due anni, ho tutte le patologie"disse sospirando.
"Sembra stare bene, ma le consiglio di andare in pronto soccorso per assicurarsi di non avere nessuno trauma cranico"dissi sorridendo alla signora.
"Quindi il pazzoide sul cartellone?"chiesi avvicinandomi a Kelly
"A quanto pare ha pagato lo spazio"disse girandosi verso di me.
"Si può fare? Pensavo fosse illegale."dissi sorridendo.
"Joe sta cercando di convincerlo a scendere, ma a quanto pare sta facendo pubblicità per il suo nuovo album"disse sorridendo.
"Fai finta di non desiderare che si spiaccichi al suolo"dissi dandogli una pacca sulla spalla.
Mi guardai intorno e vidi una faccia conosciuta con del ghiaccio sul dorso della mano.
"Kevin?"chiesi guardandolo.
"Ah Sara ciao"disse sorridendomi
"Cosa ci fai qui?"chiesi guardandolo
"Stavo rispondendo ad una chiamata e ho sbattuto la mano, un vostro collega mi ha passato del ghiaccio da tenere."disse mostrandomelo.
"Posso controllare un secondo?"chiesi inginocchiandomi.
"Certamente"disse Kevin levando il ghiaccio.
Come pensavo, nessun vigile del fuoco qualificato avrebbe mai messo del ghiaccio da tenere fermo su una bruciatura, peggiorerebbe e basta.
"Fascialo e basta"dissi raccogliendo delle bende dalla tasca.
"Ah perfetto"disse sorridendo mentre gli sistemavo la garza.
'Sara viene ad aiutarci a mettere via gli attrezzi'
Disse Boden comunicando con la radio.
"Devo andare, ah e se rivedi quel vigile chiamami"dissi sorridendo, fare una lavata di capo ad ogni vigile del fuoco era ormai la mia passione.
"Certamente, ci si vede"disse salutandomi con un sorriso.
"Uh è tornato"disse Kelly alzando la testa per poterlo vedere.
"Si un sacco di tempo fa"dissi ridacchiando.
"Dico che è tornato all'attacco"disse sorridendo.
"Gli ho solo fasciato una bruciatura"dissi alzando gli occhi al cielo.
"Scommettiamo che ti chiederà di uscire?"chiese passandomi la mano
"Oh Severide perderai"dissi stringendogliela.
Tornammo in caserma e indicai ad Otis come parcheggiare bene il camion all'interno del garage.
Appena finimmo di parcheggiare suonò di nuovo la campana
"E si ritorna su"dissi sospirando per poi salire sul camion.
"Iella"dissi girandomi verso Matt
"Semplicemente un brutto turno"disse facendo spallucce.
"Gli dei dei vigili ci vogliono punire."disse Kelly puntando il dito verso il cielo.
Arrivammo davanti ad una casetta e scendemmo immediatamente dal camion, si trattava solo di un gatto sull'albero, non tutte le chiamate sono troppo complesse.
"Signora ci ha chiamato per il gatto?"chiesi posizionando la scale.
"C'è anche mio marito"disse indicando l'uomo che con molta probabilità tentava di riprendere il gatto.
"Lui sarà il prossimo"dissi sorridendo per poi salire la scala e prendere il piccolo gattino
"Bene andiamo"dissi rimettendo a posto la scala.
"Sai cosa sto attendendo da tanto?"dissi sedendomi sul sedile
"La pasta al forno di Cindy"dissi strofinandomi le mani.
"Oh si, sono in attesa di mangiarlo da una settimana"disse Kelly sorridendo.
Appena arrivammo in caserma ci fiondammo diretti in cucina, nessuno sapeva resistere a quella deliziosa pasta al forno.
"Muoviamoci prima che..."non riuscì nemmeno a terminare la frase che suonò la campana
"Oh ma dai"dissi poggiando le posate
"Se questa non la chiami sfiga Matt vuol dire che sei ciego (cieco)"dissi alzandomi dalla sedia per correre verso il camion.
"Non osare dire nulla Gallo"dissi vedendo che Blake stava aprendo la bocca.
Si zittì immediatamente e partimmo alla volta dell'incidente, o di qualsiasi cosa ci stava aspettando.
"Signora"dissi scendendo accanto al negozio di scherzi della città, oh no.
"Le bombole di elio sono cadute addosso ad un clown"disse indicando l'incidente all'interno.
"Ci sono dei clown?"chiesi spaventata.
"Stai dietro di me"disse Kelly ridacchiando per poi pararsi davanti a me
"Non ridere della mia fobia"dissi puntandogli il dito contro.
Entrammo e notammo che alcune persone faticavano a respirare.
"Le bombole di elio sono aperte, quanto siete rimasti qui dietro signori"chiesi girandomi verso di loro
"Un'oretta circa"disse il signore tossendo.
"Okay venga con me"dissi accompagnandolo fuori
"Sylvie tira fuori l'ossigeno"dissi posando il signore sulla barella, per poi lasciarlo nelle fidate mani della nostra paramedica.
"Vieni a darci una mano"disse il capo, con una voce lievemente alta.
Io e Kelly ci guardammo e scoppiammo immediatamente a ridere.
"Oh dai tenenti fate i seri"disse il capo alzando gli occhi al cielo.
Risultato? Ridemmo ancora di più.
Corremmo ad aiutare il capo a sollevare le bombole e ci dirigemmo verso il camion per tornare in caserma.
"Ora ce la possiamo fare"dissi sedendomi mentre il capo si diresse accanto al forno per estrarre la pasta.
Ero ormai a digiuno da ore, quindi aspettavo solamente di poter mangiare.
Ma ehi, l'universo colpisce sempre completamente.
"Di nuovo"dissi alzandomi per correre verso il camion, quella maledetta campana.
"Dio santo"dissi allacciandomi la cintura
Partimmo alla volta della chiamata, affiancati come al solito dall'ambulanza.
Arrivammo davanti ad una casa in fiamme con accanto un signore che tentava invano di spegnere il fuoco.
"Herman la manichetta"dissi richiamando il vigile.
"Signore venga"dissi trascinandolo via.
"C'è qualcosa di potenzialmente pericoloso?"chiesi guardandolo
"Uh mh no, solo documenti"disse grattandosi la nuca.
"Signore deve essere sincero con me, cosa c'è qualcosa lì dentro?"chiesi indicando l'incendio che stava piano piano divampando.
"Okay, sono andato a El Paso a comprare qualche fuoco d'artificio per il 4 luglio"disse abbassando lo sguardo
"Quanti?"chiesi richiamando i miei uomini.
"Ehm non lo so, un centinaio?"
"51 a centrale, richiediamo un'unità di rinforzo al 344 di Hulson Street"dissi sospirando.
"L'incendio è appena passato di livello 1 a livello 5"dissi guardando la casa mentre i fuochi d'artificio incominciavano a scoppiare.
"Spostatevi tutti"dissi prendendo il signore per spostarlo in un luogo sicuro.
"Eccoci"disse Bobby, il capitano della 118 scendendo dal camion.
"Situazione?"chiese venendo verso di me.
"Ci sono un centinaio di fuochi d'artificio pronti a scoppiare, aumenteranno a dismisura l'incendio"dissi indicando il garage, dove erano principalmente situati.
"Okay allora bisogna dividersi, Diaz, Buck, assistete la Casey sul retro, io Chin e Hen andiamo davanti."disse Bobby indicando ai suoi uomini cosa fare
"Cruz, Otis, con me sul retro, Mouch, Herman, davanti con Bobby"dissi prendendo Otis e Cruz con me.
"Eddie vai a prendere la manichetta"dissi indicandola per terra
"Si tenente"disse sorridendo.
Forse la cosa migliore tra le due caserme era il rispetto reciproco, loro rispettavano il mio essere tenente anche se non ero il loro, e viceversa.
Occupammo tre ore per spegnere completamente l'incendio.
"Bene, Otis vis gli attrezzi"dissi buttando a terra la manichetta, ero, anzi eravamo, esausti.
Doveva essere un turno tranquillo, ma oltre ad essere durato esaustivamente troppo, era anche stato pieno e pieno di chiamate, ormai si era fatto tardi.
Prima di risalire sul camion decisi di chiamare mio padre ed avvertirlo del mio ritardo.
"Non ti preoccupare piccola, i bambini sono da me e si stanno divertendo"disse rassicurandomi
"Perfetto allora quando finisco il turno vengo a prenderli, grazie ancora papà"dissi sorridendo, apprezzavo davvero tutto l'aiuto che aveva da darmi.
Ritornai immediatamente in caserma e con mia sorpresa trovai Bobby, il capitano della 118, e Eddie.
"Tutto bene ragazzi?"chiesi avvicinandomi
"Digli quello che hai detto a me Edmundo"disse Bobby girandosi verso Eddie.
"Durante la chiamata, un vigile del fuoco di un'altra caserma mi ha aiutato a portare la manichetta."disse
"Ma non era uno dei nostri"specificò Bobby
"Neanche dei miei"dissi annuendo.
"Questo è il punto, aveva una giacca con il numero 147"
"La 147 non è la caserma che è stata smantellata dopo un'incendio?"chiesi perplessa
"Esatto, quella persona non era un vigile del fuoco" quello che disse Eddie mi fece pensare a ciò che avevo visto oggi nella prima chiamata, il vigile del fuoco che ha messo il ghiaccio a Kevin, non era uno dei nostri.
"Non è la prima volta che accade, molta gente si finge un vigile del fuoco, il problema è che non è la prima volta che quest'uomo si presenta ad una nostra chiamata."dissi andando a prendere il tablet.
"Per caso ti ricordi il cognome che c'era nella tuta ignifuga?"chiesi.
"Wilson credo, qualcosa del genere"disse annuendo.
Presi l'annuario della 147, giusto per dimostrare che quella persona non era il vigile del fuoco Wilson
"È questa la persona che hai visto?"chiesi mostrandogli la foto.
"No, il ragazzo era caucasico, forse sulla trentina o ancor più giovane."disse annuendo.
"La 147 era piena di veterani dei vigili del fuoco, niente giovani e ancora meno nuovi arrivati."dissi poggiando il tablet.
"Chiamerò il distretto e lo farò presente, grazie per la segnalazione ragazzi"dissi sorridendo
"Ci mancherebbe tenente grazie a lei"disse Bobby salutandomi con la mano per poi rientrare nella sua caserma, solitamente coloro che si fingevano vigili del fuoco partecipavano ad un unica chiamata nella loro vita, solo per sentire l'ebrezza, ma questo era diverso, aiutava, partecipava alla maggior parte delle chiamate della caserma, probabilmente aveva qualcosa in sospeso con questo lavoro.
"Forse abbiamo cinque minuti per respirare" disse Gallo lasciandosi andare sul divano, appena appoggiò il suo culo sul comodo sofà, suonò la campana.
"Sai che c'è Blake? Qualsiasi verso uscirà dalla tua bocca nelle prossime ora ti costerà 20 addominali in più"dissi sospirando per poi alzarmi a raccogliere il casco.
Mentre mi diressi al camion ricevetti una comunicazione diretta dalla centrale.
"Sara il luogo dell'incidente è un ristorante fuori città, c'è stata segnalata una fuga di gas, presta attenzione" disse Grace avvertendoci del pericolo
"Grazie per l'avvertimento Grace" dissi appoggiando la ricetrasmittente, con cui comunicavo con la centrale, nella tasca.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Dec 13, 2023 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

Caserma 51Where stories live. Discover now