«Va tutto bene, il padre di Eddie verrà qui per Natale insieme ai suoi fratellini e il piccolo non vede l'ora di rivederli». Sorrido.

«Oh, è una notizia davvero magnifica questa». Annuisce. «Quindi, dove lo passerete la sera di Natale?».

«Nella casa dei genitori di Harry».

«Va bene». Dice. «Okay, fate una buona passeggiata. Ora devo tornare ad attacare queste luci». Alza leggermente le mani per farmi vedere le luci di Natale. «Ciao, Rose».

«Arrivederci, signor-».

«Amelie, chiamami Amelie». Mi interrompe con un sorriso.

«Amelie».

Torniamo sui nostri passi e vedo altra gente che sta sistemando i decori sulle loro case e c'è addirittura un pupazzo di neve gonfiabile sul prato di una casa. Io avevo già messo le decorazioni, quindi, non avevo problemi.

È bello essermi sposata con Liam perché sono felice ora... Beh, in parte. So che Harry avrebbe voluto il contrario, ma doveva rendersene conto che non potevamo mai più tornare indietro nel tempo per sistemare le cose. Se fosse esistita la macchina del tempo, allora ci sarei subito saltata dentro per mettere a posto tutto.

Oggi sarà l'ultimo giorno di lavoro di Liam e fra tre giorni sarà Natale. Non vedo l'ora di passare il primo Natale insieme a tutta la mia famiglia.

So di aver sbagliato a parlare in quel modo a Lily qualche mese fa, ma ammettiamo che anche lei ha torto in parte, quindi siamo pari. Mi manca e non vedo l'ora di rivederla insieme a Jamie.

Arriviamo davanti un bar e ci entro subito per riscaldarci un pochino. Ci mettiamo ad un tavolino e tolgo ad Edward la sciarpa, la cuffia e la giacca per non farlo morire di caldo, e lo metto seduto vicino a me sulla poltrona. Nate doveva stare fuori perché i cani non sono ammessi qui e mi dispiace vederlo lì che ci fissa dal vetro del bar.

«Salve, signorina, cosa vuole ordinare?». Arriva un cameriere molto giovane.

«Un cappuccino al cioccolato, grazie». Dico e lui scrive tutto sul suo taccuino.

«E per il piccolo?». Indica Edward con la testa, sorridendogli.

«Niente, grazie. Ha già il suo biberon». Lo ringrazio con un sorriso e lui se ne va dopo aver annuito. «Allora, vuoi la tua pappa?». Chiedo a Eddie e lui annuisce.

Frugo nella mia borsa e tiro fuori il suo biberon. Tolgo il tappo e lui mi prende subito dalle mani il suo biberon, iniziando a succhiare. Ha sempre fame lui.

«Mamma». Mi chiama. «Pa... Pa... Papà?». Sorrido alla sua domanda.

«Arriverà presto, vedrai». Gli strizzo delicatamente una guancia e lui sorride teneramente, per poi tornare a succhiare il suo biberon.

Poco dopo, mi arriva il cappuccino ed inizio a berlo. Di tanto in tanto guardo se Nate è ancora lì fuori e lo ritrovo sempre lì a fissarci. Il cellulare vibra e guardo subito chi è.

“Alza lo sguardo verso il vetro del bar, piccola”

Faccio come dice e Harry mi saluta con la mano insieme ai gemelli ai suoi fianchi. La mia bocca si spalanca dalla sorpresa e gli faccio segno di entrare e venire qui.

«Ehi Eddie, papà è qui!». Esulto e lui toglie la tettarella dalla sua bocca.

«Papà?».

«Si!». Applaudo felicemente e poco dopo Harry si siede di fronte a me e i gemelli in mezzo a lui e Edward.

«Wow, sei cresciuto parecchio Eddie». Harry guarda il piccolo che torna a succhiare la sua pappa. Si lascia scappare una piccola risata. «Mangione». Mormora prima di volgermi lo sguardo.

The Babysitter 3 √Where stories live. Discover now