Capitolo 8

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Mi sono accorta solo ora che non ho mai dato una data di compleanno per i gemelli.

Mi sono innamorata di questa stanza (foto) sarebbe quella di Edward ♥

Dieci mesi dopo [adoratemi, lol]

«Ehi, Eddie! Vieni dalla mamma dai!». Incoraggio il piccolo che si sta alzando in piedi, appoggiando le mani sul tavolino del salotto. Sono lontana solo di qualche metro, vicino alla soglia della stanza. «Dai, che ce la fai!». Allargo le braccia e lui inizia a fare i suoi passi.

«Mamma». Mormora ed io sorrido ampiamente.

«Sì, vieni dalla mamma». Annuisco e lo incoraggio a venire da me.

Traballa e cade con il sederino per terra, è una scena davvero adorabile quando fa una piccola smorfia perché si è fatto leggermente male. Si rialza in piedi e torna a camminare verso di me. Arriva in mezzo alle gambe e lo prendo in braccio, esultando.

«Mamma». Ridacchia.

«Bravissimo, Eddie, sei riuscito a fare altri passi anche oggi!». Strofino la punta del suo naso con il mio e lui sorride timidamente. Lo guardo attentamente da ogni lato del viso. «Sei uguale a tuo padre». Aveva i capelli marroni e leggermente ricci e gli occhi verdi con le sfumature azzurre come i miei. «Sei belissimo». Gli bacio la punta del naso.

«Mamma». Dice di nuovo.

“Mamma”, “Papà” e “Liam” sono le uniche parole che conosce e... Non vorrei mai che chiamasse Liam il suo papà perché non lo è e lui è d'accordo con me. Vede raramente Harry e mi dispiacerebbe se chiamasse Liam “papà” perché so che anche Harry ne sarebbe veramente deluso.

«Andiamo a vestirci, così andiamo a farci una passeggiata per il parco con Nate». Mi alzo in piedi e ci dirigiamo verso il piano di sopra per vestirlo.

Nate era il nostro cane. Era piccolo e bianco, e quando correva era veramente una cosa troppo tenera da vedere. Vesto Edward velocemente e andiamo giù con Nate che ci sta dietro. Metto Eddie sul passeggino e a Nate il guinzaglio, per poi uscire di casa e sentire quell'aria natalizia del quartiere. Sì, era Dicembre e fra qualche giorno sarebbe stato Natale. E proprio il giorno di Natale, i bambini avrebbero compiuto otto anni.

Harry mi ha detto che sarebbe venuto qui a Detroit per festeggiare il Natale e il compleanno dei gemelli, ma mi ha detto che il suo arrivo sarebbe stata una sorpresa e così mi tiene sotto pressione.

Ho già comprato i regali a tutti. A mio padre, a Liam, ai gemelli, a Harry e i suoi genitori. Ovviamente anche a Edward, ma lui ha subito scartato il regalo perché aveva insistito tanto per il suo orsacchiotto di Winnie The Pooh.

Aveva iniziato a nevicare da un bel pò e l'aria era gelida. Fortuna che ho coperto bene Eddie con la copertina di lana sulle sue gambe. È pomeriggio e i vicini stanno finendo di mettere a posto le decorazioni natalizie sulle loro case.

«Buongiorno, Rose!». Mi saluta la mia vicina.

«Buogiorno, signora Matthews». Fermo i miei passi.

La signora Matthews stava mettendo a posto le lucine sulla sua finestra enorme, mentre i suoi bambini giocano nella neve ridendo e urlando.

Viene verso di me. «Oh, ma c'è anche il piccolo Edward. Ciao, tesoro». Gli accarezza la testa coperta dalla cuffia. «Oh, e c'è anche Nate! Ciao, Nate!». Si abbassa e accarezza anche lui sulla testa. «Allora, come va? Il tuo matrimonio è stato veramente stupendo, tesoro». [Volete uccidermi, vero?]

Io e Liam ci siamo sposati in estate e... Dire che Harry l'ha presa male era veramente poco da dire. Purtroppo, non è venuto quel giorno perché il lavoro lo occupava troppo e Lily non era sempre nei suoi umori migliori.

The Babysitter 3 √Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora