2. Noah's pov

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Lunedì mattina.
Piove, sta cazzo di pioggia qua non finisce mai eh.
Mi alzo dal letto svogliatamente e guardo fuori dalla finestra: anche la stanza con le tende che ho notato ieri ha la luce accesa.
"Magari va anche lei o lui a scuola" penso dentro di me mentre accendo la sigaretta.

Sì, mi piace fumare appena sveglio.
Nemmeno faccio colazione, quindi la sigaretta è la mia colazione. Non me ne importa nulla di idiozie del tipo "ma ti distruggi i polmoni", le ho sentite troppe volte.

Infilo i jeans neri strappati e la mia felpa preferita, anche se in realtà non me ne importa nulla dei vestiti. Metto il profumo, lavo i denti e metto in bocca il chewing-gum alla menta, sto per uscire quando vedo mio padre in cucina.

"Sembri un gay vestito così" mi dice mentre sorseggia il caffè.
Non rispondo nemmeno, mi fermo a sospirare e a guardarlo male. Tutti che dicono che le parole fanno più dei gesti, ma se ti fulmino con lo sguardo posso infliggerti diecimila insulti, no?
Comunque, apro la porta ed esco di casa sbattendola, per poi salire sul catorcio che è lo scuolabus. Mi siedo al primo posto che vedo, senza guardare in faccia a nessuno. Tanto nessuno mi sta aspettando.
Infilo gli auricolari nelle orecchie e faccio partire la musica al massimo, per sentire il meno possibile le chiacchiere fastidiose di questi perdenti.
Se volessi comportarmi bene di sicuro lo farei, sono bravo a fingere, ma non spreco energia nel fingere per gente come questa.

Quando sento l'autobus partire, alzo lo sguardo e vedo che una ragazza si è seduta di fronte a me.
"Perché si è seduta qua? Che cosa vuole, fare amicizia?" penso scocciatamente dentro di me.
Però noto che appena ho posto lo sguardo su di lei, questa si è girata di scatto. Magari ha l'ansia delle persone come me.
Vaffanculo dai, decido di darle una chance.
"Ciao" le dico mentre lei fissa il vetro, e finito di parlare vedo che lei si morde il labbro.
"C-ciao" mi risponde lei un po' impaurita.

Oh cazzo, dite che l'ho fatta spaventare? No, non voglio sembrare un maniaco. Forse se rido...
Sì, sta ridendo anche lei, bene.
Ho sempre queste ansie quando parlo con qualcuno di nuovo.

"Sei nuovo di qui?" mi chiede, dopo che io mi sono presentato. Lei si chiama Jade.
", mi sono trasferito sabato scorso, vengo dal Canada" le rispondo tenendo un auricolare nell'orecchio e uno in mano.
"Figo" risponde lei.
"Già" rispondo io senza sapere esattamente cosa dire, concludendo il discorso.

La ragazza ha dei lunghi e mossi capelli castani, portati su una spalla. Gli occhi verde smeraldo brillano ai primi raggi del sole che si scorgono da dietro le nuvole. Il naso fine, visto di profilo va un po'all'insù, e le labbra carnose sono rosse, probabilmente ha un lucidalabbra. È vestita un po'come me: jeans mom strappati e una felpa nera con delle frasi in inglese. Inoltre, il suo profumo di lavanda mi abbraccia calorosamente.
"È bella..." penso dentro di me mentre lei guarda la pioggia battere sull'asfalto.

Come dicevo prima, non ho mai avuto una ragazza. Ma non sono innamorato di Jade, non la conosco nemmeno, ma forse... Forse potremmo diventare buoni amici.

Arriviamo a scuola.
Jade scende dal pullman e la vedo andare verso due ragazzi, una femmina e un maschio. Lui è poco più alto di Jade, mentre lei è poco più bassa.
Immagino non le serva un terzo amico.
Scendo dall'autobus, con questo pensiero nella testa che mi reca frustrazione, ed entro a scuola senza guardare minimamente il gruppetto.

"Ma dove cazzo è la classe" penso dentro di me dopo svariati minuti che la sto cercando.
Alla fine la trovo ed entro in aula con all'incirca dieci minuti di ritardo.
"Giuro su Dio che se questo vecchio mi fa presentare davanti a tutti-"
Nemmeno il tempo di finire la frase che il prof mi ferma.
"Ragazzi, lui è il vostro nuovo compagno Noah Cameron Schnapp" dice con quella sua voce, che già detesto.
In più non sopporto che la gente usi il mio secondo nome. Non resisto.
"Solo Noah. Chi diamine usa i secondi nomi?" dico con tono infastidito. Sono costretto a dire diamine, non ho voglia di andare nell'ufficio del preside il primo giorno.

Mi siedo al banco e inizio a pensare: forse sono solo arrabbiato per la faccenda degli amici di Jade, sono patetico. Ma lei è così bella, forse è la ragazza più bella che abbia mai visto, non posso lasciarla andare.

Continua...

𝐩𝐬𝐲𝐜𝐡𝐨𝐩𝐚𝐭𝐡 [𝐧𝐨𝐚𝐡 𝐬𝐜𝐡𝐧𝐚𝐩𝐩]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora