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☞︎︎︎𝒌𝒖𝒓𝒐𝒐'𝒔 𝒑𝒐𝒗
"Tetsurou, Kozume si è svegliato poco fa. Ha chiesto di lei, può andare se le fa piacere." esordì il dottore dopo quache ora.

Le mie iridi spalancate, il mio corpo tremante, il mio respiro pesante, mi alzai. Scosso, mi voltai verso Bokuto, incrociando le sue iridi.
"Vai Kuroo, sta tranquillo. Io ti aspetterò qua." disse lui, comprendendo la mia preoccupazione. Rivolgendogli un veloce sorriso, raggiunsi così la stanza del biondo. Il volto pallido, l'odore di medicina, nauseante; mi feci coraggio.
"Kenma?" esordii chiudendo la porta alle mie spalle, permettendo ai miei passi di farsi spazio tra quelle mura.

"Mh?" un sibilio, un piccolo sibilio esposto con fatica. Arrivai al suo letto, fermandomi poco distante da lui.
"Scusami, ti eri riaddormentato?"
"No... No, sta tranquillo." rispose, le sue iridi dorate puntate su di me, un piccolo sorriso sincero "Mi fa solo male la testa."
Mi sedetti sulla poltrona, il mio cuore doleva, le mie labbra non riuscirono ad esordire con alcuna parola. Spaesato, alzai lo sguardo: Kozume pareva del mio stesso avviso, sinceramente preoccupato alla vista del mio comportamento nervoso.
Fece per parlare, serrando le labbra poco dopo.
"Che succede?" chiesi di rimando; le sue iridi dorate ancora posate su di me, il suo volto venne pervaso da un manto roseo.

"Puoi avvicinarti?" mi domandò impacciato, le sue mani tremanti picchiettarono un poco le lenzuola del materasso.
"Certo." risposi nel giro di qualche secondo, sorridendo; presto mi alzai dalla sedia, il mio corpo si distese di fianco a quello di Kenma.
Stando ben attento a non urtare i numerosi fili collegati al l'elettrocardiogramma, notai che il ragazzo tentasse di spostarsi al fine di farmi spazio: inutile dire che il suo volto mostrasse un smorfia di dolore ad movimento fatto.
"Oi Kenma, sta fermo." dissi cacciando un piccolo sorriso, tentando di tranquillizzarlo "Faccio io."

☞︎︎︎𝒏𝒐𝒃𝒐𝒅𝒚'𝒔 𝒑𝒐𝒗
Kenma e Kuroo erano sdraiati nel letto d'ospedale, anch'esso decisamente troppo piccolo per entrambi. Il primo dei due era poggiato sul petto dell'altro, ascoltando imbarazzato il battito del suo cuore.
Di conseguenza, il bruno lasciava che le sue dita scorressero sui capelli di quest'ultimo, stringendolo leggermente a sé al fine di rassicurarlo.
"Kuroo..." esordì Kenma ad un tratto, mandando il silenzio in frantumi in un attimo.
"Mh? Dimmi." rispose l'altro di rimando.

Un breve silenzio tornò a regnare nella stanza, i loro respiri coordinati.
"Ma noi... Da bambini, ci conoscevamo già?" domandò con voce bassa, che faceva notare la fatica che il ragazzo provava ogni qualvolta si ritrovasse a parlare.
Kuroo, non aspettandosi una domanda del genere, inizialmente rimase confuso; senza smettere di accarezzare la sua testa, rispose.
"Sì Kenma, da praticamente tutta la vita. Perché questa domanda?" chiese sorridendo.

☞︎︎︎𝒌𝒆𝒏𝒎𝒂'𝒔 𝒑𝒐𝒗
"Mh..." esitai "Prima credo di essermi ricordato un piccolo frammento di te da piccolo; non riuscivo a capire se me lo fossi inventato." riuscii a rispondere con difficoltà. Ogni qualvolta tentassi di parlare, la mia testa cominciava a martellare costantemente.
Non riuscivo a ricordare niente su di me e Kuroo, se non un'immagine confusa di lui da bambino.
Quest'ultimo rimase in silenzio, sorridendo poco dopo.
"Sta tranquillo, pian piano ricorderai tutto." probabilmente cercò di tranquillizzare anche sé stesso; cominciai ad avvertire della debolezza, decidendo così di riposarmi.

"Kuroo, ti dispiace se dormo un po' qui?" domandai: non avrei mai voluto impedirgli di alzarsi se lo avesse voluto.
"Certo che non mi dispiace Kenma; sta tranquillo, riposati."

☞︎︎︎𝒌𝒖𝒓𝒐𝒐'𝒔 𝒑𝒐𝒗
Kenma si addormentò velocemente, e così decisi di fare anch'io: erano praticamente due notti che non dormivo, la prima per studiare, la seconda per ciò che era successo.
Purtroppo non riuscii a riposarmi troppo.
Alle sei del mattino fui svegliato da Kenma, che inizió a tossire.
"Oi, va tutto bene?" chiesi, accarezzando la sua testa ancora sul mio petto.

"Si, tranquillo." rispose lui, riuscendo a smettere.
Vedendo il sole sorgere da fuori la finestra, controllai il telefono per vedere l'orario, e trovai un messaggio da Bokuto, nel quale mi avvertiva che Akaashi era arrivato.
Kenma cercó di mettersi a sedere per respirare meglio.

"Kenma piano." dissi "Ti aiuto io, che succede?"
"Kuroo perché non riesco a ricordare?"  domandò lui a sua volta.
"Ken-"
"-Perché..."
Presto compresi che Kenma si stesse agitando, così lo aiutai a risdraiarsi.
Poggiando una mano sul suo petto sentii il suo cuore, che stava battendo troppo velocemente.
"Kenma ti stai agitando troppo, devi calmarti" dissi, portando la mano alla sua guancia.
"Kuroo..." il volto di Kenma cominciò a rigarsi di lacrime.
Portai il mio sguardo sull'elettrocardiogramma, mi resi conto che i valori fossero troppo sbalzati.
"Kenma sono qui, cerca di calmarti, ti prego." esordii prendendogli la mano.

Niente da fare, il corpo del ragazzo pareva ormai esser stato assalito dal panico; la linea segnata sullo schermo sempre più sbalzata.
"Chiamo il dottore, aspetta." dissi assai preoccupato, notando che non riuscisse a calmarsi.

☞︎︎︎𝒃𝒐𝒌𝒖𝒕𝒐'𝒔 𝒑𝒐𝒗
Akaashi mi aveva raggiunto da circa quindici minuti, lasciando che il suo volto preoccupato potesse farsi spazio tra i corridoi dell'ospedale.
Si sedette di fianco a me, io che, angosciato, gli raccontavo filo e per segno ciò che fino ad allora era successo: facendo impazzire i nostri cuori, di punto in bianco la porta della stanza di Kenma si aprí bruscamente.
Da essa uscì Kuroo, egli con occhi piangenti chiese aiuto al medico più vicino.

A quella visione, io e il corvino non potemmo fare a meno di alzarci improvvisamente dalle sedie da noi occupate. Lasciandoci nel dubbio, i dottori entrarono nella stanza di Kenma, chiudendo nuovamente la porta. Kuroo rimase là, a fissare quest'ultima nell'angoscia e il panico più totale.
Fummo io ed Akaashi ad avvicinarci.

 ❝𝗳𝗼𝗿𝗲𝗯𝗼𝗱𝗶𝗻𝗴❞ 𝗄𝗎𝗋𝗈𝗄𝖾𝗇Where stories live. Discover now