Photograph

107 9 0
                                    

"Camila vuoi venire con noi?"

"No, vado a trovare Lauren.."

Sono mesi che va avanti così, sono passati tre mesi da quel incidente che portò Lauren al coma.

Da quel giorno, Camila va a trovare Lauren ogni giorno, ogni settimana, non ha mai mancato un giorno, è sempre venuta con la speranza che prima o poi si sarebbe svegliata e sarebbe tornata da lei, ma per il momento, non è accaduto nulla di tutto ciò.
Non c'è stato nessun miglioramento da parte della ragazza, ma non è neanche peggiorata e questo dava sollievo a tutte le persone che le volevano bene e tenevano a lei.

Stanza N 95.

Camila prese un respiro profondo prima di aprire la porta

"Camila"

"Signor Jaregui! Non pensavo di trovarla qui..." mormorò dispiaciuta, scusandosi dell'intrusione.

Il padre di Lauren, Mike, era seduto accanto al letto della figlia e gli dava la totale vista sulla porta d'entrata.

'Sarà meglio andarsene?'
Si chiese la brunetta, prima di essere interrotta
"Resta, il mio tempo di visita è terminato" la fermò l'uomo, guardando la figlia addormentata sul lettino.

Le strinse la mano tra le sue e se le portò vicino alle labbra "Torna presto piccola mia"

Camila sorrise intenerita

La mancanza di Lauren si sentiva, le giornate non erano più le stesse senza di lei, i sorrisi dei suoi cari non erano gli stessi, si sentiva la mancanza di un pezzo portante che portava gioia non solo alla sua famiglia, ma a tutti quelli che le stavano attorno.
Nulla è lo stesso senza di lei.

Mike si alzò e dopo aver dato un'ultima occhiata alla figlia si avvicinò a Camila
"Grazie Camila" le diede una piccola pacca sulla spalla "grazie per esser sempre vicino a mia figlia" le sorrise infine, vedendo la ragazza dagli occhi col terra ricambiare il sorriso

"È il minimo che possa fare"
Sorrise all'affermazione della ragazza e scosse la testa "abbi cura di lei, Camila"
"Lo farò"
Camila già lo sapeva e faceva di tutto per starle accanto, per parlarle di quello che succedeva durante la sua assenza, i dottori dicevano che parlare a chi è in coma era utile, Lauren era in grado solo di sentirla. Nient'altro.

Dopo aver salutato il signor Jaregui, Camila diede tutta la sua attenzione alla corvina:
"Hey" mormorò, avvicinandosi al letto e alle sedie "come stai?"

Che stupida

Scosse la testa e si mise a sedere su una delle sedie poste accanto al letto 'non potrà mai risponderti. È in coma'

"Puoi solo sentirmi.." soffiò tra le labbra, prese la mano pallida della corvina tra le sue e iniziò ad accarezzarla con il pollice.

Col tempo le sue speranze iniziavano ad affievolire sempre di più, ogni sua paura cresceva, ogni suo incubo iniziava a prendere vita.

Lauren non si sarebbe più svegliata.

Strinse la sua mano e si voltò a guardarla:
Era inerme e pallida, non dava alcun segno di vita, tranne la macchina che misurava l'attività del battito cardiaco, solo quello le dava la certezza che fosse ancora viva.

"Tu ti sveglierai e te ne andrai da qui, capito?" disse a fior di labbra abbassando lo sguardo "abbiamo ancora tante cose da fare..." mormorò con la voce un po' traballante.

Avevano ancora una vita da passare insieme. Non poteva finire così

Camila chiuse gli occhi e scosse nuovamente la testa per scacciare quel pensiero:

Photograph || Camren One ShotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora