La amo.

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"Cosa stai insinuando, Harry?" Alexandra non sapeva da dove stesse prendendo tanto autocontrollo, ma continuò a guardare Harry senza far trapelare alcuna emozione dal suo sguardo.
"Sei la figlia di Bellatrix Lestrange, non è vero? È per questo che Kreacher ha obbedito ai tuoi ordini. Ed è per questo che non sappiamo praticamente nulla sul tuo passato."
Alexandra non distolse gli occhi da quelli del moro, che la guardavano con fare quasi accusatorio, come se egli si aspettasse di vedere Alexandra cedere ed ammettere di essere stata smascherata.
Poi capì. Certo, Harry Potter non era uno stupido, ma c'era di più.
Silente.
Silente sapeva benissimo chi erano Alexandra e Sebastian. E Silente non faceva mai nulla per caso. Se avesse voluto a tutti i costi evitare che Harry scoprisse la verità, avrebbe provveduto in prima persona a riparare al danno fatto dall'Elfo Domestico. Eppure non l'aveva fatto. Di certo non era così ingenuo da pensare che Harry non sarebbe riuscito a fare due più due, soprattutto con Hermione Granger come amica. No. Per qualche ragione, che ad Alexandra non era chiara, voleva che Harry sapesse la verità.
Certo, era altrettanto probabile che Alexandra si stesse sbagliando, ma decise, in quell'istante, di fidarsi di Silente e della stima che aveva in lui.
"Hai ragione." affermò, infine.


Le reazioni furono istantanee. Hermione e Ron la guardavano scioccati, Harry sembrò colto alla sprovvista: era evidente che non si aspettasse una confessione del genere. E Fred, d'altro canto, tolse la mano dalla sua, voltandosi a guardarla.
"cosa?! No, Lexa. No."
Alexandra avrebbe voluto rassicurarlo, dirgli che aveva tutto sotto controllo, ma non c'era tempo. Se lo avesse fatto, avrebbe destato ancor più sospetti.
"Non c'è bisogno di continuare a mentire, Fred. Tanto vale che lo sappiano." Guardò i tre ragazzi difronte a lei e continuò, tranquilla. "Sì, io e Sebastian siamo figli di Bellatrix Lestrange. Dopo la caduta di Voldemort lei finì ad Azkaban, ma si assicurò che io e Sebastian avessimo un futuro: ci affidò a Lucius Malfoy affinché ci facesse arrivare in America per vivere una vita serena. Così fu. Siamo cresciuti in America, adottati da una famiglia di maghi. E quando siamo diventati abbastanza grandi per capire, Lucius si è messo in contatto con noi. E noi abbiamo scelto di venire in Inghilterra, per vivere la vita che ci spettava. Lucius ha chiesto dei favori, di certo non voleva lasciare tracce che ci collegassero a lui. Aveva sempre agito in segreto, quando si trattava di me e mio fratello. E così siamo entrati ad Hogwarts. Poi Bellatrix è fuggita da Azkaban, ma non ci ha mai cercati. E noi non abbiamo cercato lei."
Alexandra aveva mantenuto lo stesso tono per tutto il discorso. Aveva deciso di non mentire, ma anche di non dire tutta la verità. Non c'era bisogno di far sapere loro che erano dei Malfoy o che lei fosse un Obscuriale. Non si fidava a tal punto di loro, così aveva deciso di dire quanto bastava. Niente di più e niente di meno.


Sentiva su di sé lo sguardo di Fred, sicuramente confuso, e Hermione, Ron ed Harry la fissavano un po' sconvolti e un po' anche disgustati. Non che si fosse immaginata qualcosa di diverso.
"E questo Silente lo sa?" Chiese Hermione.
Alexandra scosse la testa, decisa. Non sapeva se era la scelta giusta, ma era ciò che si sentiva di fare. "No. Per Silente siamo solo due Americani arrivati in Inghilterra per necessità dei propri genitori."
"tutto questo" iniziò a parlare Harry. Sedeva con le mani incrociate e non faceva che muoverle tra loro in un gesto nervoso. "però, non spiega perché tu abbia la bacchetta di Cedric Diggory. "
"Bacchetta di Cedric Diggory?" Alexandra sorrise e sfilò dallo stivale destro la propria bacchetta. "scusa Harry, ma questa è la bacchetta che mi è arrivata da Ollivander quando Sebastian ha spezzato la mia. Non so di cosa tu stia parlando." gliela porse, ma ad afferrarla fu Hermione.
"Harry.." lo chiamò lei a voce bassa, dopo essersi rigirata tra le dita la bacchetta per un po'. Harry guardò prima lei e poi la bacchetta. Quando capì che quella non era la bacchetta di Cedric Diggory, la restituì alla proprietaria, quasi deluso. Alexandra la ripose nuovamente nello stivale.
"Tu lo sapevi." quella di Ron nei confronti del fratello non suonava come una domanda tanto quanto un'accusa. Fred si limitò ad annuire.
Ron sembrò alterarsi, perché iniziò a replicare con rabbia, prima di essere interrotto tempestivamente da Alex. "Ron. Questo era un mio segreto. In quanto tale decido io a chi dirlo. Se Fred ne avesse fatto parola con altri, non lo avrei mai perdonato. Suppongo tu possa immaginare quanto mi avrebbe delusa se lo avesse fatto. Lui non viene mica a dirmi i segreti che la gente gli confida." 

Fred e Ron si guardarono a lungo.
"Ti fidi di lei?" Chiese il minore. 
"Ciecamente." 
Ron annuì lentamente e distolse lo sguardo, come se non riuscisse più a reggere quello del fratello. Alexandra si voltò a guardare il ragazzo accanto a sé e riconobbe in lui la stessa espressione di Sebastian nei suoi riguardi: preoccupazione, dispiacere e infinito affetto. Per lei, quella, fu l'ennesima prova di quanto fosse fortunata ad avere al suo fianco una persona tanto dolce come Fred. 
Nella stanza calò un silenzio imbarazzante. Hermione fissava il muro come se fosse la cosa più interessante che avesse mai visto; Ron invece aveva lo sguardo basso, come un cane bastonato; Harry guardava Alexandra. Quest'ultima si alzò e si passò le mani sulla gonna, distendendone le pieghe. 
"Bella chiacchierata." Sorrise, più per scherno che per allegria, ed uscì dalla stanza. 
Fred la raggiunse poco dopo sulle scale e le circondò i fianchi con il braccio, stringendola a sé mentre scendevano. 
"Sei stata brava, però. A restare così tranquilla, dico"
"Io ero tranquilla, Freddie." Gli sorrise lei. 
Fred sorrise a sua volta e le stampò un bacio sulle labbra. 

"Voi due state insieme?!" 
Alexandra e Fred non si erano accorti di essere arrivati alla fine delle scale. A guardarli c'era una Molly Weasley decisamente sconvolta. 
Alexandra, in automatico, si staccò velocemente da Fred, pregando con tutta se stessa di non stare arrossendo. 
"E non me lo avete detto?!" Esclamò ancora la signora Weasley, aggiungendo un pizzico di rimprovero nel suo tono. Alzò le mani al cielo, non volendo sentire risposte. Poggiò un paio di tazze di thè sul tavolo, invitando Alexandra a sedersi. 
"Non hai trovato niente di meglio, tesoro?" chiese la signora Weasley con comprensione, mentre Alex si sedeva, un po' in imbarazzo.
"Mamma!"
"Zitto! Sto parlando con lei." Lo rimproverò la madre, tornando a guardare la ragazza. "puoi aspirare a molto meglio, sai"
"Mamma, smettila. Io la amo." Intervenne ancora Fred, incrociando le braccia al petto. 
Alexandra lo guardò, sconvolta. Era la prima volta che glielo sentiva dire. Se non era arrossita prima, adesso la cosa era davvero inevitabile. 
Era evidente che nemmeno la signora Weasley si aspettava una tale confessione, perché guardava il figlio decisamente scioccata. Poi il suo volto lasciò spazio a un largo sorriso affettuoso. 
"Beh.. suppongo che questo basti." Smise di guardare Fred, e rivolse la sua attenzione ad Alexandra. Se possibile, il suo sorriso si fece ancora più dolce. La sua gioia era evidente. 

The dark side 2. //Fred WeasleyWhere stories live. Discover now