Posso baciarti?

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"Fred" Sebastian era sorpreso di vedere lì Fred Weasley. Gli aveva scritto solo il giorno prima e lui nella sua ultima lettera aveva detto di essere troppo occupato per venire da Alexandra. Ma evidentemente si era preoccupato quando aveva letto la lettera in cui Sebastian gli diceva che sua sorella non stava bene. Infatti non aveva l'aria così allegra come suo solito. Aveva lo sguardo colmo di preoccupazione, e delle lievi ombre scure sotto agli occhi. Si spostò per farlo entrare. 
Essendo Fred un membro dell'Ordine della Fenice e avendo passato lì l'estate precedente, sapeva che non doveva parlare nell'ingresso della casa. I due ragazzi passarono silenziosamente accanto a una coppia di tende lunghe e tarmate, dietro cui si nascondeva un quadro particolarmente loquace se sentiva rumori nell'ingresso, e oltre un grande portaombrelli fatto con una zampa amputata di troll. Arrivati in cucina, Sebastian fece accomodare Fred.
"Mi dispiace averti fatto correre qui"
"Non dirlo nemmeno. Lo avrei fatto prima se solo avessi potuto."
"Il negozio procede bene?" 
Pochi mesi addietro, Fred e il suo gemello George, avevano lasciato Hogwarts -nonostante fosse il loro ultimo anno- per aprire un negozio di scherzi a Diagon Alley.

Fred annuì semplicemente, togliendosi il mantello. 
"E' per questo che sembri così stanco?" Chiese Sebastian, prendendo un bicchiere dalla credenza.
Il ragazzo dai capelli rossi accennò un sorriso e si appoggiò contro il tavolo. "Direi che è più merito di tua sorella. Ma dovresti saperne qualcosa, no?" 
Fred faceva chiaramente riferimento all'aria trasandata di Sebastian, un ragazzo che usualmente era di gran lunga più curato. I suoi capelli erano totalmente spettinati, gli occhi grigi erano contornati da occhiaie scure e le guance erano più scavate. 
"Alex, Sirius" si strinse nelle spalle, porgendo un bicchiere di succo a Fred. "Ho avuto momenti migliori"
"Si, suppongo di sì." concordò lui, prima di bere. "Mi dispiace, comunque. Per Sirius. Lexa mi aveva raccontato quanto fosse importante per voi"
"Grazie, Fred" Sebastian si sforzò di rivolgergli un sorriso. "Comunque, non sei qui per questo. Dobbiamo parlare di Alex."

Così, Sebastian raccontò a Fred tutto ciò che era successo. Gli disse di come erano venuti a conoscenza dell'accaduto, di come Alexandra aveva reagito e del fatto che aveva quasi ceduto all'Obscurus. Gli disse che era riuscito a farla calmare, e che da quando erano arrivati al numero dodici di Grimmauld Place, lei si era rinchiusa in camera, senza volerne sapere di uscire. Lo mise in guardia dai vari incantesimi che Alexandra aveva fatto alla stanza per cui era impossibile entrare o Materializzarsi nella stanza senza concludere quel tentativo con qualche livido.
"Sono dell'idea che tu abbia maggiori probabilità di successo" concluse Sebastian, con il motivo per cui gli aveva chiesto di venire.  
"Lo spero con tutto il cuore" sospirò lui. Si passò le mani fra i capelli, prima di chiedergli quale fosse la stanza di Alex.
"secondo piano, ultima porta a sinistra." gli comunicò Sebastian. 
Fred annuì, lo ringraziò, e si diresse alla camera che gli era stata indicata. 
Arrivato alla porta, poggiò la mano sulla maniglia a forma di testa di serpente e con l'altra mano bussò piano alla stanza.
"Se è arrivata un'altra lettera mettila con le altre. Non farmi ripetere sempre le stesse cose, Sebastian, che diamine." 

Fred non riuscì a trattenere un sorriso nel sentire una risposta così prevedibile da parte sua, per il carattere che aveva, ma soprattutto era felice di sentire di nuovo quella voce di cui aveva sentito così tanto la mancanza.
"Non è arrivata nessuna lettera, oggi." Disse con calma. 
Dalla stanza non arrivò risposta, Fred immaginò che Alexandra si era bloccata per lo stupore, quindi parlò di nuovo. "Ti va di farmi entrare?"
Di nuovo, non ebbe risposta, dunque parlò per la terza volta. "Se non hai voglia di parlare non fa niente, non dobbiamo per forza parlare. Ma almeno permettimi di starti accanto." 
Alexandra non rispose. Almeno non verbalmente. Fred sentì la maniglia tremare appena sotto la sua mano, e capì di poterla aprire senza rischiare-come gli aveva riferito Sebastian secondo la sua esperienza- di finire scaraventato giù per le scale. Girò la testa del serpente e aprì la porta. 
Alexandra era seduta a gambe incrociate sul letto. Fred notò, piacevolmente sorpreso, che non aveva più i capelli ricci e neri, ma erano del biondo platino tipico dei Malfoy. Come i suoi occhi: non più marroni, ma grigi. Non erano solo i suoi colori ad essere diversi, però. Anche lei come suo fratello sembrava dimagrita, e i suoi occhi non erano più accesi da quella familiare scintilla di buonumore o felicità. Anzi, non erano più accesi e basta. Guardava Fred come se stesse guardando uno sconosciuto. Nel suo sguardo non c'era gioia, dolore, rabbia, freddezza. Non c'era assolutamente nulla. 
Fred, inizialmente scosso da quello sguardo, si avvicinò a lei. Non ottenendo un rifiuto, si sedette sul letto. 

Non appena le fu davanti, sorrise. Era felice di rivederla, nonostante lo avesse ignorato per un po'. Alzò una mano e le spostò con delicatezza una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Mi sei mancata" disse sinceramente. 
"Avevi detto che non dovevamo parlare" gli fece notare Alex. 
Fred rise. Era quella l'Alexandra che ricordava: sempre con la risposta pronta, soprattutto se era una battuta o una frecciatina. 
Alexandra, dal canto suo, sorrise quando sentì Fred ridere. Non sorrideva da settimane, ma vedere quella risata le aveva scaldato il cuore, e il sorriso le era nato spontaneamente sulle labbra ancor prima che se ne rendesse conto. 
Il ragazzo sorrise a sua volta, vedendola finalmente sorridere.
"Posso baciarti?" le chiese. 
Alexandra, sempre sorridente, rispose "no"
"Ah no? Bene, quindi prima ignori le mie lettere, poi non vuoi parlarmi, e adesso non posso baciarti? Cos'è, stai cercando di lasciarmi per caso?"
Alexandra rise di gusto "ma quanto sei scemo."
"Oh adesso sono anche scemo, ottimo." Il rosso parlava come se fosse stato offeso nel profondo. Distolse lo sguardo dal suo, incrociando le braccia al petto con fare offeso.
Alexandra rise di nuovo, e si inginocchiò sul letto. Si avvicinò di più a Fred e gli prese il viso fra le mani, costringendolo a guardarla. "I baci non si chiedono, Weasley. Si danno e basta" Lo informò lei, sorridendo. 
Fred inevitabilmente sorrise. Era una risposta spontanea al suo sorriso, alle sue parole, ma soprattutto al suo sguardo, non più privo di emozioni. 
Così, stavolta senza chiedere, la baciò.

The dark side 2. //Fred WeasleyWhere stories live. Discover now