4) LAST BREATH | jjk [2 parte]

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Jungkook si era svegliato alle cinque di mattina, avrebbe voluto dormire ancora ma l'ansia dell'incontro lo aveva fatto svegliare. Rimase nel letto, guardando il soffitto e stringendo il corpo nudo di Hyemi, il pomeriggio dopo aver fatto l'amore la prima volta con lei, la ragazza era rimasta da lui, successivamente l'avevano rifatto, più volte.

Non si sarebbe stancato della sensazione dei loro corpi attaccati e sudati e la povera Hyemi, era morta dalla stanchezza, pensò anche di essere stato un pò troppo violento nell'ultimo rapporto ma Hyemi l'aveva rassicurato dicendogli che non le avesse fatto niente.

Quel giorno sarebbe stato il suo grande giorno.

Il suo primo incontro ufficiale, il suo primo incontro trasmesso nel solito canale sportivo che da quando era piccolo, guardava.

Sarebbe stato il suo debutto nel mondo della boxe.  Sentiva un nodo allo stomaco, sapeva che aveva una grossa responsabilità, suo nonno Jeon Beyo, era stato il più grande pugile di Seoul insieme a Min Jaehyun, il nonno della ragazza accanto a lui.

Era stato male, quando Dongsun glielo comunicò, era stato male quando aveva connesso tutto.

Quella notizia aveva fatto il giro del mondo e lui aveva solo 3 anni, ma il ricordo dei giornalisti che entrarono nella sua casa, riempirono di domande i suoi genitori mentre sua mamma lo teneva nascosto dagli insistenti flash.

Era solo un bambino ma quel ricordo è ancora vivido nella sua mente, come il ricordo del suicidio di suo nonno, tre anni dopo.

Come il ricordo di suo padre squalificato dalle gare per via di anabolizzanti, aveva solo quindici anni ma i ragazzi nella sua scuola parlavano e avevano anche alzato le mani ma fortunatamente non era mai stato un ragazzo che subiva e alla fine della terza superiore, l'avevano capito tutti.

Gli andava bene che avessero paura di lui e che girasse voce che fosse violento anche nei confronti delle ragazze, a letto e non solo. 

Raggiunse la cucina, mettendo su il caffè, guardò la periferia ancora buia dalla finestra, distrattamente giocò con l'unico pacchetto consumato di sigarette, se l'avesse visto Dongsun lo avrebbe ucciso, letteralmente.

Non avrebbe fumato. Quelle erano per scaricare la tensione dopo l'incontro, erano per staccare la mente, per non pensare più.

Strinse con forza il pacchetto, se lei l'avesse scoperto, cosa sarebbe successo? Sapeva di per certo che Taeri sapesse chi fosse e sapeva anche che non avesse detto niente alla nipote.

Sentì delle braccia delicate circondarli la vita, le labbra appoggiarsi delicatamente alla schiena per lasciargli teneri baci.

« Perché sei sveglia? » le chiese beandosi di quel innocente contatto, Hyemi tendeva a dormire tutta rannicchiata sulla soglia del letto e il corvino, più di una volta se l'avvicinava al petto ma puntualmente lei si spostava.

𝐎𝐍𝐄 𝐒𝐇𝐎𝐓 | 𝐁𝐓𝐒Where stories live. Discover now