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Alcuni mesi più tardi un nuovo interessante cliente arrivò alla locanda: un giovane sulla trentina di nome Aurelio, che veniva da una famiglia di ceto medio, era ben educato e lasciava sempre la mancia.

Venne un paio di volte e la terza lo ricevetti io. Capii immediatamente che era virile appena vidi il suo "strumento" in azione, ma quello che mi colpì maggiormente furono le sue maniere piuttosto forti e sbrigative.

Gli amplessi erano quasi sempre di breve durata e di un vigore quasi selvaggio. Gli piaceva soprattutto dominare, ma non disdegnava il farsi dominare ogni tanto; quando me lo chiedeva mi mettevo sopra di lui, ma rivolta verso i piedi e non verso la testa perché così potevo mettere più forza nelle spinte, come lui mi chiedeva di fare.

I nostri amplessi mi stancavano molto e mi lasciavano poche energie per gli altri clienti, ma non fu un problema dal momento che divenne mio cliente abituale.

Per diversi mesi Aurelio mi fece visita regolarmente.

In quel periodo, grazie alle sue donazioni, migliorai il mio guardaroba: iniziai ad indossare gioielli e mi presi anche un paio di cappelli, oltre che degli abiti nuovi. Fingevo di essere come le donne ricche che incontravo per strada.

Non trascuravo nemmeno la frequentazione della Chiesa e la carità, non avevo mai perso la fede.

Aurelio, inoltre, volle alcuni dei miei disegni per farli esporre in una mostra; vennero venduti per una buona cifra.

Intanto circolavano notizie di un'imminente guerra, che si fecero sempre più insistenti. Chiedevo alla signora Donati quali sarebbero state le conseguenza per noi, nel caso le voci si fossero avverate; lei diceva che da una parte sarebbe stato un brutto colpo per i nostri affari, ma dall'altra poteva essere un'opportunità di incrementare l'attività con i soldati.

Capii che le voci erano veritiere quando Aurelio decise di lasciare l'Italia, diretto verso l'Oriente per tentare di incrementare la sua attività di commercio; disse che sarebbe stato meglio in caso di scoppio della guerra.

Per la nostra ultima serata insieme mi pagò il doppio della cifra, come dono di addio. Ricordo con piacere quella serata come una delle più stancanti della mia carriera, ma d'altra parte Aurelio si preoccupava anche della mia soddisfazione, che non mancava mai.

Appena entrati in camera mi afferro e mi scaraventò sul letto bloccandomi le braccia, per poi strapparmi la sottoveste e prendermi energicamente arrivando quasi subito. Seguirono poi altri "assalti", tutti con la stessa furia animalesca; non posso fare a meno di ammettere che fu stimolante per i miei sensi quando sentivo la sua foga e poi moriva in me.

Fra tutti i miei amanti lui fu probabilmente il più virile di tutti quanti.

Dopo la sua partenza la sua previsione si rivelò essere veritiera, quando, alcuni mesi più tardi, venne dichiarato lo stato di guerra.

Correva l'anno 1914, sebbene l'Italia entrò ufficialmente in guerra solo mesi più tardi.

Come la signora Donati aveva previsto, incrementammo l'attività con i soldati, ma dovemmo anche abbassare i nostri prezzi e modificare il nostro stile di vita. Io dovetti vendere tre dei miei vestiti.

Molti dei nostri clienti venivano una sola volta a farci visita perché morivano in guerra prima di poter ritornare.

Ogni giorno arrivavano le notizie dei caduti. Negli anni a seguire circa un quarto degli uomini di Grosseto morirono e la maggior parte delle fabbriche e delle attività dovettero chiudere.

Io, la signora Donati e le altre ragazze dovemmo arrotondare facendo lavori di cucito per i rifornimenti dell'esercito.

Ma, mentre fuori dalle mura della locanda la guerra infuriava e le persone si uccidevano l'un l'altro, varcata la soglia regnava la passione; per noi non contava la Nazionalità dei clienti, a tutti riservavamo lo stesso ardore in egual modo.

Venni a sapere tramite una persona che veniva dal mio paese che anche i miei fratelli si erano arruolati, ma fortunatamente sopravvissero entrambi.

Poi finalmente la notizia dell'armistizio, nel 1918, ma non bastò per tornare alla vita di prima, il ritorno alla normalità fu molto lento>.

Camelia neraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora