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<I miei sentimenti nel leggere le parole di Dalila sono contrastanti: da una parte mi rattristano e dall'altra mi sollevano nell'apprendere che non sono l'unica ad avere questo stile di vita.

Sono ansiosa di leggere oltre, ma prima voglio discuterne con mia madre.

Vado a farle visita raccontandole che sono arrivata a buon punto con le memorie e le chiedo cosa ne pensa di Dalila. Lei mi racconta che era la gemella di suo padre e di avere ereditato da lui le memorie; la prima volta che le lesse non riuscì a giudicare male il comportamento di Dalila, sebbene non riuscisse a comprenderlo.

Io le chiedo se lei pensi che io sia come Dalila e la sua risposta mi spiazza: secondo la sua teoria potrebbe essere una sorta di inclinazione.

La cosa mi sorprende molto... non avevo mai considerato questo aspetto. Per me il termine ninfomania oppure "ipersessualità" non erano che paroloni usati da alcuni per impressionare.

Mentre sono lì ricevo un messaggio: "Ciao, mi ha fatto piacere conoscerti,  ti va di rivederci stasera? Massimo"... chi è Massimo? Poi lo ricordo: è il ragazzo di ieri sera.

Non è mia abitudine vedere due volte lo stesso ragazzo, ma potrei fare un'eccezione. Rispondo di sì e poi vado a lavoro.

Quando torno a casa mi rimetto a leggere un pò, prima di prepararmi ad uscire...>.


<Era il 13 Giugno 1912 quando due clienti della locanda invitarono me e un'altra ragazza a trascorrere una giornata in campagna.

Andammo in un piccolo lago vicino Grosseto, un posto suggestivo, circondato da cipressi; l'acqua del lago era così limpida da potersi specchiare e non si sentiva un solo rumore intorno.

Lì venimmo raggiunti da una terza persona, un giovane distinto di nome Sebastiano; rimasi piacevolmente colpita dall'aspetto di questo giovane dai capelli biondi, con gli occhi chiari e un volto la cui pelle sembrava di porcellana.

Dopo le presentazioni iniziammo a fare il picnic sull'erba, fin quando uno dei tre uomini ci propose di fare il bagno nel lago.

Tutti noi ci liberammo presto di tutti i vestiti e, rimasti nudi, entrammo nel lago.

I tre uomini erano tutti di bell'aspetto, ma Sebastiano aveva le fattezze di una statua di marmo, così come le dimensioni del sesso, sebbene non fossero eccessive, catturavano la mia vista.

Mentre ci divertivamo in acqua, uno dei tre si avvicinò a me e iniziò a baciarmi; presto Sebastiano si unì a noi e mi ritrovai col corpo cosparso dalle loro labbra su l'intera superficie, le aureole del seno divennero ad un tratto turgide, mentre toccai con la mano il sesso di Sebastiano.

All'improvviso Sebastiano si allontanò, mentre io sentii che l'altro era pronto all'amplesso: avvolsi le mie cosce intorni ai suoi fianchi e lo facemmo lì, sospesi in acqua tiepida e fu ancora  più piacevole di  quello che imaginavo.

Anche l'altra ragazza e il suo compagno ci imitarono. Una volta fuori dall'acqua trovai Sebastiano sdraiato a terra, ancora svestito.

Mi sdraiai accanto a lui ed egli mi baciò, le sue labbra e la sua lingua erano dolci come il miele; i nostri amici erano andati ad asciugarsi e rivestirsi e così ci lasciammo andare alla passione: lui iniziò a "farsi trada" con le dita prima di passare all'azione e, come avevo imaginato, lui aveva il vigore dei giovani e la maestria degli esperti per soddisfare i miei desideri... senza alcuna fretta mi accompagnò lentamente alla mia estasi che mi avvolse.

Nessuno fino ad allora mi aveva appagata come lui.

Dopo di allora ci vedemmo altre volte e sperimentammo tutti i modi di farlo>.

Camelia neraWhere stories live. Discover now