CAPITOLO 12

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"BENE"

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Mi svegliai in infermeria, avevo mal di testa, le mie palpebre erano pesanti, cercavo di aprire gli occhi, ma per quel poco che riuscivo vedevo sfocato. Ero stordita disorientata, l'unica cosa che mi rassicurava era la voce di Draco, era preoccupato, discuteva con Madame Chips.

Sussurrai con un filo di voce "D-Draco", lui si avvicinò velocemente a me stringendomi la mano e baciandomi la fronte, "shh tranquilla stellina va tutto bene, ci sono io" disse Draco accarezzandomi la guancia, "che è successo?" domandai, "sei svenuta" disse lui, ha quel punto mi ripresi e subito ricordai tutto, entrò Silente preoccupato, si avvicinò a me, "Signorina come sta?", sorrisi "bene" dissi sicura e decisa, "signorino Malfoy ha detto che i suoi occhi sono diventati viola?" Draco guardò Silente disgustato e con una smorfia sul volto annuii.

Silente sospirò guardando il professor Piton che era entrato da poco nella stanza, "che succede?" chiesi, e nessuno rispose, iniziai a innervosirmi, "volete dirmi che cavolo succede?", Piton inarcò il sopracciglio, "Silente la ragazza deve sapere", Silente aveva un'espressione dubbiosa, "cosa devo sapere?" dissi alzando la voce, mentre Draco mi stringeva la mano, "è solo una ragazza" disse Silente, a quel punto Draco notò la rabbia che mi ribolliva, volevo sapere, ero troppo curiosa, così si alzò di scatto guardando dritto negli occhi Silente, "è una ragazza astuta e intelligente può sopportare qualsiasi cosa, quindi sputi il rospo professore", la mia rabbia si trasformò in dolcezza, Draco era stato così carino, mi avvicinai a lui per afferragli la mano, lo guardai con un sorriso stampato in faccia.

Silente si voltò verso di me "bene, gli occhi viola possono significare solo una cosa. La sua anima è collegata ha qualcuno, con cui puoi comunicare attraverso sogni, gesti, visioni, e quando comunicate i vostri occhi diventano viola. Quindi la domanda è solo una, cosa hai visto quando sei svenuta?", il sangue dentro di me si gelò, ero sicura, la mia anima era collegata a quella di Hardin. "Non ricordo niente", sono le uniche parole uscite dalle mie labbra, ed erano una bugia, ricordavo tutto, mentre sono svenuta mi sono ritrovata in una stanza illuminata da un caldo fuoco accesso nel camino. In parte a me c'era Hardin che mi fissava in silenzio, in questo sogno non avevo forza di muovermi o parlare, ero come una statua. Naturalmente non potevo dire tutto ciò davanti a Draco, era troppo geloso, oppure davanti a Piton il padre di Hardin, immaginavo la scena, 'oh si mi ricordo ero con tuo figlio' , sarebbe stato troppo imbarazzante.

IL GIORNO SEGUENTE

Draco non si allontanò neanche per un secondo da me, "Draco non devi farmi da babysitter!" esclamai, "ti farò da babysitter finche non mi dirai la verità", disse Draco avvicinandosi a me, indietreggia fino a toccare la porta del bagno di camera mia, "non so di cosa tu stia parlando" dissi deglutendo, Draco si avvicnò sbattendo la mano sulla porta dietro di me "stellina non sai mentire", cercai di cambiare argomento, "cazzo Draco mi rompi la porta così, Fai piano!" dissi raggiungendo la mia scrivania, rimase lì immobile a fissarmi mentre si reggeva con la mano sulla porta, fece una risatina maligna e poi sottovoce sussurrò "puttana", mi girai di scatto, "scusa come mi hai chiamato?", si avvicinò a me "mentre ti scopavo la scorsa notte non ti dava fastidio essere chiamata puttana", lo spinsi con violenza all'indietro, spostandolo di qualche centimetro "Vaffanculo Malfoy", mi afferrò il collo, i suoi anelli freddi lasciavano nuovi  i segni nella mia pelle oltre hai succhiotti della sera prima, "dimmi la verità", "lasciami Draco!" dissi agitandomi, "a chi è collegata la tua anima" disse stringendo la presa, "Draco lasciami! mi fai male" risposi con respiro affannoso, "Cazzo Y/n dimmi chi è!" urlò a mascella serrata, "OK!" urlai e lui lasciò la presa lasciandomi cadere sul pavimento, "Hardin", il suo sguardo si scurò, il suo sangue ribolliva dalla rabbia, non riusciva nemmeno a guardami negl'occhi, "non ci posso credere" sospirò, sempre con le gambe a contatto con il pavimento freddo, mentre lo guardavo dal basso esclamai arrabbiata "beh! Non è che l'ho voluto io ok?!", chiuse gli occhi per un secondo sospirando, poi si voltò verso di me, era tornato calmo, mi tese una mano per rialzarmi, la rifiutai e mi alzai da sola.

"Vaffanculo Malfoy", dissi diretta, si avvicinò a me con un sorrisetto malizioso, con gli occhi pieni di lussuria, "che caratterino", lo spinsi lontano da me e gli urali di tutto in faccia, tutto quello che mi ero trattenuta fino ad ora, ero stanca, ero sottomessa, Draco poteva essere il ragazzo più bello della scuola, poteva avere un lato dolce che però era nascosto dalla gelosia, non potevo fare niente senza di lui, non potevo parlare con i ragazzi, le mie uniche amiche erano Hermione e Gemma, ero stufa. Ero stufa di dover essere soffocata, mentre lui poteva fare quello che voleva.

Il suo sguardo si arricciò "sei gelosa Y/N?" mi chiese, sbuffai "No. Sono stufa. Sei troppo possessivo.", si avvicinò alla porta, "dove vai?" domandai scocciata, sbuffò.

"Draco! Fermati subito!" si voltò a guardarmi "che vuoi?!", "stiamo parlando, smettila di andartene tutte le volte che discutiamo!", "Non ho niente da dire" ribattè lui poggiando la mano sulla maniglia. "Se esci da questa stanza è finita tra noi!" esclamai con le lacrime che minacciavano il mio viso, si fermò e poi disse una parola che mi spezzo il cuore "bene" ed usci sbattendo la porta. Caddi per terra con le lacrime agl'occhi. Litigavamo spesso ma questa volta era diverso.

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TOO TOXIC //Draco Malfoy//Όπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα