Capitolo 9 - Il grande giorno!

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«Tarrant!» esclamò.

«Alice» le rispose freddamente il Cappellaio. «Mi hanno riferito che ti trovavi nelle stalle e di venirti ad avvisare che la parata sta per iniziare».

«Certamente! Grazie Tarrant» sorrise Alice, che non poté non notare il comportamento insolito dell'amico. «Va tutto bene Cappellaio?» chiese poi, un po' preoccupata.

«Certo! Va tutto meravigliosamente! Cosa mai potrebbe andare storto?» le occhiaie del Cappellaio si facevano ad ogni frase sempre più scure, così come anche la sua pelle che iniziava a perdere i suoi colori vivaci; ed Alice ogni qualvolta che ciò accadeva, ne era sempre spaventata.

«Cappellaio, calmati ti prego!» lo supplicò.

Tarrant, che sembrava essersi ripreso da uno stato di trance, guardò di nuovo Alice negli occhi e l'unica cosa che riuscì a dirle, era che si sarebbero dovuti muovere per non arrivare in ritardo, per poi uscire dal box in cui si trovavano lei e il Grafobrancio.

Che cos'era successo?

Perché quel comportamento?

Aveva forse ferito in qualche modo il suo Cappellaio?

Mentre Alice si poneva queste domande, era salita in groppa al fidato felino per dirigersi all'ingresso del castello, da dove sarebbe partita la parata.

La parata era una moltitudine di colori, di musica, di danze, di canti e chi ne ha più ne metta. Tutti si stavano divertendo, tutti alla vista di Alice esultavano e la ringraziavano a gran voce, per il suo coraggio e per le volte che aveva salvato Sottomondo e anche se Alice sorrideva a quelle persone e salutava come se niente fosse successo pochi minuti prima, la sua mente era rimasta in quel box, alle parole fredde e distaccate che Tarrant le aveva rivolto.

Non riusciva a darsi pace, voleva ad ogni costo scoprire che cosa fosse successo tra di loro e glielo avrebbe chiesto subito dopo la parata; non poteva e non voleva partire senza prima risolvere quell'assurda e strana situazione che si era venuta a creare.

Come lei, anche Tarrant non riusciva per niente a divertirsi... E sì che aveva aspettato quella festa per 365 giorni! Ma il suo cuore e la sua mente non riuscivano a fare a meno di pensare al comportamento della "sua" Alice. No, non l'avrebbe mai perdonata. Di questo ne era sicuro. L'avrebbe evitata fino a quando non se ne sarebbe ritornata nel suo Mondo, dove magari l'aspettava un valoroso Lord pronto per sposarla...

La festa proseguì per tutta la mattinata e al suo culmine, tutti gli abitanti si ritrovarono riuniti nella piazza centrale della grande fontana, dove vennero lanciati in aria numerosi palloncini e fuochi colorati. Quello fu l'unico istante in cui sia Alice, che Tarrant, non pensarono all'enorme problema dei loro cuori...

***

Di ritorno a palazzo, Alice lasciò nelle mani degli stallieri il suo fidato Grafobrancio, per potersi precipitare a chiedere delle spiegazioni al suo Cappellaio, non prima di aver salutato come si doveva il grosso felino.

Stava correndo per i corridoi del castello alla ricerca di Tarrant, al quale era stata data una delle camere degli ospiti per potersi preparare all'imminente matrimonio della Regina di Marmorea. Alice non aveva più fiato nei polmoni, ma non si sarebbe di certo arresa, voleva trovare il suo amico per potergli chiedere delle spiegazioni a proposito del suo comportamento così distaccato di poche ore prima.

Quando finalmente arrivò davanti alla porta della stanza assegnata a Tarrant, non mancò, nonostante la sua agitazione, di essere educata e di bussare, invece di entrare di prepotenza, cosa che però avrebbe fatto se il Cappellaio le avesse chiesto di essere lasciato da solo.

The destiny?Where stories live. Discover now