Bryan scoppia a ridere, smettendo di parlare a bassa voce -Che cosa hai combinato?-

-Potrei aver fatto squillare il cellulare per qualche minuto buono con la suoneria al massimo - faccio una smorfia e mi stringo un labbro tra i denti -Mi odia ormai-

-Ecco perché non rispondevi!- esclama, mentre sento il cigolio di una porta - Purtroppo sono costretto a confermare la tua ipotesi: penso che ti odi-

-Come fai a dirlo?-

-Vedo la sua espressione: è furiosa- ridacchia sottovoce.

-Come...-

-Girati-

Mi volto e vedo Bryan poco distante da me, appoggiato con un gomito ad un tavolo. Sto per chiudere la chiamata quando lui scuote la testa, e mi indica prima il telefono e poi il suo orecchio.

Riaccosto il cellulare all'orecchio e in lontananza vedo le sue labbra muoversi mentre la sua voce mi arriva nitida alle orecchie.

-Mi stavo annoiando a morte a letteratura inglese, così sono venuto a vedere che cosa stessi facendo. Sei occupata o posso chiederti di uscire dalla biblioteca? -

Sorrido mentre scuoto la testa -Ho da fare, devo finire il saggio su Shakespeare...- ridacchio quando lo vedo sollevare gli occhi al cielo e mimare con le labbra un'imprecazione -Non potevi venire a chiedermelo qui? Sei a qualche metro di distanza- osservo.

Lui solleva le sopracciglia e noto che gli fremono le labbra, come se stesse trattenendo una risata.

-Ci vediamo fuori Aud, vedi di non fare tardi-

Attacco e torno a sedermi, con un sorriso da ebete stampato sul volto per il nomignolo che mi ha affibbiato. 

Non faccio nemmeno in tempo a posare la mano sulla tastiera, che Vince abbassa lo schermo del computer per osservarmi negli occhi.

-Tutto ok? Sei stata via per più di dieci minuti- 

-Sì, stavo rischiando di farmi incenerire con un semplice sguardo dalla bibliotecaria. Quella donna sa incutere davvero timore, quando vuole- ridacchio, osservando la diretta interessata di sbieco.

-Con chi eri al telefono prima?- mi domanda, mentre io sorseggio il caffè ormai freddo che rimane.

-Mia madre- invento, onde evitare possibili domande indagatorie da parte di Vince. Non gli ho ancora detto che io e Bryan abbiamo chiarito, non ho trovato il momento giusto per farlo. Anche se dubito vivamente che non si sia accorto del mio repentino cambio d'umore, di punto in bianco sembro diventata la ragazza più felice di questo pianeta rispetto a quando ero tormentata dai miei problemi.

-Uhm...-

 -Mi ha detto che stasera lavorerà fino a tardi, poi mi ha chiesto di cercarle un libro che però non ho trovato-

Mentre parlo scorgo con la coda dell'occhio Bryan, che mentre esce mi rivolge un sorriso raggiante.

Subito il mio cuore accelera e le mie labbra si distendono in un sorriso.

-Tesoro, quel sorriso non me la racconta giusta- Vince osserva il punto dove il mio sguardo è rimasto fisso, ovvero dove fino ad un attimo fa stanziava Bryan -Sento che c'è lo zampino di  qualche ragazzo... magari di Bryan. Questa mattina ho notato che sembravate entrambi molto più tranquilli e rilassati-

-Cosa te lo fa...- vengo interrotta nuovamente dalla vibrazione del mio cellulare.


Ti sta bene quella maglietta nera a rete che indossi, ha un non so che di selvaggio... Avevo ragione a pensare che ti stessi trasformando in una ragazza trasgressiva, io lo sapevo! Non è che domani ti ritrovo con qualche piercings sul viso ed un pacchetto di sigarette che devi nascondere da tua madre?

Che cosa potrebbe mai andare storto?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora