Capitolo 4

689 38 1
                                    

Buona domenica a tutti!
Ecco il quarto capitolo di questa storia, come vedrete da qui si comincia ad entrare davvero nel vivo della storia e si capisce un pochino di più il rapporto che c'è tra alcuni personaggi.

Questo è uno dei miei capitoli preferiti, proprio perché la storia comincia a delinearsi ed escono fuori degli aspetti diversi dei protagonisti.

Mi auguro che piaccia anche a voi allo stesso modo e ringrazio chiunque abbia speso del tempo per leggere i capitoli precedenti!

Un bacio e alla prossima
Sil

Niall era seduto di fronte a me, ad uno dei tanti tavoli della biblioteca della scuola. Non era un posto che frequentavamo spesso, ma quel giorno a casa sua non potevamo andare, dato che suo nipote era a casa con la febbre e ci avrebbe solo disturbati, e a casa mia la nonna aveva invitato diverse signore del quartiere a bere un tè.

Per questo avevamo deciso di rintanarci in biblioteca per studiare. Tuttavia, la mia mente era ben lontana dal volersi concentrare sulla storia.

Ad un certo punto, quindi, poggiai il mento sulla mano e presi ad osservare il mio migliore amico che, stranamente, sembrava più che preso dalla Prima Guerra Mondiale che stava in quel momento studiando.

«Pensi che io sia una troia?» alzò un sopracciglio prima di rivolgermi uno sguardo confuso.

«Scusami?»

«Pensi che io sia una troia?» dissi ancora.

«May, ma che stronzate dici?» si lasciò andare sullo schienale della sedia con uno sbuffo divertito mentre si portava la matita alla bocca per mordicchiarla.

La sua aria scettica e divertita mi fece intuire che non aveva preso sul serio la mia domanda, mentre io ero serissima nel porgliela «Voglio dire – mi passai una mano fra i capelli nervosa – non dico di essere una santa, ma non mi sento nemmeno così troia» mentre sistemavo la frangia sulla mia fronte mi accorsi che la sua aria divertita era ormai sparita per lasciare spazio alla confusione per la conversazione che avevo appena iniziato.

«Come ti vengono in mente certe cazzate, scusa?»

«Voglio solo capire se abbiamo lo stesso concetto di troia» alzai le spalle come se avessi appena detto la cosa più normale del mondo.

Sbuffò ancora passandosi una mano sul viso con fare frustrato «Punto primo, smettila di dire la parola troia, l'hai detta talmente tante volte che ormai ha perso significato. Punto secondo, davvero May? Che razza di domanda è? È ovvio che non penso che tu lo sia».

Mi lasciai andare ad un sospiro cominciando ad arricciarmi una ciocca nera di capelli sul dito, vizio che avevo sin da bambina per nascondere il mio eccessivo nervosismo in certi casi.

«Non lo so, insomma, non ho mai disdegnato un po’ di sesso occasionale e sappiamo entrambi che, in alcune circostanze, avrei potuto decisamente essere più discreta. Però, ecco, non la do a tutti. Se lo facessi non sarei nemmeno così ambita, no?».

Niall alzò un sopracciglio per poi ridacchiare «Sei stata eletta Miss Modestia?» alzai gli occhi al cielo

«Sii serio, per favore».

Nonostante un sorriso divertito fosse ancora presente sul suo volto, Niall dovette capire che quella questione mi stava più a cuore di quanto non volessi fargli credere con quelle domande ed affermazioni casuali.

Si prese infatti un po’ di tempo prima di leccarsi le labbra e poggiarsi con i gomiti sul tavolo «No, non sei una troia e ti assicuro che nessuno pensa che tu lo sia» questa volta fui io a ridere, anche se non c'era niente di divertente.

Innocence [H.S.]Where stories live. Discover now