Capitolo 7

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"Va tutto bene?" mormora April con un'espressione confusa sul viso mentre si avvicina a me, io scatto immediatamente in piedi e lei si blocca all'improvviso.

Tremo come una foglia e l'unico pensiero che si fa strada dentro la mia testa è che April abbia potuto assistere alla scena di qualche minuto fa e che adesso mi ritenga una traditrice la quale, fino a questo momento, non ha fatto altro che prenderla in giro e mentire.
Se penso che, per una maledetta lettera e per il mio essere stata troppo debole davanti a delle emozioni, potrei perderla, mi manca il respiro.

All'improvviso mi tornano in mente le parole che Seb mi ha detto tempo fa e cioè, che alle emozioni non si comanda, che ti travolgono senza darti l'opportunità di reagire e oggi, per la prima volta nella mia vita, ne ho avuto la dimostrazione perché lì, sul sedile di quell'auto, pochi minuti fa, non c'era più la Grace combattente, la Grace cinica, la Grace forte e che sa autocontrollarsi; accanto a quel ragazzo così enigmatico c'era una Grace che non avevo mai visto e che non dovrà più riapparire, non con Dave.

"Che ci fai qui?" sussurro, mentre rimango poggiata alla porta con la paura che le mie gambe, molli come gelatina, possano cedere da un momento all'altro.

"Volevo scusarmi ma... Grace, che succede?" dice la mia migliore amica, a pochi passi da me mentre scruta i miei occhi alla ricerca di una risposta "Perché stai tremando?" continua, io scuoto la testa e mi incammino verso il salotto, per poi sprofondare sul divano.

Se April avesse visto qualcosa la conversazione sarebbe andata diversamente, non appena varcata la soglia mi avrebbe già puntato il dito contro e urlato quanto sia una pessima amica, la conosco, quello che mi rimane è inventarmi qualcosa per motivare questo mio stato d'animo, il che dovrebbe sollevarmi ma non è questo ciò che provo.

"Sono stata da Dave e... Ho scoperto che sua madre sta male, mi.. Mi sento uno schifo per averlo giudicato così male e così presto" sospiro, April viene a sedersi accanto a me e poggia una mano sul mio braccio, stringendolo.

"Non ne sapevo nulla e in ogni caso non puoi colpevolizzarti, quella che ha delle colpe qui sono io perché il modo in cui ti sei comportata con lui è dipeso da me. Tu non fai altro che preoccuparti e avere cura di me ed io, anziché ringraziarti, ti urlo contro parole che non ti meriti e ti chiedo infinitamente scusa per questo, Grace... Per questa mattina e per tutto quanto" dice poggiando la testa sulla mia spalla, io rimango immobile con gli occhi fissi sulla parete davanti a me, sono io che dovrei scusarmi con lei per ciò che ho permesso a me stessa di provare.

"Grace, sei sicura che vada tutto bene?" April mi riporta alla realtà, io mi volto verso di lei e le sorrido

"Sì va tutto bene, ho solo avuto una giornata pesante e.. Non ti preoccupare per questa mattina" lei annuisce ma allo stesso tempo non smette di osservarmi e di scrutare i miei occhi per capire cosa stia succedendo dentro la mia testa, io mi volto e faccio un lungo respiro.

"Vorrei rimanere un po' da sola adesso, ti dispiace?" le dico, lei scuote la testa e dopo aver preso le sue cose l'accompagno alla porta principale.

"Chiamami, okay?" dice una volta fuori stringendomi in un caldo abbraccio, io mi faccio forza nel trattenere le lacrime che minacciano di uscire fuori e dopo essermi allontanata e averle sorriso chiudo la porta alle mie spalle e salgo su, in camera mia.

Una volta dentro faccio un lungo respiro e mi stendo a pancia in su sul letto, che ti succede Grace?
Sono bastati pochi minuti e due occhi per mandarti fuori di testa?
Mi metto seduta e sento la mia testa scoppiare, la prendo tra le mani e le mie guance iniziano a bagnarsi, il mio respiro inizia a farsi irregolare e la mia paura che possa nuovamente succedere aumenta, devo cercare il cellulare.

Circles-running around youWhere stories live. Discover now