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"Mike, forza Mike andiamo, o ci faremo scoprire!"

"Non ne sono più tanto sicuro adesso. E se ci trovano?"

"Quante problemi che ti fai. Non ci troveranno, avanti, lo sai come sono i miei genitori. Non uscirebbero a capodanno neanche se venisse a nevicare. Ora muoviti."

Lo strattonai per il braccio, e lo trascinai giù per le scale. Lo vidi quasi sbiancare quando mia madre ci raggiunse verso la porta che dava sul retro della casa.

"Dove state andando?" ci guardò squadrandoci da capo a piedi, mentre asciugava un bicchiere con uno strofinaccio.

"Mamma, mi pare di avertelo detto, andiamo a casa di Cal a festeggiare l'ultimo dell'anno."

"Siete sicuri? Michael?"

“Mh.. si, zia...” sentii strigermi il braccio, cosi risposi al posto suo "ma che domande fai? Certo che andiamo la, dove dovremmo andare?" risposi con fare ovvio.

"Va bene, ma state attenti."

Michael ancora non esitava a lasciarmi il braccio, era davvero intimorito dallo sguardo di mia madre.

"Si, non aspettateci svegli, ciao ma."

Chiusi cosi la conversazione, uscendo dalla porta incamminandomi verso la spiaggia.

Michael mi lasciò finalmente il braccio, sospirando di sollievo.

"Cal mi ha mandato un messaggio, è già li che ci aspetta." Mike ripose il suo telefono nella tasca dei pantaloni, allungando un po il passo.

"ehi, ma non eri tu quello spaventato che non volevi andare?"

"la zia mi mette davvero in soggezione quando mi fissa cosi, non sono bravo con le bugie." affermò passandosi una mano tra i capelli.

In meno di dieci minuti arrivammo sulla spiaggia, i miei piedi andavano da soli da quanto ero felice, fremevo dal'emozione. Erano solo le 9,10, ma c'era già una gran massa di gente che ballava, altri raccolti intorno ad un falò, altri ancora in disparte che parlavano tra di loro con dei biccheri in mano.

Dal parcheggio, vedemmo Calum che si sbracciava per farsi notare da noi, facendoci poi segno di andare da lui.

Era seduto, o meglio, quasi sdraiato, sul cofano della macchina. Classico di Cal, capelli spettinati, canottiera nera e jeans scuri strappati, e per completare il tutto, quell'immancabile sigaretta tra le labbra che lo rendeva quel finto duro per cui voleva farsi passare.

Ritornammo alla spiaggia. Come faceva tutta questa gente ad essere gia mezza ubriaca? Santo cielo, la festa sarà iniziata da neanche un ora, e in giro vedevo solo gente che non stava neanche in piedi senza il supporto di qualcosa.

“Cal, da quanto sei arrivato?”

“Poco, vi ho visti che avevo appena parcheggiato la macchina.” Tirò l'ultimo tiro dalla sigaretta, e la buttò sulla sabbia pestandola.

“Ragazzi, vado a prendere qualcosa da bere, torno subito.” Michael si allontanò da noi, dirigendosi verso il bar.

“Allora Jen, come stai passando le vacanze natalizie?” mi guardò ridendo sotto i baffi. Sapeva come erano fatti i miei per certe situazioni, prendevano tutto troppo sul serio, troppo formale. Troppe cene, troppo cibo, troppi invitati, si insomma, troppo di tutto.

Non gli negai un occhiataccia “Zitto va la, sto ingrassando.” portai le mani sulla pancia, lasciata scoperta dal top che portavo quella sera. Calum portò un braccio intorno alle sue spalle, e mi abbracciò. Agganciai le braccia dietro alla sua schiena, e nascosi il viso sul suo petto. Era di tanto piu alto di me, gli arrivavo a malapena al mento. Ci conoscevamo da quando eravamo piccoli, lui e Michael andavano a scuola insieme, ancora adesso, per cui capitava che ogni pomeriggio veniva a giocare da noi e correva su e giu per casa mia. Da li legammo tantissimo, e ora gli voglio un gran bene.

Non appena mi staccai dall'abbraccio, vidi Sophie arrivare verso di noi con un gran sorriso. Era una ragazza perfetta, quella ragazza che non appena la guardavi ti innamoravi al primo colpo. Era alta, con lunghi capelli neri, e pelle candida, i suoi grandi occhi verdi erano la cosa che risaltava di piu. Non a caso, era la ragazza Calum, da circa due anni e mezzo,  e mia migliore amica.

Cal ogni volta la guardava come se fosse la prima, era davvero innamorato pazzo di lei.

“Hei ragazzi! Come sta andando la serata?” disse non prima di aver dato un bacio a Calum ed avermi abbracciato.

Intanto Mike tornò, la salutò e ci diede le bibite che aveva preso anche per noi.

Vidi che mi mise un braccio intorno alla spalla, e si avvicinò al mio orecchio “Jen, dopo ti devo parlare.”

Lo guardai un po preoccupata, poi gli sorrisi annuendo.

“Ragazzi, noi andiamo a farci un giro, ci vediamo dopo.” Cal prese per mano la sua ragazza e si allotanarono da noi, lasciandoci completamente soli. Non conoscevamo nessuno, c'era solo qualche ragazzo che avevo visto di sfuggita qualche volta tra i corridoi della scuola, ma non saprei dire esattamente chi fossero.

“allora Mike dimmi tutto” gli rivolsi un sorriso sincero aspettando che parlasse.

Si portò una mano dietro alla nuca e iniziò a sorridere un po' imbarazzato abbassando la testa, poi si decise a parlare “ecco vedi.. prima ero al bar, che stavo prendendo le bibite, e ecco..si, c'era un ragazzo davvero carino..”

Sgranai gli occhi per la sorpresa “Mike! E me lo dici cosi? Ora torniamo la e mi dici chi è.” lo presi per mano, e iniziai a tirarlo verso il bar, quando si impuntò sui talloni non volendone sapere di muoversi da li. “Ma scherzi? No Jen nno ci pensare, non vorrei mi prendesse per stalker.”

mi voltai scrutandolo attentamente “Ma chi è? Lo conosco almeno?”

“No, non penso, non l'ho mai visto da queste parti.”

“Mh, va bene, ma se lo vedi passare, indicamelo.”

Annuii con la testa, tornando a sorseggiare la birra.

Mancava ancora mezz'oretta a mezzanotte, e io e Mike rimanemmo ancora a parlare. Ogni tanto vedevamo alcune facce conosciute che ci salutavano.

Quando tornarono Cal e Sophie, si misero seduti vicino a noi, guardando tutta la gente che ci passava davanti.

“Secondo me, quello, fino a mezzanotte non ci arriva.” Cal indicò il ragazzo a cui si riferiva, scoppiando in una grossa risata. In effetti era vero, non riusciva a fare un passo che andava ad inciamparsi nei suoi stessi piedi. Trattenni una risata, sentendomi poi afferrare dal braccio da Sophie.

“Oddio, amo questa canzone, ti prego andiamo a ballare!” come presa da un'illuminazione, si alzò di fretta e furia, tirandomi dietro di se, e spingendoci tra i corpi ormai sudaticci delle persone già in pista.

Non ero un fenomeno a ballare, ma me la cavavo. A contrario di Sophie, che sapeva esattamente come muoversi. Un po' la invidiavo, lei era bella, aveva un corpo perfetto, era dolce e simpatica, si insomma, la ragazza perfetta. Quando andavamo in giro, era lei che appariva alla gente, io ero solo la sua spalla.

Dopo un po', presi confidenza con me stessa, e inziai a muovermi a ritmo di musica lasciandomi andare. Sophie vicino a me si stava divertendo come una matta, anche perchè era arrivato Calum e ora stavano ballando insieme. Mike era rimasto a parlare con un suo compagno di classe, guardandoci ogni tanto per non perderci di vista.

Cosi, ballai da sola ancora per un po', almeno fino a quando mi arrivò una spinta cosi forte da farmi arrivare con il sedere per terra. Ma insomma, un po' di attenzione!

Mi girai verso chi mi butto giù e per poco non lo fulminai con lo sguardo.

“Ehi!!”

unexpected | momentameamente sospesa |Where stories live. Discover now