Capitolo 9

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9.

Trascorrono solo pochi minuti prima che Sydney decida di alzarsi.

Ma prima di farlo, mi osserva attentamente, per poi sfiorarmi la guancia con le nocche.

«Sei bellissima. » sussurra, ed io sento il cuore scoppiare nel petto. Ed ogni frammento sgretolarsi, come un fuoco d'artificio nel cielo.

Come i fuochi che abbiamo guardato assieme, la notte del nostro primo bacio.

Ogni sprazzo di luce si dissolve nel nulla, si affievolisce man mano, per poi spegnersi del tutto.

Ecco, il mio cuore ha fatto boom. Un arcobaleno di colori esploso nel mio petto.

Ed ogni frammento porta il suo nome.

Ritorna al suo posto, recuperando le sue mutandine finite sotto al sedile. Apre il cruscotto e tira fuori il tabacco.

Consapevole di avere il mio sguardo addosso, prepara con calma la sua sigaretta, e alla fine, lecca la cartina con una lentezza estenuante, guardandomi dritto negli occhi.

Afferro il suo messaggio, e stringo le cosce l'una contro l'altra.

Se ne accorge, sorride di rimando e poi abbassa il finestrino, cominciando a fumare.

Non ho mai visto nulla di più sexy di lei, come in questo momento.

Mezza nuda dalla vita in giù, con soltanto la felpa nera addosso. I capelli sfatti dal sesso, le labbra ancora gonfie, l'espressione da post orgasmo.

I finestrini appannati a farle da sfondo, il silenzio della notte fuori dall'auto, la leggera brezza che le sfiora le punte dei capelli, muovendoli appena. La stessa brezza che avverto sulle mie gambe nude, chiuse l'una contro l'altra.

E poi ancora, quella sigaretta stretta tra le dita, il fumo che esce dalla sua bocca.

Vorrei vivere cosi per sempre, e so di chiedere troppo.

Vorrei che il tempo si fermasse, o che almeno ci restituisse indietro tutto quel tempo sprecato.

Perchè quando io e lei stiamo insieme siamo fuoco e benzina.

Insieme ne valiamo la pena.

Davvero.

E vorrei dirglielo. Ma cosi facendo, forse, rovinerei soltanto il momento.

Termina di fumare la sua sigaretta e poi ne getta il mozzicone fuori dal finestrino, che richiude subito dopo.

Quando si volta a guardarmi, mi scopre a fissarla.

« Vuoi una coperta? » mi domanda, carezzandomi una coscia e stampandomi un bacio su di essa.

Scuoto il capo, e con le mani chiuse a pugno sotto la mia guancia, resto ferma a guardarla, incantata.

« Che c'è, bimba? » mi domanda, scrutandomi attentamente.

« Nulla. È solo che mi è tornata in mente l'ultima volta che l'abbiamo fatto in auto. »

rispondo, con un nodo alla gola.

Lei sorride, forse riassaporando il ricordo.

« Si, cavolo. Era il compleanno di Ariel. Siamo scappate via prima del taglio della torta. » vedo sfumare nei suoi occhi lo stesso ricordo che fino a poco fa era impresso nella mia mente.

Abbiamo condiviso cosi tanto in poco tempo che mi sembra comunque di conoscerla da una vita.

« Quanto si è arrabbiata con me il giorno dopo? » a mia volta sorrido, ripercorrendo ogni frammento di quella notte.

Ogni frammento di te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora