Capitolo 5

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Credevo che le cose belle capitassero solo a poche persone.

Che non tutti meritassero la felicità, e che io sarei stata una delle ultime della fila. Credevo di non arrivare mai alla vetta.

E invece mi sbagliavo, perché da quando Sydney ha messo piede nella mia vita, ho cominciato ad apprezzare ogni singola cosa, e a scoprire che la felicità si trova anche nelle piccole cose.

Che spesso è a portata di mano, e che dobbiamo soltanto essere bravi a trovarla.

Un po' come una caccia al tesoro, un po' come a mosca cieca.

Dopotutto non c'è cosa in questa vita che sia facile da ottenere.

Tutto richiede uno sforzo, impegno e dedizione.

Anche se spesso si calca troppo la mano, si forzano troppo le cose. E si finisce soltanto per fare pastrocchi, come i disegni che facevo da bambina e che ero felice di attaccare al frigorifero della cucina.

In questo momento il mio pastrocchio felice è Sydney.

Il suo odore, i suoi capelli biondi tra le mie dita, il calore che emana il suo corpo.

I suoi baci lenti e intensi, come un fuoco che va via via alimentandosi sempre di più, fino a diventare un vero e proprio incendio.

Si, proprio l'incendio che divampa dentro di me, nelle mie vene come cocaina pura.

Sydney è questo e altro per me, e non c'è cura che possa guarirmi da lei.

Non c'è nulla al di fuori di lei.

Il suo respiro si confonde col mio, mentre le sue mani scivolano sotto la mia felpa.

Non so come mi ritrovo distesa sul suo letto, sulle lenzuola che sanno di lei, come il tutto il resto in questa stanza.

È sopra di me, la mia piccola donnina senza paure.

Mi guarda con i capelli sfatti a causa mia, delle mie dita.

Ha le guance rosse, le labbra gonfie di baci.

I suoi occhi sono accesi di desiderio, lo stesso che vedo sfumare nei miei attraverso le sue iridi scure e profonde come gli abissi.

Si sfila la felpa, lanciandola da qualche parte.

La t-shirt bianca le va leggermente larga, e quando si china verso di me, il suo profumo ora è più forte.

I suoi tatuaggi sembrano vivi sul candore della sua pelle. Serpeggiano come fiamme, lambiscono il suo corpo. Ed io ne rimango incantata come ogni volta, come se fosse la prima.

L'accarezzo, una cosa che mi è sempre piaciuto fare.

Li conosco a memoria come se fossero miei, come un libro letto e riletto un milione di volte.

Mi piace l'effetto contrastante del nero dell'inchiostro col bianco latte delle mie dita.

Mi piace come aumenta il suo respiro, quando li sfioro delicatamente con i polpastrelli, come se li stessi disegnando io.

E la sua pelle è calda, ed è piacevole toccarla, sentirla contro la mia.

Geme contro le mie labbra, nel mentre di un ennesimo bacio.

Le mordo distrattamente il labbro inferiore in risposta, e lei spalanca gli occhi, per poi afferrarmi i fianchi, trascinandomi verso di sé.

Ogni frammento di te Where stories live. Discover now