- Chapter Two.

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Quella mocciosa ha osato chiamarmi idiota ben tre volte in un giorno, devo farle capire chi comanda qua dentro; sono io il re delle serpi.

Però devo ammettere che la ragazza ha carattere, cavolo se lo ha; quando è entrata in sala avanzava con un passo così sicuro e deciso, come se non temesse niente.

E poi il modo in cui ha zittito quel bamboccio che la fissava, il modo in cui ha ignorato Blaise e Nott finché io non gli ho rivolto parola, tutto passa a rallentatore nella mia testa.

E cosa più importante non è una lurida mezzosangue, non ne avrei sopportata un altra nella mia casata.

Sono rare quelle come lei, sembrano incazzate col mondo, pronte a prendersela con chiunque, e nel
corso di questi anni ragazze così ne ho incontrato ben poche e neanche una di questa scuola.
Ed è strano che in questi anni non l'abbia incontrata, dalla morte di
suo padre i miei genitori sono stati molto vicini a sua madre; abbiamo partecipato alle loro feste, riunioni, ma lei non era presente nemmeno
ad una di queste.

Ho chiesto varie volte ai miei come sia morto ma ignoravano sempre la domanda e a volte mi rimproverano, così non ho più osato sollevare la questione.

Faccio una smorfia guardando Pansy, sto con lei da quando è finita la battaglia di Hogwarts. Mio padre pensava che avrebbe avuto una
buona influenza su di me ma col passare del tempo è diventata un abitudine stare con lei, non ho più pensato a cosa provassi veramente.

Non so il motivo per il quale siamo ancora "fidanzati" se così si può dire.
Forse perché con lei non c'è altro
al di fuori del divertimento e forse perché per me è un divertimento, oltre che andare a letto non facciamo granché e un po' mi sto stancando.

Non credo di avere mai provato qualcosa per lei che si avvicini all'amore, in realtà non credo di averlo mai provato per nessuno.

Forse solamente per mia madre
ma le cose non sono minimamente paragonabili.

È da quando abbiamo incontrato la mocciosa che si lamenta su quanto  fosse vicina al mio viso e bla bla bla, ho smesso di ascoltarla da almeno
un quarto d'ora.

Stufo dell'ennesima lamentela me
la scollo di dosso fulminandola.

Sotto il mio sguardo si fa piccola piccola e questa cosa è dannatamente soddisfacente.
«Adesso basta, ti ho detto che non
è successo nulla. Smettila di rompermi il boccino.» dico infastidito dirigendomi in camera mia.

Si avvinghia nuovamente al mio braccio e alzo gli occhi al cielo quasi disperato.

È peggio di una fottuta sanguisuga.
Salazar dove sei quando servi?
«Hai ragione scusami ma devi capirmi, sto col ragazzo più bello
di tutta la scuola è normale essere
un po' paranoica.» dice sorridendo
e sbattendo le palpebre.

Fa sempre così, mi elogia come fossi una divinità blaterando cose che chiaramente so e pensa di risolvere tutto.
«Va bene si capisco, adesso se permetti torno in camera mia.»
dico con tono parecchio seccato.

Annuisce e finalmente molla la presa.

Sospirando salgo le scale e noto che
la porta difronte camera mia ha una targhetta argentata attaccata sopra, che in questi giorni non c'era affatto.

Mi avvicino e appena leggo nome
e cognome del proprietario sul mio volto spunta un ghigno: Elizabeth Katherine Evans e quindi avrò
la serpe come vicina, interessante.

Mi chiedo come abbia fatto a
trovare il dormitorio e inoltre si è
accaparrata una stanza tutta sua.
Quando mio padre anni fa fece richiesta non era disponibile,
sento quasi una nota di invidia
nei suoi confronti.

Him and I- Draco MalfoyWhere stories live. Discover now