Capitolo 2

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Ieri notte, Eddie non la smetteva più di piangere, neanche se lo attaccavo al seno. Era la prima volta che si comportava in questo modo e non ne capivo il motivo. Liam lo cullava per un paio di minuti e per quell'arco di tempo che stava insieme a lui si zittiva solo per una dozzina di secondi. Ora sto per cadere dal sonno e Edward continua a piangere. Sono preoccupata, come lo è Liam.

È già mezzogiorno. «Non capisco perché continua a piangere. Liam cosa devo fare?». Chiedo preoccupata. «Gli ho già dato da mangiare e solitamente sta tranquillo dopo aver fatto il ruttino».

«Io... Io non lo so». Si gratta la nuca.

«Ehi, amore, perché piangi? Hai già mangiato sia da me e dal biberon». Premo le mie labbra sulla sua fronte.

«Oggi vengono Harry e i bambini, vero?».

«Sì». Annuisco.

«Bene, vado a prepare qualcosa per i bambini, come biscotti». Mi da un piccolo bacio sulla guancia e se ne va dalla stanza. Era la tipica persona che si prendeva molto cura dei bambini ed è questo quello che amo di lui.

Guardo negli occhi Eddie, che ha smesso di piangere e mi guarda anche lui. Sorrido, baciandogli la punta del naso.

«Ehi, amore». Metto un dito nella sua mano. «La mamma ha tanto sonno. Perché continuavi a piangere ieri notte, eh? Lo sai che alla mamma non piacciono i bambini troppo capricciosi». Gli dico con voce piccola, mentre strofino la punta del mio naso contro il suo. «Continuavo ad attaccarti al seno, ma ti rimettevi a piangere subito dopo il ruttino... Non hai mai fatto così, Eddie».

Qualcuno bussa alla porta e la tesa di Liam sbuca fuori dopo averla aperta. «Harry e i bambini sono arrivati». Dice e deglutisco rumorosamente.

«E-ehm... Falli venire qui. Eddie ha appena smesso di piangere e non vorrei terminare questo momento di pace». Dico e lui annuisce, andandosene. «I tuoi fratellini sono arrivati, amore. Li amerai sicuramente».

Sento Liam parlare con Harry e i loro passi salire le scale. Sono in ansia a vedere Jamie e Lily, saranno cresciuti molto in questi ultimi nove mesi. Le loro voci iniziano a diventare sempre più chiare e vicine e ho il cuore in gola.

La porta si apre e appaiono Jamie e Lily, che sorridono ampiamente appena mi vedono. Guardano Eddie che è stranamente calmo e si avvicinano a me con passo veloce, ma attento per non rischiare di cadermi addosso.

«Mamma». Jamie è il primo a parlare e lo attiro in un abbraccio con un braccio.

«Oddio, mi sei mancato tanto, tesoro mio». Gli dico, baciandogli la tempia. «Tanto... Tanto».

«Anche tu mi sei mancata, mamma». Dice ed io sorrido, staccandomi da lui per abbracciare Lily.

«E tu, Lily, mi sei mancata tanto anche tu». A momenti potrei piangere.

«Anche a me sei mancata tanto, mami». Avvolge le braccia intorno il mio collo e mi bacia sulla guancia, per poi staccarsi e guardare Eddie.

«Oh, è vero. Bambini, lui è Edward». Dico e loro si avvicinano per vederlo meglio. «Il vostro piccolo fratellino». Aggiungo.

«Ciao, Edward. Io sono Jamie, il tuo fratellone». Gli tocca la manina e sorrido, guardandoli.

«E io sono Lily, la tua sorellona». E Lily lo bacia sulla fronte. «Hai lo stesso nome di papà». Dice e volgo lo sguardo alla porta dove c'è Harry appoggiato allo stipite. Abbasso subito gli occhi per non guardare i suoi. «Ehi, papà! Perché non ci hai mai detto che ha il tuo stesso nome?». Lily corre da lui e si fa prendere in braccio.

The Babysitter 3 √Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora