~Capitolo 5: Prime Incomprensioni~

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Si guardarono confusi tra loro, ma annuirono, anche se si vedeva che erano riluttanti.
Una volta a bordo, non c'era dubbio che quella fosse la nave più grande che avessi mai visto, ma conoscendo chi doveva salirci, non era poi così strano.
Mi guardai attorno e vidi Katakuri parlare con i soldati per poi congedarli.
Non ci volle molto prima di sentire che avevamo cominciato a muoverci. MI diressi dunque verso la prua, adoravo osservare il mare e pensai che mi avrebbe aiutato a rilassarmi.
Stavo praticamente cominciando una nuova vita che non avevo minimamente chiesto, per cui scollegare la mente per un po' non sarebbe stato male.
Il suono delle onde era come musica per le mie orecchie, una melodia soave, che sapeva come calmarmi quando ne avevo più bisogno.
Chiusi li occhi, ispirando l'odore della brezza marina, beandomi della serenità che mi donava.

Katakuri:"Yoru"

"Te pareva..."

Mi voltai, incrociando lo sguardo con quello super serio di Katakuri.

Yoru:"Ci provi gusto a spaventarmi, dì la verità"

Katakuri:"No, sono qui solo perché credo tu abbia bisogno di riposare"

Yoru:"Forse perché qualcuno stamattina mi ha svegliata troppo presto?"

Katakuri:"Non solo, anche perché ieri è stato pesante. Seguimi"

Roteai gli occhi al cielo, cominciando già a pensare a vari modi per vendicarmi per ogni volta che mi disturbava, ma era meglio aspettare.
Entrammo in una stanza che mi lasciò alquanto sorpresa: era davvero semplice, sembrava la camera di una qualsiasi persona normale.
Un letto matrimoniale a baldacchino con lenzuola blu, una scrivania e delle librerie piene zeppe di libri di vario genere.
Sorvolando che tutto era ovviamente grande, ero finalmente in un posto normale.

Katakuri:"Ti avviserò non appena arriveremo, tu intanto riposa"

E se ne andò. Io sospirai, non credevo sarei mai riuscita a capire che cosa passasse per la testa a quell'uomo.
Con calma, mi sedetti alla scrivania, notando poggiato lì il mio libro con la mezzaluna che dovevo proteggere.

"Almeno è rimasto al sicuro"

Lo aprii, provando a riesaminare le indicazioni che per anni avevo seguito passo dopo passo, puntualmente senza successo.
Tutte le piccole mappe e i testi avevo capito che conducevano all'arcipelago di Tottoland e credevo si riferissero ad Whole Cake Island.
Tuttavia, l'unico pezzo che mi mancava per trovare ciò che cercavo era un mistero, un mistero sotto forma di indovinello indecifrabile.

"Sull'isola prima deserta ed ora abitata al centro dei regni, nel luogo dove la luna riflette i raggi sul punto più alto, i sogni appariranno"

Avevo pensato ad ogni possibile opzione, avevo dato un'occhiata a molte mappe di Whole Cake Island, ma nulla.

"Forse dovrei seriamente prendermi una pausa"

Mi alzai, andandomi a sdraiare sul quel fantastico letto, ma non avevo sonno, volevo solo riflettere un po'.

"Mh, una volta sbarcati, potrei esplorare l'isola"

Chiusi gli occhi e li riaprii dopo quelli che pensavo essere due secondi, ma mi ritrovai il viso di Katakuri a pochi centimetri dal mio.
In un istante, misi di cattiveria una mano sulla sa faccia per fermarlo e lui si allontanò un pochino.

Yoru:"Qualsiasi cosa tu avessi in mente, se ci riprovi, te ne farò pentire amaramente"

Katakuri:"Comunque, siamo arrivati, dormigliona"

Confusa sul fatto dell'essermi addormentata quando a me non sembrava di averlo fatto, uscii dalla stanza e guardandomi attorno, vidi un'isola e la cosa che mi saltò subito all'occhio fu la gigantesca ciambella che spuntava da una altrettanto gigantesca montagna  fatta di ciambelle impilate, che avevano delle finestre, per cui pensai fossero delle case o simili.

"Perché la cosa non mi stupisce?"

Mentre cercavo di metabolizzare la struttura di quella strana isola, vidi i soldati degli scacchi che prendevano varie valigie in mano, palesemente i bagagli miei e di Katakuri che erano pronti ad essere trasportati alla fantomatica casa.
Dopo poco, scendemmo dalla nave ed eravamo pronti ad incamminarci.

Katakuri:"Yoru, stammi vicino"

Yoru:"Come vuoi"

Probabilmente, le persone erano abituate a vedere Katakuri essere scortato dai soldati verso casa sua, ma quella volta, tutti intorno a noi ci fissavano, bisbigliando tra loro.
Era strano, ma quella situazione mi sembrava di conoscerla, eppure non riuscivo a collegarla con nessuno dei miei ricordi.
Mio marito lanciava occhiate serie a chiunque e subito, le persone interessate tornavano impaurite a fare le loro cose.
In poco tempo fortunatamente, eravamo giunti alla casa e cavolo, il tipo si trattava bene: una villa enorme con un giardino altrettanto grande.

"Non dovrei, eppure mi stupisco..."

Le porte si aprirono ed entrammo e l'ingresso era qualcosa di enorme, con una scalinata finemente decorata con vari dettagli in oro.
Riuscii a vedere un minimo delle stanze vicine ed erano anch'esse stupende e giganti, la cosa più particolare è che vi erano varie cose che ricordavano le ciambelle, che mi lasciavano non poco perplessa.

Katakuri:"Seguimi"

Salimmo la scalinata ed arrivammo a quello che presumibilmente era la parte con le camere, che ad occhio e croce era tipo un terzo del piano dove ci trovavamo.
Entrammo in una camera che stranamente sembrava quella della nave, era normale e vi erano i vari bagagli vicino al letto. Inoltre, c'era un balcone che a prima vista sembrava spettacolare.

"C'è qualcosa che non va, è tutto fin troppo normale..."

Yoru:"Dunque, questa è la nostra camera?"

Katakuri:"Esatto, ora scusami, ma ho del lavoro da fare, domani invece sarò libero, per cui potremmo finalmente conoscerci meglio"

"Wow, che felicità..."

Yoru:"Ok, allora io andrò ad esplorare l'isola e-"

Katakuri:"No, tu resterai qui"

Yoru:"Cosa? Stai scherzando vero?"

Sapevo che era una domanda stupida, era ovvio che lui non scherzasse, era sempre serio, ma valeva la pena tentare.

Katakuri:"Lo sto facendo per il tuo bene, la situazione attuale non è delle migliori, per cui, prima vorrei assicurarmi che tutto sia sicuro"

Yoru:"Posso dare una mano, magari saremo anche più veloci nel risolvere tutto e-"

Katakuri:"Non farmelo ripetere Yoru, starai qui e sarai sorvegliata dai soldati"

Non mi fece neanche parlare, se ne andò senza dire altro, lasciandomi lì imbambolata. Mi affacciai velocemente dal balcone, vedendolo uscire e darmi un ultimo sguardo di avvertimento.
Inoltre, in poco tempo la casa venne completamente circondata dai soldati degli scacchi.
Provai ad aprire la porta della stanza, ma ce ne erano anche nel corridoio, praticamente avevano pensato a tutto.

"Potrei batterli in qualsiasi momento, ma sicuramente Katakuri avrà pensato anche a quello, dunque che cosa faccio?"

~KATAKURI'S POV

Katakuri:"E perché non mi avete avvisato prima?"

Oven:"Mamma aveva deciso così, voleva che tu passassi del tempo con la tua sposa senza preoccuparti di altro"

Katakuri:"Eppure avreste comunque dovuto dirmelo, riguarda comunque la mia sposa"

Oven:"Scusa, ma sai che mamma sulle sue decisioni non vuole che si discuti"

Katakuri:"Ok, in ogni caso ora voglio sapere tutte le informazioni in nostro possesso"

Oven:"Certo, non appena arrivi, ti spiegheremo tutto"

Katakuri:"A tra poco allora"

E così, la Radio Snail si spense e la misi via. Avevo ricevuto la notizia che i criminali che avevano attaccato Lola e Chiffon e che erano stati battuti da Yoru, erano scappati dalle celle in cui erano stati rinchiusi e secondo i miei fratelli, erano alla ricerca di vendetta verso la mia sposa.

"Sarà meglio che mi sbrighi ad andare e tornare, non devo lasciarla sola a lungo..."









SWEET LIKE CANDY (KATAKURI × FEMALE READER)Where stories live. Discover now