1. PADRI TROPPO AMOREVOLI

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MIA

'Ma ci credi?? Ci credi Mia?! New York! N-E-W Y-O-R-K!!!' La voce assordante di mia sorella continuava a tormentarmi ancora dopo giorni, da quando avevamo ricevuto conferma dall'università. 'Ma ti rendi conto?? La Columbia University!!! Una delle università più prestigiose al mondo!!! Ti immagini? Melissa e Mia Valente: entrambe laureate alla Columbia...' Fece la scena drammatica che sempre faceva per inscenare qualcosa di importante. Io, invece, cercavo, come sempre, di ignorarla. 'Ma dico, come fai a contenere tutto questa gioia?!' Disse improvvisamente guardandomi stranita. Alzai lo sguardo annoiato per incrociarlo col suo. Era come guardarmi allo specchio, soltanto che il mio specchio non era così rumoroso e casinista.

'Mel, cosa vuoi sentirmi dire? Sono contenta, certo, ma non vedo perché dovrei saltellare per tutta casa.' Le dissi cercando di farle capire che il suo eccitamento era abbastanza.

'Hai capito l'importanza della cosa che stiamo facendo?' Mi chiese come se fossi stupida e non lo avessi capito.

'Ti ricordo, mia cara fotocopia, che abbiamo letteralmente disobbedito a tutte le regole di nostro padre, da quando abbiamo fatto il test d'ingresso alle sue spalle, nascondendogli le nostre vere intenzioni. E sai che non amo particolarmente disobbedirgli o mentirgli. Quindi, sì, sono felice, ma non completamente.' Argomentai con lei per farle capire che un po' avevamo torto.

'Io ti ricordo invece, mia cara sosia, che se non avessimo fatto in questo modo, nostro padre non ci avrebbe nemmeno fatto studiare in una scuola, bensì privatamente a casa come due eremiti. Sai quanto sia noioso e possessivo e quanto ci abbia rovinato le opportunità di poter avere un ragazzo.' Disse imbronciata.

'Mel, sai che sei sempre tu che hai cercato di accalappiarti dei ragazzi alle spalle di papà e quando lui ti ha scoperta mentre leccavi la faccia a quel poverino, ti ha chiusa in casa per un mese intero. Non è colpa mia se ti metti sempre nei guai.' Le ricordai intelligentemente.

'Mia, ma noi ci dobbiamo divertire! Tu sei sempre con quella testa sui libri e sembra che non ti importi del mondo che c'è fuori! Siamo ancora entrambe vergini-'

'Non ho capito perché hai tutta questa fretta di perdere qualcosa che non potrai più riavere! Ma ti senti, Mel?!' La interruppi esasperata. Per quanto amassi mia sorella alla follia, a volte ragionava senza cervello. E poi ero stanca di sentirla. Parlava troppo.

E mentre ci guardavamo inferocite, non sentimmo i passi che si avvicinavano alla porta della nostra camera.

'Ragazze, la smettete di litigare?' La mamma sbucò dal nulla con un'espressione spazientita. Dietro di lei la nostra sorellina, Marzia. 'Cosa succede stavolta?'

E non persi tempo a rispondere, con la speranza che Mel mi avrebbe finalmente lasciata in pace.

'Melissa vuole perdere la verginità con uno qualunque.' Le dissi con tono di voce annoiato. La mamma la guardò con un sopracciglio alzato.

'Ma non è vero! Mamma, sai che Mia vuole sempre mettermi in cattiva luce!' Rispose mia sorella cercando di fare la vittima.

'Ok, ok, allora...' Fece un profondo respiro. 'Vi ricordo che avete quasi diciannove anni e ancora non mi riesco a spiegare le vostre litigate. Sembrate due bambine. E poi, sul serio Mel? Sei così disperata? Sai quanto-'

'Mamma, non mi serve la morale!' La interruppe Mel.

'Non te la farò, ma non deludermi. E poi preparatevi che appena vostro padre torna vuole parlarvi.' Ci disse stanca. Probabilmente aveva avuto una giornata impegnativa a lavoro. Da quando era richiesta come psicologa in casi gravi, non aveva un attimo di tregua.

Our Twinguards - Le Nostre Guardie Gemelle ✔Where stories live. Discover now