23

9.3K 483 320
                                    

Andrew
Il mio dito batteva insistente sul tavolo della mensa mentre i miei occhi fissavano Leeroy ridere e parlare con un ragazzino del terzo anno, un bel ragazzino, che pendeva dalle sue labbra come se avesse di fronte una specie di divinità.
Faceva male.
Soprattutto perchè Leeroy mi aveva lasciato. Oddio, era successo così tante volte che ormai avevo perso il conto, eppure questa volta era diverso.
Questa volta Leeroy mi aveva completamente cancellato.
Era successo tutto in modo dannatamente veloce.
Quella sera stessa appena ero tornato dalla cena con i nonni avevo provato a chiamarlo, non mi aveva risposto, ma con un messaggio mi aveva fatto sapere che era al lavoro. Per una settimana avevo provato a vederlo, ma lui aveva sempre detto di essere già impegnato, poi improvvisamente mi ero trovato con un nuovo tutor e zero spiegazioni.
Era stato il professore a comunicarmelo. A quanto pareva l'idea era stata di Lee, tra lavoro e gli ultimi esami non aveva più tempo per me.
Non avevo mosso un ciglio e avevo assorbito così la notizia che aveva confermato tutti i miei peggiori sospetti.
Leeroy Daves mi aveva lasciato.
Dopo la prima lezione con il nuovo tutor ero scoppiato in lacrime e mi ero sentito patetico mentre mi stringevo lo stomaco con le braccia, perchè ero a brandelli, poi mi ero detto di non essere ridicolo. Avevo preso un respiro profondo e avevo passato due giorni a ripetermi che quella era stata solo una relazione sessuale, che era servita più che altra ad aprirmi la mente sui miei desideri, ma che di certo non era stata nulla d'importante. Avevo fatto appello a tutte le mie energie per dimenticarlo e per non cercarlo.
E ci ero riuscito.
Poi Leeroy aveva iniziato a ridere con quel ragazzino e io avevo iniziato a cadere a pezzi.
- Che cosa ti ha fatto questa volta? -
Mi voltai sorpreso verso Matt
- Chi? -
- Leeroy -
Mi dava fastidio persino che lo nominasse. Dovevo calmarmi.
- Nulla -
Matt sorrise
- E allora perchè stai cercando di ucciderlo con lo sguardo? -
Arrossii e mangiai in fretta un mucchio di patatine, poi con noncuranza gli chiesi
- Chi è quel tizio? -
- Jason Stark -
Sollevai un sopracciglio
- Come quelli di Game of Thrones? -
- Esatto -
- Ed è...
- Il suo nuovo amico speciale? Sì, lo è -
Quasi mi strozzai
- Scopano? -
Matt sospirò
- Jason ogni tanto lavora al bar con Lee, lo ha conosciuto lì -
Mi accigliai
- Non l'ho mai visto -
Matt accennò una risata
- Quante volte ci sei stato? Tre? -
Lo ignorai. Avevo passato serate intere in quel bar ad aspettare che Leeroy terminasse il turno per poi continuare la notte insieme, ma cosa potevano saperne loro?
- Da quando va avanti? -
- Più di una notte sicuramente, e anche più di due - aggiunse con un filo di amarezza, guardandomi con un'espressione strana sul volto.
Cercai di non mostrarmi turbato, ma lo ero.
Quindi quella era... Una relazione?

Jason Stark divenne presto la mia nuova ossessione.
Iniziai a chiedermi se gli piacesse più di me.
Se mi avesse lasciato per lui.
Se quando ancora uscivamo insieme avesse già iniziato a frequentarlo.
Ci pensavo continuamente.
Comprai a Jillian una collana, le organizzai una festa, feci l'amore con lei.
Ma lui, Leeroy, non mi abbandonò nemmeno per un secondo.

Leeroy
- Non sono molto a mio agio -
Distolsi per un attimo lo sguardo dalla stratosferica casa al mare di Drew, per sorridere a Jason che aveva uno sguardo da cucciolo terrorizzato mentre si guardava intorno.
- Dolcezza, qui nessuno è a proprio agio -
Sunny annuì dai sedili posterioli dell'auto.
- Abituati. È il liceo -
Brad rise e Jason si acciglió.
- Allora perchè siamo qui? -
Brad guardò me con un sopracciglio sollevato
- Chiedilo al tuo mentore -
Jason mi guardò con i suoi adorabili occhi color caramello più scuri grazie alla notte, e il mio cuore perse qualche battito mentre riflettevo velocemente sulla risposta da dare.
Era passato quasi un mese da quando Drew mi aveva invitato a quella festa ed era finita tra noi.
Aveva smesso di cercarmi dopo aver fatto la prima lezione con il nuovo tutor e la sua indifferenza mi aveva ferito.
Non lo avevo lasciato di persona, per ribadire il concetto di non relazione che avevamo, però avevo sperato che volesse almeno parlarmi, anche solo per una delle nostre solite litigate, ma nemmeno quella era arrivata.
Allora avevo fatto la stronzata del secolo e dopo il turno al bar, avevo baciato Jason.
Mi aveva fermato immediatamente dicendo che conosceva la mia reputazione e lui non era il tipo da relazioni occasionali. In poche parole era vergine e io non ero la persona adatta per una prima volta.
Così era iniziata la nostra amicizia.
Jason era diventato mio allievo, ovviamente quello lo avevo deciso io, un giorno mi ero svegliato e mi ero messo in testa che gli avrei insegnato tutto quello che sapevo sulle relazioni omosessuali e in cambio lui avrebbe dato una bella gonfiata al mio ego, che era rimasto molto scosso da Andrew.
Solo che a scuola tutti avevano frainteso e avevano iniziato a spargere voci su di noi, che avevo negato per salvare la reputazione di Jason, ma avevo ottenuto l'effetto contrario e adesso tutti pensavano che fossimo fidanzati.
Mi ero persino preoccupato per Drew. Non volevo che credesse anche lui a quei pettegolezzi, ma Andrew sembrava non essere minimamente interessato a quelle voci e aveva confermato che per lui ero il niente.
Perciò perchè ero lì?
Ma per provocarlo, ovvio.
Quello era l'obiettivo della mia vita.
- Jill non è poi così male -
Brad alzò gli occhi al cielo e Sun mi arrivò uno scapellotto dietro la nuca, ma Jason non ci fece caso ed esclamò allegro
- Il suo ragazzo, Harrison, è bellissimo! Vado a tutte le sue partite! -
Rimasi a bocca aperta mentre gli altri due morivano dalle risate, Sun scosse la testa divertita
- Abbiamo un fan -
Le scoccai un'occhiataccia, poi guardai storto il ragazzino
- Non pensarci neanche -
Cercai di non pensare al fatto che fossi geloso dopo più di un mese che non frequentavo Andrew e preferii concentrarmi su Jason che arrossì e imbarazzato borbottò
- Ma cosa dici? Guarda che lo so che è etero! -
Sunny e Brad ricominciarono a ridere ancora più forte e dopo un gemito scesi dall'auto.
Essere andato a quella festa iniziava a sembrare davvero una pessima idea.

Broken HeartsWhere stories live. Discover now