19.

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Andrew
Era stato strano scegliere di confidarmi, fra tutti, proprio con Leeroy.
Ammettere di avere paura proprio con la persona che sembrava esser stata progettata per colpire le mie debolezze, eppure al tempo stesso mi rendevo conto che lui era l'unica persona con cui sapevo di poterlo fare e ne fui ancor più convinto seduto sulla panca dello spogliatoio circondato dai miei migliori amici.
Per loro ero solo il ragazzo sicuro di se, che aveva tutto, o che aveva una soluzione per ogni cosa, non potevano nemmeno immaginare quanta paura in realtà avessi di fallire, di deludere mio padre, di vedere l'unico sogno della mia vita sfumare e per colpa mia. Con Leeroy invece era diverso, mio malgrado mi aveva visto affrontare già diversi scogli e aprirmi con lui era stato facile... Forse fin troppo facile.
Sospirai frustrato fino al momento in cui Sam mi saltò addosso distraendomi dai miei pensieri col suo quintale sulla mia schiena
- Li massacriamo capitano!! -
Sorrisi e cancellai tutto ciò che mi turbava prima di tuffarmi nei loro giochi, ma fu con il cuore pesante che entrai in campo.

Saltellavo e mi scuotevo, ma continuavo ad avere solo una gran voglia di vomitare.
Presi un respiro profondo, ma senza riuscire a calmarmi. Mi sentivo strano, stordito, solo. Ero solo nel bel mezzo di qualcosa ben più grande di me.
Jillian mi si avvicinò saltellando e felice, le rivolsi un mezzo sorriso, ma non le diedi molta corda, i miei occhi invece continuarono a spostarsi tra gli spalti. Vidi quelli che dovevano esaminarmi. Erano nei loro completi costosi, vicini all'allenatore e guardavano verso di me con interesse, non appena incrociai il loro sguardo il peso nel mio petto divenne un macigno insostenibile, spostai lo sguardo e vidi mio padre parlare con degli amici. Rideva e scherzava certo che suo figlio lo avrebbe reso orgoglioso dinanzi a loro, avrei voluto avere quella stessa sicurezza. Stavo per dare a tutti le spalle, troppo nauseato per resistere oltre, quando qualcos'altro attirò la mia attenzione. Due file proprio dietro mio padre c'era qualcosa che mai mi sarei aspettato di vedere a una delle mie partite.
Il mio cuore accelerò all'improvviso e tutto il resto sparì mentre lo fissavo con una espressione sicuramente da idiota stampata in faccia.
Vicino a Sunny con un cappellino e una grossa felpa nera, scelti probabilmente per nascondersi, c'era Leeroy.
Leeroy che aveva sempre odiato quelle partite, era lì. Nel suo unico sabato libero. Per me.
La paura, la nausea, il disagio, sparirono sostituiti da qualcosa di ben più terrificante.
Gratitudine.
Felicità.
Lui notò il mio sguardo e mi salutò con un piccolo cenno della mano, basso e discreto, per non attirare l'attenzione su di se.
Dio... Doveva essere così imbarazzante per lui... Sorrisi.
E quello fu il mio primo sorriso sincero della giornata.

Leeroy
Quando vidi un sorriso impertinente curvare le belle labbra di Harrison ebbi l'irrefrenabile voglia di raggiungerlo e prenderlo a morsi. L'allenatore fortunatamente lo richiamò e quell'inquietante scambio di sguardi tra noi finì, sostituito dalla visuale del suo fondoschiena e dai miei pensieri indecenti.
- Lee -
- Si Sun? -
Diedi un'ultima occhiata al fisico di Andrew che con la divisa stava fin troppo bene e mi voltai verso la mia migliore amica, che guardandomi intensamente mi chiese
- Cosa ci facciamo qui? -
Le sorrisi e risposi la verità
- Non lo so -
Spostai gli occhi sul signor Troy Harrison e poi sui due uomini che da chissà quali università erano venuti per giudicare Andrew e provai un'improvvisa insensata ansia.
Quanta pressione sentiva in quel momento il ragazzo biondo?
Lo cercai, stava ridendo per qualcosa che doveva aver detto Jillian ed era così palesemente finto da provocarmi la pelle d'oca, anche altri due compagni di squadra cercarono di attirare la sua attenzione e io mi rigirai una sigaretta spenta tra le dita, ma perché non lo lasciavano in pace? Solo Matt sembrava aver capito il vero stato d'animo dell'ex amico e lo osservava da lontano.
Mi accigliai quando corse in suo soccorso richiamando gli altri e liberando Andrew, ma non feci in tempo a realizzare di essere infastidito, che Sun al mio fianco disse
- Ah certo -
Distratto le chiesi
- Cosa? -
- Siamo qui per fare il tifo per il tuo ragazzo - disse come se fosse normalissimo. A quelle parole impallidii e la guardai come se fosse pazza, lei scosse le spalle serena - È ovvio -
- Sei fatta? -
- Io no, tu? -
- Sun! -
- Lee per favore -
- Non dirlo neanche per scherzo -
Sunny sbuffò
- Perché? Cosa ci sarebbe di male? -
Ma era seria? Mi sentivo tradito. E quella era la mia migliore amica?!
- A parte tutto? -
- Lo frequenti da quanto? 4 mesi? Quattro mesi Leeroy -
- Non sono 4 mesi! -
- Okay tre mesi e mezzo -
- Impossibile -
- Lo hai baciato ad Halloween! -
- Oddio tieni il conto? Fai anche fan art su Tumblr? -
- So contare mister simpatia -
- Sunny. Hai una vaga idea di quanti ragazzi io abbia scopato in tre mesi e mezzo? -
- No. E nemmeno tu. - mi guardò seria - Ma so chi è l'unico con cui hai scopato per più di una volta e lo sai anche tu -
- È ridicolo. Solo perché è divertente a letto non vuol dire che sia il mio ragazzo! Per altro è fidanzato! E stiamo parlando Andrew Harrison! Lo odio! -
- E allora perché siamo qui a fare il tifo per lui? -
- Io non sto facendo il tifo per lui, io sto guardando una partita di calcio e questa sera ho intenzione di uscire e rimorchiare quante più persone possibili. Ora cerca un po' del tuo spirito patriottico e dimentica Beautiful, la tua scuola ha bisogno dei tuoi pompon -
Mi schiaffeggiò un braccio e io forzai una risata, ma quando guardai verso il campo, cercai Andrew e trattenni il respiro.

Broken HeartsWhere stories live. Discover now