10.

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Leeroy
- Perché ancora non riporta quel maledetto test? -
Sbuffai esasperato. In meno di un'ora avevo già sentito quella frase 13 volte. Tirai la penna contro Andrew e lo colpii dritto in fronte, lui scattò ed esclamò
- Ahi! Ma che cazzo fai? -
- Che cazzo fai tu. Concentrati! -
Mi guardò offeso massaggiandomi la fronte ma obbedì.
Erano passate due settimane e malgrado capissi il suo nervosismo da "perché il professore non fa il suo dovere" era davvero difficile da sopportare.
Lo guardai con la coda dell'occhio.
I rapporti fra noi erano diventati strani.
Certo discutevamo ancora e se possibile eravamo anche peggiorati.. Però.. Ci guardavamo.
Era un continuo studiarsi, analizzarli.
Era una cosa che dava i brividi, ma anche in quel momento seduti nella sua camera, io a terra e lui sul letto, non potevo fare a meno di lanciargli quelle occhiate e di prendere informazioni. Su di lui.
Era più forte di me: dovevo guardarlo.
- Che fai questa sera? -
Sussultai appena e lo guardai apertamente
- Scopo -
Arricciò quel suo nasino sottile e con disgusto senza sollevare lo sguardo dal libro mormorò
- Dio come sei volgare -
Sorrisi tornando a guardare quel libro che avevo preso dalla sua libreria per passare il tempo
- Perché me lo hai chiesto? -
Non rispose subito costringendomi a guardarlo di nuovo e notai che le sue guance erano diventate particolarmente rosa
- Così -
Sbuffai irritato.
Perché mi stai baciando di nuovo? Ah così!
Tornai a guardare il libro.
Quella era la seconda parte davvero strana di quella storia.
Ero attratto da Drew.
Era stato piuttosto difficile da ammettere perché insomma.. Si trattava di lui! Avevo sempre saputo che fosse bello, però ora che lo avevo baciato una volta si era come rotta una barriera e avevo voglia di rifarlo. Avevo provato a negarlo ma il fatto che lui mi sculettasse sempre davanti o stesse sempre a mangiucchiarsi quelle maledette penne non mi aveva aiutato, affatto.
Non avevo nessuna cotta per lui.
Era qualcosa di puramente fisico. C'era un piacere sottile nel pensare Andrew Harrison eccitato per merito mio. Sorrisi tra me e me. Non era una vendetta, era più dominio. Era molto più soddisfacente e pericoloso.
- Sei inquietante quando sorridi così lo sai -
No. Non era una cotta.
Gli tirai contro il libro
- Ahi! La vuoi smettere? -
- Sei adorabile come un calcio nelle palle -
- Pervertito come sei dovrebbe piacerti -
- Sei curioso? -
- Idiota -
Ghignai ma non risposi, allungai una mano verso di lui
- Fammi vedere cosa hai combinato -
- Non ho finito! -
- Harrison ti sembrerà assurdo, ma io ho una vita e non voglio invecchiare aspettando te - Rabbrividii non appena pronunciai quelle parole e gli strappai il foglio di mano. Iniziai a scorrerlo velocemente con gli occhi, dopo un po lo appallottolai e glielo tirai addosso
- Complimenti hai creato un nuovo livello di ignoranza! -
- Ehi! -
- Non hai capito un cazzo! -
Divenne bordeaux mentre si infuriava, si alzò in piedi e urlò
- E di chi credi che sia la colpa? -
Indignato mi indicai
- Sarebbe mia?? -
- Vedo che le canne non ti hanno ucciso tutti i neuroni! Buon per te -
Mi alzai anch'io perché mi serviva quel piccolo vantaggio in altezza che avevo su di lui
- Mi sono rimasti quelli per capire che tu sei solo un fottuto testa di cazzo! -
- Oh bene, una risposta da 10 e lode, complimenti -
- Grazie! -
- Se io non capisco è perché tu spieghi male! -
Afferrai la mia giacca e mi voltai verso di lui mentre la infilavo con un unico secco movimento
- No, se non capisci è perché sei stupido! - i suoi occhi si incendiarono e io mi avvicinai di un passo - dovresti solo fermarmi e dirmi di parlare più lentamente perché sei così stupido da non riuscire a seguirmi! - tirai su la zip e sputai velenoso - Stupido! -
Andrew aveva gli occhi azzurri duri e le guance accese. Era così...
- Due volte stupido! -
- Solo questo sai dire? -
- Si! È l'unica cosa che capisci! -
- Vaffanculo Daves! -
- Vaffanculo tu stupido! -
E me ne andai sbattendo la porta.
Decisamente non avevo una cotta.

Andrew
- Hai litigato con Leeroy vero? -
Mi voltai verso Jill. Eravamo appena usciti dal cinema, con noi c'erano Sam, Taylor e altri del solito gruppo. Non ero stato particolarmente di compagnia, ma non ero nervoso o arrabbiato, ne avevo fatto un cenno su quello che era successo quel pomeriggio, ero solo silenzioso. E non era neanche la prima volta che accadeva. Mi piaceva qualche volta non essere al centro dell'attenzione e pensare ai fatti miei. Per Jillian era qualcosa di inimmaginabile. Viveva per i riflettori e non riusciva a capire come qualcuno a volte potesse cercare anche l'ombra.
Come fosse arrivata a lui quella sera non riuscivo proprio a capirlo.
- Quando mai non litigo con Daves? - le chiesi con un sorriso e lei si rilassò prendendomi sottobraccio
- Di solito diventi così strano solo quando litighi con lui -
Scoppiai a ridere
- Mi stai dicendo che sono sempre strano? -
Mi arrivò uno schiaffo gentile
- Allora? -
Scossi le spalle guardandomi intorno.
- Il solito, nulla di più nulla di meno, non mi va neanche di parlarne -
Jill mi diede un bacio sulla guancia
- Come vuoi -
Mi sorrise e raggiunse le sue amiche.
Sospirai sollevato che non avesse insistito e poi mi strinsi nella giacca.
A Londra a novembre faceva davvero freddo. La notte si faceva pungente, fastidiosa, l'aria quasi irrespirabile.
Non volevo davvero pensare a Leeroy e ultimamente lo facevo fin troppo spesso, ero arrivato persino a sognarlo e questo era davvero un incubo! In tutti i sensi.
Mi incupii ripensando a quel pomeriggio. Perché doveva essere sempre così brutale? Ok, avevo sbagliato gli esercizi e si, non avevo prestato particolare attenzione alla sua spiegazione ma bastava dirlo! No, lui esagerava sempre. Era così insopportabilmente cafone!
Mi imposi di smettere di pensarci.
Scossi la testa e seguii gli altri in uno dei tanti club di Londra. Volevo divertirmi e fregarmene. Distrarmi.
Al diavolo Leeroy Daves.
Il club era scuro e affollato, pieno di gente che ballava e si dimenava a ritmo di una musica che mi rimbombava nello stomaco tanto era forte.
Eppure riuscii a sentire distintamente Taylor urlare
- Ehi quella non è Sunny? -
La mia testa scattò come una molla, mentre il mio sguardo correva al punto che Taylor aveva appena indicato.
Impossibile cazzo.
Dovevo essere la persona più sfigata al mondo perché fosse vero.
Ed era vero.
Era Sunny Montgomery quella che ballava stretta a Brad.
In un attimo sentii la mia testa svuotarsi di tutto e il cuore che iniziava a battere forte come impazzito.
Perché la loro presenza voleva dire solo una cosa. E non potevo crederci che fra tanti club a Londra loro fossero proprio lì.
Spostai lo sguardo di poco e lo trovai.
C'era Leeroy avvinghiato a un tipo sicuramente più grande di noi, e sicuramente interessato.
E sicuramente la mia serata con tutti i miei buoni propositi erano stati rovinati.

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