Capitolo 15

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"Lasciatemi andare cazzo!" Sbraito dimenandomi, ma le due guardie non mollano la presa.
"Sappiamo chi sei, e solo perché sei amico del capo ti lasciamo andare, evita di tornare qui però" dicono con un toro metallico e rude.

Appena mi mollano corro via per precauzione, nel caso cambiassero idea.
Non ho proprio voglia di vedere Rachele oggi. Sta sera voglio andare ad ubriacarmi, come non facevo da anni. Ho perso la mia adolescenza. L'ho bruciata per Violet e, sinceramente, non la rimpiango neanche un po'.
-
Le ore passano ininterrotte e ormai decido di vestirmi per andare al "Baristone", un locale a due isolati da qui.
L'unica cosa che voglio fare è ubriacarmi come una spugna.

Non voglio avere pensieri almeno stasera.
Il locale freme di gente tra i diciotto e i trent'anni. Mi vengono in mente tutti i ricordi del me adolescente, spensierato e libero.
A volte ci ripenso a questo, ma poi penso che ho amato una persona fino a star male, e questo non vale neanche dieci milioni di mojito.

Prendo un Sex On The Bitch e poi mi siedo su delle poltrone lì vicine.
Mi guardo attorno e non ho proprio voglia di rimorchiare.
Sto lì, solo come un cane.
O almeno fino a quando una ragazza mi si scaraventa addosso.

"Mi dispiace tanto, ma questi tacchi mi uccidono" e bastano quelle parole per riconoscerla.
Vestitino rosso attillato, occhi brillanti, capelli castani, la più bella donna del mondo.
Sento il mio stomaco fumare.
"Violet."
"Daniel."
"Che ci fai qui?" Le chiedo ammirandola.
"Stefan è dai suoi nonni e io avevo bisogno di liberarmi un po' da tutte le cose che stanno succedendo in questo periodo." Ammette mettendosi una mano sulla fronte e chiamando il barista per ordinare tre Vodka alla pesca.

"Io ti volevo chiedere scusa per come sono finite le cose tra noi due." Le dico.
Lei volge lo sguardo a me.
"Sinceramente sono stanca delle tue scuse Daniel. Mi hai spezzato il cuore troppe volte. Ti sei innamorato di un'altra donna e io ti aspettavo, ti aspettavo con il nostro bambino tra le braccia. Non mi meriti." La sua voce è flebile ma i suoi occhi sembrano urlare.

"Lo so che non ti merito, non ti ho mai meritata" inizio scolando i primi bicchieri di Vodka e ordinandone altri per me e per Violet.
"Ma se è per questo neanche Ethan ti merita. Lo sai chi è lui?" Ringhio visualizzando nella mia mente le loro bocche che si sfiorano.

"Lo so chi è. È il mio capo." Ringhia a sua volta.
"Il tuo capo?" Rido amaro.
"Oh smettila di comportarti da ragazzo geloso perché io a te non devo proprio un bel..."
Non so se è colpa dell'alcol o perché è bellissima, ma non le lascio finire la frase che mi butto a capofitto in quelle labbra, quelle labbra che mi sono terribilmente mancate.

Ritorno al sapore dei nostri primi baci, della nostra prima volta. Ritornano tutti i ricordi e mi chiedo solo come ho fatto a rovinare tutto questo.
Lei mi da l'accesso e la mia lingua entra in contatto con la sua.
Ho voglia.
Ho voglia di lei.

Troppa.

Per fortuna nel parcheggio sono parcheggiati dei taxi che attendono, noi saliamo nel primo che ci capita e già quando siamo dentro non riesco a non toccarla e a non baciarla.
La strada per arrivare a casa mia è breve e in poco tempo apro la porta della mia dimora.

Sono eccitato come non lo sono mai stato e la mia erezione lo dimostra.
Mi siedo sul divano perché questa erezione fa proprio male.
Lei intanto è lì davanti a me che si spoglia lentamente, così lentamente che ormai sto venendo solo a guardarla.
Si siede sopra di me e la sento bagnata.

Passa le sue mani nei miei capelli e io gemo. Poi sfiora con le sue dita delicate la mia erezione e io sento che sto per scoppiare.
Decido quindi di cambiare le posizioni e lei è sotto di me.
Le bacio il collo e lei geme, poi metto la lingua sui suoi capezzoli che diventano subito turgidi.
Mi svesto in fretta e in poco tempo entro dentro di lei.
La sensazione più bella del mondo.

Entro ed esco ma non riesco a chiudere gli occhi perché voglio vederla sotto di me, che geme per me, che urla per me.

"Cazzo! Daniel!" Urla e io la bacio.
Altre spinte e poi vengo, pochi secondi dopo viene anche lei.
Continuiamo a baciarci, come se le nostre labbra fossero droga.
"Ti amo così tanto Violet" le dico tra un bacio e l'altro.
"Ti amo anche io." Ammette.

Lo so.

Lo so che domani mattina questo sarà uno degli errori più grandi che noi due abbiamo mai commesso, ma io, ora come ora, posso affermare con certezza che questo sia stato il sesso migliore della mia vita.

Anzi,
L'amore migliore della mia vita.

Una casa per due//Daniel Sharman[COMPLETATA]Where stories live. Discover now