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8/12/2023

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8/12/2023

I giorni continuavano a passare, ma il dolore no.
Noemi era distrutta, sembrò non riuscire più a vivere le giornate con la serenità di prima.

Per oggi fortunatamente non erano previste lezioni, dato il giorno di festa.
I ragazzi allora staccarono le sveglie e si alzarono più tardi.

Era tardo pomeriggio quando due loro compagni vennero a chiamare le ragazze della stanza verde.

«Andiamo principesse» le chiamò Mida prendendole per mano e trasportandole nella stanza delle gradinate.

«Cosa sta succedendo?» domandò Noemi vedendo tutti i suoi compagni nella stanza.

«Facciamo una piccola festa, prima che inizino di nuovo le lezioni» sorrise Nicholas andando ad accendere la cassa per far partire un po' di musica.

Iniziarono a ballare, cantare, saltare: per un attimo le preoccupazioni erano svanite.
Finalmente un momento di serenità dopo settimane di stress.

Noemi, anche lei, sembrò aver messo in secondo piano; insieme a Gaia ballava sulle note della musica.

Improvvisamente però si fermò, bloccandosi al centro della stanza.

Vedeva tutto sfocato, il cuore le batteva forte.
Udiva solo la canzone.

"Mi sa sei proprio te quella gran figa di ieri
Passi lasciandomi un caffè pagato al bar dei pensieri
E faccio finta di venire lì tutti i giorni
Solo per guardarmi nei tuoi occhi e sapere con chi eri
E farei dei figli con lei, ma non saprei come chiamarli
E darei vitti e alloggi caldi come regali ai Re Magi
Ma tu mi lasci come un coglione fermo alla stazione
Ad aspettare un treno per ore
Mi lasci come nei peggiori film horror che non fanno paura
Ti piace farlo porno e farti di sostanze già presenti in natura
Ti piace dare ascolto a chi è goffo, a chi è buffo
Però mai a chi è stolto, a chi sa tutto
E mi calpesti i piedi con i tacchi come fosse giusto
Farmi sapere che sei più alta lasciando il trucco sulla guancia
Pancia mia, fatti capanna, ma ci siamo fatti una canna
E ho avuto voglia tornare subito in studio"

Lui era davanti a lei, a pochi passi di distanza.

Uno con gli occhi fissi in quelli dell'altro.

"Tu sei bella perché mi ricordi la pioggia a luglio
Quando mi piangi addosso e mi togli l'asciutto
E dopo il mare i tuoi capelli sono crespi
E le labbra salate come il prosciutto
Per te son cotto, per te son crudo"

Una lacrima calda scese contemporaneamente sulla guancia di entrambi.

«Nenè vieni!» la strattonò per il braccio Sofia invitandola a ballare.

Tolse lo sguardo dal ragazzo e si asciugò il viso.
Sorrise falsamente ed insieme alle altre rise e scherzò.

...

«Mettiamoci in cerchio» urlò Matteo, alz
ato sullo scalino più alto delle gradinate.

«Tiè frate» Mida gli lanciò una bottiglietta che il biondo posizionò al centro del cerchio.

Noemi girò gli occhi scocciata, non le andava di giocare a queste cretinate.

«A me non va» sussurrò a Mida, appena il ragazzo si sedette accanto a lei.

«Fallo per me dai» la pregò mostrandole il labbruccio.

«Solo perché sei tu» sospirò.

Mida le stampò tanti baci sulla guancia sorridendo.
«Dopo non ne hai per Gaia» rise Noemi.

Lui la guardò girandosi poi verso la ragazza, la prese per il mento e la baciò.

«Iniziamo» disse Matthew facendo roteare la bottiglia.

...

«Vai Mida» il ragazzo girò la bottiglia che puntò dritta verso Giovanni.

«Obbligo o Verità?» gli fece la fatidica domanda.

«Obbligo» rispose.

«Bacia la ragazza più bella della stanza, esclusa Gaia ovviamente» disse facendo ridere tutti.

Il ragazzo si alzò, osservò tutti dopodiché si diresse verso Noemi, che nel frattempo osservava Petit.

«Noemi» sussurrò Giovanni richiamandola.

«Cosa?» domandò lei confusa.

«Posso?» le mise due dita sotto il mento avvicinando i loro volti.
La ragazza non ebbe neache il tempo di aprire bocca per rispondere che Salvatore lo fece al posto suo.

«No» disse a denti stretti facendo voltare tutti nella sua direzione.

Noemi si alzò ed uscì dalla stanza sotto gli occhi di tutti.

---

La porta del giardino si aprì svelando la figura di Petit.

Noemi aveva lo sguardo verso le stelle e non si preoccupò di guardare chi fosse arrivato.

Lui si sedette accanto a lei, che lo riconobbe subito dalla scia di profumo.

«Volevi baciarlo?» le domandò schietto.

Lei si girò guardandolo in volto e sospirò.
«Hai anche dubbi? Pensi che io voglia baciarlo?»

«Io non so più cosa pensare Noemi. Ultimamente mi sto facendo mille pensieri...non capisco più quale sia la realtà» sbuffò.

«La realtà è che ti amo e ora come ora non potrei provare nulla per qualcun'altro» bisbigliò rientrando poi dentro.

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QUESTO CAPITOLO.
TANTA ROBA.

Cosa ne pensate?

xoxo<3



𝐏𝐔𝐑𝐏𝐋𝐄-𝙋𝙚𝙩𝙞𝙩Where stories live. Discover now