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5/10/2023

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5/10/2023

L'aria in casetta era abbastanza tranquilla: c'era chi provava a lezione, chi sperimentava qualcosa ai fornelli, chi dialogava tra una sigaretta e l'altra fuori I giardini.

Noemi non stava facendo nulla di quello elencato.
Stava girovagando per la casetta alla ricerca di qualcosa o meglio, qualcuno.

«Avete visto Salvatore?» chiese affacciandosi al giardino anteriore.
«No» risposero in coro i ragazzi lì presenti accompagnati da schiamazzi e sguardi maliziosi.
Se n'erano accorti tutti ormai che tra i due c'era qualcosa di più di una semplice amicizia.

«Chiaretta hai visto Salvatore?» la ragazza stava provando la coreografia e all'arrivo dell'amica di fermò all'istante.
«No, hai provato a vedere in camera sua?»
Ovviamente no.
"Che stupida".
«Vado»
«Scema» rise.

A passo veloce si diresse verso la stanza rossa; fece scorrere la porta e mise un piede dentro.
«Ah scusatemi» trovò la conduttrice ed il ragazzo a chiacchierare e non volle dare disturbo così fece per andarsene ma la bionda la fermò.
«Noemi siediti vicino a Salvatore, so che a lui non dispiace se rimani» ammicca maliziosa.

«Volevi fare il calciatore?» domandò la conduttrice intravedendo la foto appiccicata al muro che ritraeva il ragazzo da piccolo durante un allenamento di calcio.
«Volevo fare il calciatore» confermò.
«Fino all'altro anno ho giocato all'Avellino in Serie C»

«Poi?»
«Facevo musica, ho avuto diciamo la possibilità di fare i casting e...»
«Ma tu scrivi però?» lo interruppe lei.
«Io scrivo si»
«Hai sempre scritto anche mentre facevi il calciatore?»
«Si ho sempre scritto si; sentivo canzoni di altri e magari facevo la mia canzone su una canzone di un altro cantante. Ha iniziato ad essere una cosa seria da quando se n'è andata nonna»

«Come si chiamava nonna?»
«Miriam»

Noemi lo osservava con sguardo dolce e sincero.
Lo trovava molto carino quel giorno.
"Carino è molto riduttivo".

«Stavo quasi sempre con lei»
«Fammela vedere nonna, ce l'hai una foto con lei?»
Con il dito le indica la foto attaccata alla parete rossa sopra il letto.
«Qui siamo io e lei»
«Vi assomigliate tu e lei» notò Maria.

«Gli occhi sono uguali» le fece notare Noemi, che attentamente esaminava la foto.
Ricevette un sorriso spezzato dal ragazzo.

«È stato il primo grande dolore nonna?»
«Si. Da lì poi ho cominciato a scrivere»
«Perchè ti aiutava?»
Annuì.

«Mamma aveva fatto il giorno prima che lei se ne andasse un audio, le ha chiesto: "gli vuoi bene a Sasà?" e lei ha detto: "Si, è la mia vita" e diciamo lì è stato proprio...» raccontò con voce tremante e sguardo spento.

La ragazza accanto a lui lo accarezzò delicatamente in segno di conforto.

«E di quella timidona accanto a te invece che mi racconti?»
«Eh sta diventando speciale» farfugliò ridendo.
La mora si nascose imbarazzata dentro il cappuccio della felpa.
«Noemi com'è Salvatore?»
«È una bellissima persona»
«Dentro o fuori?»
Il viso di lei divenne dello stesso colore del muro.
«Sei in pendant con la parete» la derise la bionda.
«Grazie Maria per averlo fatto notare a tutti»

«Va bene facciamo che vi lascio in pace. Ciao ragazzi»

«Ciao Maria» la salutarono in coro.

«Sei ancora un po' rossa qui, qui, qui ed anche qui» le toccò il viso sfottendola.
«Daii»
Lui rise divertito.

«Mi fa piacere aver sentito qualcosa di te»
«Adesso è il mio turno però»

«Cosa vuoi sapere?»
«Il necessario»

«Abito a Roma con i miei genitori, Anna e Carlo, e mio fratello Marco...»
«Siete tanto legati?»
«Si e mi sento davvero fortunata per questo»
«Ho iniziato danza a sei anni grazie a nonna, il suo sogno è sempre stato vedermi danzare in questa scuola»
«In questo momento sarà a casa a guardarti quindi»
Lei annuì sorridendo al pensiero.

«Ho frequentato il liceo linguistico dal quale sono uscita con i massimi voti; non penso di voler frequentare un'università perché sono intenzionata a prendere la danza come vero e proprio lavoro ed è anche per questo che sono qui. Di amici ne ho pochi, diciamo che non mi riesce facilmente iniziare conversazioni con sconosciuti, però se sei tu sconosciuto a venire da me io ti accolgo a braccia aperte»

«Ed in amore?»

«Umh...diciamo che sono un caso un po' perso»
«Non sono mai stata in una relazione e da poco ho lasciato andare un ragazzo che mi tenevo dentro da troppo tempo»

«Ti va di raccontarmi?»
«Non siamo mai stati insieme, non c'è stato niente ma c'è stato tutto. Mi sono lasciata prendere in giro per anni: lui tornava da me quando gli faceva comodo e spariva appena la fiamma si riaccendeva o appena trovata una ragazza "più facile".
Credevo ad ogni sua singola parola o gesto, perché nei suoi occhi vedevo qualcosa di speciale»

«Tu eri innamorata?»

«Tanto...mi sono resa conto tardi però che quell'amore mi provocava solo dolore e che quindi amore non era, era solo illusione.
Mi sono imposta quindi di lasciarlo andare e di chiudere bene la porta, sapendo che prima o poi sarebbe ritornato»

«E ci sei riuscita?»

«Si. Però una parte di me sarà sempre legata a lui, nonostante tutto»

«Ed ora come ora saresti pronta ad iniziare qualcosa di nuovo?»

«Perchè questa domanda?»

«Pura curiosità» farfugliò facendo spallucce.

«Sono convinta che l'amore arriva quando meno te lo aspetti, sarà il destino a ritenere se io sia pronta o no a riceverlo»

---

Finalmente un daytime sul mio amore e non solo su quelle solite quattro facce: ho visto più Holy Francisco in questa settimana che mia madre.

Fatemi sapere come sempre cosa ne pensate.

Aspetto le mie cucciole fedefede_iamamuffinnJasmine000333L-LOL4iitsmeli_haibisognodiamore_

xoxo<3

𝐏𝐔𝐑𝐏𝐋𝐄-𝙋𝙚𝙩𝙞𝙩Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora