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C'è tanta voglia di ricominciare..

«Quella maglia è lontana un miglio, non ho soddisfatto le aspettative della mia insegnante. Dove trovano tutta questa speranza, non lo so!»

Voglia di ricominciare a crederci, poiché nell'ultimo periodo la speranza io l'ho persa. Quello che già sembrava un sogno realizzato, ad oggi non mi dà così tante soddisfazioni. Così come il risultato del mio lavoro non le dà alla mia insegnante, che ci ha sempre visto lungo sul mio percorso.

«Lontana un miglio? Lorella ha gli occhi a forma di cuoricino ogni volta che scendi le scalette, altro che.
Sei tu che hai la testa altrove e non te ne accorgi mai.»

Voglia di saper ascoltare, di ragionare sulle cose che mi vengono dette dalle persone che amo, e che immagino sperano in un mio cambiamento e in una mia maturità.

«Perché mi vuole bene e questo non lo metto in dubbio, ma il punto è che ha già due voci femminili. Io le metto i bastoni tra le ruote, non sono forte come Silvia o Aisha.»

Voglia di lodare, per una volta in tutta la vita e non chiedo tanto, una minima caratteristica di me stessa. Che sia dell'aspetto fisico, che sia in particolare delle mie doti caratteriali: voglio piacermi.

«Ma non è vero, perché pensi questo? Ti ha sempre detto che le piaci, e gli altri professori non mi sembrano così accaniti su di te. Hai tutto a tuo favore, non capisco perché non ti entra in testa!»

«Non lo penso Alessandro Rina, è semplicemente la realtà dei fatti.»

«Mancano due puntate prima dell'inizio del serale. Non sei l'unica a non aver preso la maglia. E c'è tempo purché succeda. Ma se ti dimostri pessimista in questa maniera, sei automaticamente già fuori.»

«Io non sono pessimista, cerco di evitare la delusione di non esserci riuscita.»

«Dai tutto troppo per scontato, sembra veramente che qualcuno ti abbia svelato l'andamento delle prossime settimane...»

«NO, NON PROVARE AD ANDARTENE!»

«Perché? Ho voglia di una tazza di tè, vieni con me semmai.»

«Di me? Alex...»

«Prima o poi ti ammazzo.»

Ho voglia di tantissime cose, ma per adesso mi limito a qualche sorriso in compagnia del mio fidanzato. Che poi fa strano chiamarlo così...

<<Non posso tenere la porta aperta e non posso parlare. Dimmi tu quello che devo fare, no?>>

<<Se fosse per me, andartene. Sai com'è..stai sempre a rompere i coglioni>>

<<Alessandro, sei tu che sei sempre dove devo essere io, è diverso>>

<<O forse è il contrario, Giulia?>>

Oppure no.

«E vedrai che al serale tu ci vai, tu farai innamorare tutti appena sali su quel palco.»

«Anche te?»

«Beh, cara Giulia, io già mi sono fregato...»

Magnifico difetto// Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora