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Passò un mese dall'accaduto, mio padre appena dimesso dall'ospedale mi stette accanto, ma non bastava, mia madre ogni giorno per un mese intero mi ricordava che avevo rovinato la mia vita e che era disgustata da me e James.
Non era bello sentire queste parole uscire dalla bocca della propria madre, ma dopo un mese ormai ci avevo fatta l'abitudine.
Mio padre dopo due settimane vissute tra le urla e le parole poco civili dette da mia madre, decise di portarmi in un hotel vicino alla scuola, tra pochi giorni avrei avuto il test di ammissione ad Harvard e stare a casa non mi aiutava a studiare, quindi ora vivo con mio padre in un hotel, direi fantastico! Sperai che il matrimonio non finisse per colpa mia, dopotutto ormai ero abituata alla mia sfortuna.

                                                            .

<< come va con i tuoi? >> mi domandò Beatrice prima di entrare a scuola

<< male, non si parlano da settimane, è tutta colpa mia >>

<< no El, non è colpa tua, Ella prima o poi dovrà accettarlo >>

<< e se non lo facesse? Cosa ne sarà dei miei, se continuano così divorzieranno, non voglio! >>

<< lo so El, ma non puoi rinunciare a James, se lo ami devi lottare per lui, dopotutto non è il tuo primo amore? >>

<< si lo è, è il mio primo amore, non so se ne vale la pena... >>

<< non sai se ne vale la pena?! El! Lo ami, si o no?! >>

<< si, ma i miei vengono prima >>

<< El, hai accontentato tua madre per metà della tua vita, è ora che pensassi a goderti a pieno il tuo amore per lui, domani abbiamo il primo test d'ingresso, dopodomani il secondo, goditi i mesi che ti restano qui, qui con il professor Allen >>

<< forse hai ragione >>

<< forse? >> disse mettendosi a ridere

<< giusto! >> risi appresso a lei

Poi arrivò Lucas e Beatrice andò dentro con lui, da quello che sapevo dovevano parlare.
Prima di entrare a lezione decisi di vedere se avrei visto arrivare James, questa mattina ero arrivata presto a scuola per poterlo incontrare nella biblioteca, ma niente, non era arrivato, era strano, mi avvertiva sempre se arrivava tardi ma questa mattina nulla, neanche un messaggio. Entrai senza di lui, non potevo permettermi ritardi o assenze e sapevo che se fosse stato grave o se gli era successo qualcosa, lui mi avrebbe avvertita subito.
Le prime lezioni furono abbastanza lente, matematica avanzata e scienze applicate, non le trovavo lezioni difficili ma noiose, io sapevo già tutto quello che ci insegnavano, posso sembrare un po' presuntuosa ma lo dico perché è un dato di fatto, ancora prima di iniziare i primi anni di liceo, avevo già studiato tutti gli argomenti che avremmo tratto nell'anno seguente, ecco cosa facevo durante le vacanze estive, mi correggo, cosa mi faceva fare mia madre, andavamo poco al mare e ci era concesso solo poco più di un mese di mare e posti da visitare.
Sapevo già cosa mi sarebbe aspettato tra poco, altro che stare con James, avrei dovuto studiare il programma del primo anno di Harvard, un po' non mi dispiaceva perché voleva dire che tra i miei era tornato tutto perfetto,tutto come prima.

Qualche ora dopo arrivò la pausa pranzo, io non avevo molta fame quindi andai in biblioteca, sperando di trovare James lì, avevo voglio di vederlo, anche se li dovevamo stare attenti, non mi importava a me bastava solo incrociare i suoi bellissimi occhi azzurri.
Arrivata lì non lo vidi, presi il telefono e gli mandai un messaggio, iniziavo a preoccuparmi, "James, tutto bene? Come mai non sei a scuola?", posai il telefono nella mia borsa mentre mi incamminavo verso l'uscita della biblioteca, non mi accorsi che proprio fuori la biblioteca erano presenti due occhi indiscreti che potevano rovinare tutto, doveva stare attenta e lo sapevo, ma non avrei mai immaginato che lei potesse arrivare a tanto.
Mi sentii osservata nel tragitto biblioteca, scuola, avvertivo una strana sensazione, non era per niente positiva e anche poco piacevole, comunque decisi di non fasciarmi la testa per nulla e raggiunsi Beatrice prima dell'inizio della prossima lezione.
Durante la lezione non facevo altro che guardare lo schermo del telefono attendendo una risposta da James, passo l'ora di lezione e ancora nessuna notizia di lui, iniziai a preoccuparmi, gli mandai un altro messaggio, " James, tutto bene?", sperai in una sua risposta il più presto possibile.

Finì la giornata scolastica e ancora non mi era arrivata alcuna risposta da James. Appena varcai il cancello lo chiamai immediatamente, sono estremamente preoccupata, non è da lui non presentarsi a scuola e soprattutto non rispondere a nessuno dei miei messaggi.
Lo chiamai più volte non ottenendo risposta, era come se il suo telefono fosse spento.
Entrai immediatamente in macchina e andai verso il suo appartamento, durante il tragitto avvertii mio padre che non sarei tornata subito a casa.
Arrivata davanti casa di James non dovetti neanche bussare alla porta, James era lì, fuori casa sua, seduto sui gradini davanti alla porta di casa sua. Scesi immediatamente dalla macchina, sembrava scosso, stringeva forte le sue mani attorno hai suoi capelli, mi avvicinai a lui e gli chiesi cosa fosse successo.

<< El >> disse, guardandomi negli occhi

<< si? >> risposi

<< Lei lo sa >>

<< Lei chi? >>

<< Megan >>

<< cosa sa Megan? >>

<< sa tutto El! I miei sanno tutto! >>

<< tranquillizzati, andrà tutto bene >>

Si alzò e si avvicinò a me, posò le sue grandi mani attorno alle mie guance rosse.

<< El, sistemerò tutto >> disse posandomi un delicato bacio sulla fronte

<< lo so >>

<< El, io non posso restare qui >>

<< cosa stai dicendo >> dissi balbettando

<< devo partire con i miei, mi hanno chiesto 2 mesi >>

<< cosa significa?! >> chiesi allontanandomi da lui

<< mi hanno chiesto di partire con loro, hanno detto che ci sono delle questioni famigliari da risolvere >>

<< da risolvere dove?! >> domandai

<< New York >> rispose

<< Megan? >>

<< lei non verrà, sono stato chiaro e loro hanno accettato >>

<< devi andare per forza? >>

<< El tornerò in tempo per la risposta che ti darà Harvard, questo mese hai i vari test, superali e quando tornerò apriremo la busta insieme >>

<< non andare >> dissi con gli occhi colmi di lacrime

<< devo >>  << ma sono due mesi >>

<< sono troppi >>

<< si, ma passerò il prossimo anno con te >>

<< cosa intendi? >> domandai

<< te l'ho detto, io verrò con te, ovunque tu vada >>

Appena sentii pronunciare queste parole una parte di me voleva che quella sensazione che sentivo non sparisse mai. Sentivo come se il mio cuore era pieno, come se James riempiva ogni singola parte o spazio che avevo nel cuore. Lui è tutto per me e se deve partire lo accetterò, lui sta sacrificando la sua carriera per stare con me anche quando frequenterò il college.
So che in quei due mesi mi sarebbe mancato enormemente ma pensavo sempre al futuro insieme che ci attendeva.

YES, PROFESSORDove le storie prendono vita. Scoprilo ora