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La mattina dopo mi svegliai presto, avevo gli occhi gonfi dal pianto, trovai accanto a me Beatrice, lei ancora dormiva. Non conoscevo casa sua, ieri sera non avevo fatto caso a come era fatta e ora dovevo andare in bagno, devo fare pipì e casa sua è piena di stanze e corridoi, dopo aver aperto tre stanze diverse trovai il bagno infondo a uno dei corridoi. Mentre stavo lì sentii il mio telefono squillare, mi sbrigai ad andare in camera di Beatrice, andai subito a rispondere, forse erano i miei, non gli avevo più scritto ed erano sicuramente preoccupati, lèssi il nome sul display, professor Allen, rimasi immobile davanti al letto di Beatrice, non riuscivo a rispondere.

<< El perché non rispondi? >> domandò Beatrice

<< ora rispondo >>

<< chi è? >>

<< il professor Allen >>

<< rispondi! >>

Risposi al telefono, le mie mani iniziavano a tremare, ho paura di cosa poteva dirmi, era andato a letto con quella ragazza? O forse mi voleva lasciare, sperai di no e risposi.

<< James >>

<< no, sono Megan >>

<< chi? Perché hai il telefono di James! >>

<< senti, lui mi ha detto di chiamarti, Jay in questo momento si trova in ospedale >>

<< come in ospedale! >>

Mi feci dire il nome e riattaccai immediatamente il telefono.

<< ospedale? Che succede? El? >> domandò Beatrice

<< il professor Allen, ti prego accompagnami >>

<< certo, andiamo subito, vestiti! >>

Dopo esserci vestite andammo subito verso la macchina, Beatrice chiamò i suoi e disse che questa mattina non saremmo andate a scuola, si inventò che io stavo male, raccontai la stessa cosa hai miei, poco dopo arrivammo davanti all'ospedale, non sapevo cosa aspettarmi, cosa gli era successo? Doveva essere grave, stava in ospedale e io non sapevo nulla, al suo telefono mi aveva risposto una ragazza, era sicuramente la ragazza di ieri sera.

<< El, io ti aspetto qui, qualsiasi cosa chiamami >>

<< ok, grazie Bea >>

<< di nulla El, mi raccomando >>

<< si >>

Corsi verso l'interno dell'ospedale, chiesi alla segretaria a che piano si trovasse James Allen, si trovava al secondo piano, corsi per le scale, più veloce che potevo, non sapevo cosa gli fosse accaduto, ero preoccupata, non so che avrei fatto se gli fosse successo qualcosa di grave, non potevo vivere senza il mio professore.
Entrando nel reparto, vidi subito la ragazza della foto, mi avvicinai a lei.

<< James sta qui dentro? >>

<< si, ti sta aspettando >>

Entrai nella stanza, lui era seduto sul letto, aveva dei lividi ovunque, sul volto, sulle braccia e sul petto.

<< Ellen! >>

<< James, che succede? >>

<< vieni qui, ti prego >>

Mi avvicinai a lui, non riuscivo a decifrare le mie emozioni in quel momento, erano contrastanti, ma rimaneva James, il mio James, mi avvicinai a lui e lo abbracciai senza esitare. Mi scesero delle lacrime dal volto, non me ne accorsi.

YES, PROFESSORWhere stories live. Discover now