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Gli mandai diversi messaggi, non rispose a nessuno di questi, come poteva scrivermi una cosa del genere e poi non rispondere, avevo tante preoccupazioni in quel momento, fra la storia di Grace, ora anche James, non potevo avere un attimo di pace e serenità.
Era ormai notte fonda, presi il mio telefono, segnava mezzanotte e mezza, non avevo più notizie di James, iniziavo a preoccuparmi, non sapevo che fare, non potevo contare sempre su Beatrice, stava con Lucas e non volevo disturbarla e non potevo di certo chiedere un passaggio a mio padre, dopo quello che ha saputo era già tanto che mi avesse aiutata, speravo che almeno quella faccenda si concludesse il prima possibile.
Non potevo guidare, quindi non potevo andare a vedere cosa avesse fatto James, decisi di aspettare un'altra mezz'ora, doveva pur rispondermi, mentre aspettavo andai su Twitter, vidi il profilo di Grace e ciò che aveva scritto era scomparso, era strano, forse mio padre aveva veramente risolto il disastro che aveva creato Grace?
Passò  un'altra mezz'ora, ormai era 1AM, James non rispondeva, più messaggi gli mandavo, più non ottenevo risposta, iniziai seriamente a preoccuparmi e se gli fosse successo qualcosa di grave? No Ellen! Non devo pensare al peggio, devo pensare a come poterlo raggiungere, ovunque lui si trovi.
Non c'era soluzione, a quell'ora nessuno poteva darmi un passaggio e i mezzi pubblici non lavoravano a quest'ora.
In tanto decisi di iniziare a vestirmi, misi due panni trovati a caso nell'armadio, aprii il cassetto della mia scrivania, presi le chiavi della mia auto e andai verso il garage. Non guidavo dall'incidente, questa macchina mi era stata comprata da mio padre mentre mi trovavo ricoverata presso l'ospedale, era nuova, mai utilizzata ma questa volta dovevo farlo, per James, per lui sono disposta a farlo!
Aprii la macchina, mi sedetti sul sedile, allacciai la cintura, inserita la chiave mancava solo metterla in moto, se l'avessi fatto avrei guidato, non era una buona idea ma non potevo fare altro... c'è la puoi fare! Dai Ellen, dai!
Misi in moto la macchina, cercai di guidare più lentamente possibile, almeno il tempo di riprenderci la mano, potevo farcela, anche se ho fatto un incidente non vuol dire che può capitarmi ancora, giusto?
Mi fermai, ero davanti alla nostra casa, sperai di trovarlo li, lui ancora non rispondeva alle mie chiamate e io non sapevo dove andare e quanto sarei riuscita a guidare ancora. Suonai il campanello più volte, non ottenendo risposta mi allontanai, entrai in macchina, presi il telefono e chiamai James, squillava a vuoto, era come se non volesse rispondermi, riattaccai dopo aver provato svariate volte a chiamarlo, posai il telefono sul sedile di fianco al mio, mi allacciai la cintura e presi la strada per andare verso casa sua.
Per fortuna avevo una memoria eccellente e l'unica volta che ero stata lì era con Tommy, ricordai tutta la strada che aveva percorso lui, dallo Starbucks alla casa dove abitava con James, arrivai, scesi dalla macchina e suonai il campanello, niente! Cazzo! Nessuno rispondeva, le luci erano tutte spente, ritornai verso la mia auto, mi arrampicai sul mio sedile e presi il mio cellulare, tentai disperatamente di chiamarlo, ovviamente non ottenni risposta, dove cazzo si era cacciato, a casa nostra non c'era, qui neanche, dove poteva essere? Pensai e ripensai a dove potesse trovarsi, si, lo so!
Rientrai in auto e andai subito nel quartiere dove vivevano i suoi, ero stata lì pochi giorni prima, ricordavo perfettamente la strada che aveva percorso James quella volta, non credo sia dai suoi, si troverà di sicuro nel palazzo alto, dove mi aveva portato qualche sera fa, spero sia lì, non sarei riuscita a portare la macchina per così tanto tempo, avevo le mani che tremavano ogni volta che sfioravano il volante, per me non era facile, affrontare in questo modo uno dei mie traumi peggiori, affrontare così una mia paura, non lo auguro a nessuno, ma ero disposta a tutto per lui e il solo pensiero che potesse essergli capitato qualcosa mi faceva stare male e mi faceva mettere da parte le mie paure, cercando di affrontarle, avrei dovuto già farlo tempo prima, non credevo potesse accadere una cosa simile, James risponde sempre hai miei messaggi, questo suo comportamento era bizzarro e non avendolo mai fatto la cosa mi preoccupava maggiormente.
Entrai nella via dove si trovava l'enorme edificio, mentre cercavo parcheggio vidi James, seduto sulle scale esterne del palazzo, fermai la mia auto davanti a lui, scesi, vidi il suo volto sconvolto dal vedermi.

YES, PROFESSORDonde viven las historias. Descúbrelo ahora