I Grandi 7

Von GiulSma

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•Secondo volume della serie Le cronache dei Prescelti Celestiali• «Giulia, lui ti vuole morta» sibilò Shirley... Mehr

Prologo
1|Chiamata improvvisa
2|Una vecchia conoscenza
3|Mistero
4|Drake e i suoi problemi di cuore
5|Chiacchierata con Athariel
6|Ametron e Tenebris
7|Una nuova compagna
8|La mia compagna di banco è odiosa
9|Pallottola nel petto o nella fronte?
10|Un lontano passato felice
11|I poteri del guardiano dell'Albero Dorato
12|È ufficiale: odio le caramelle viola
13|Cena con gli Slave
15|Tre ragazzi e un vampiro
16|Una missione per la strega e il midvam
17|Richiesta di aiuto
18|Ti odio più di quanto odi me stessa
19|Poteri vampireschi
20|Mi alleno con Marta
21|Il giorno in cui la persi...
22|Lacrime nel bosco
23|Federico Flores
24|Torneo
25|Isabelle e la boccetta di sangue
26|Salve... madre
27|Anche Shirley ha un cuore
28|Supercattiva
29|In mezzo alla neve
30|Coppia improbabile
31|Primo giorno da guardia del corpo
32|L'altra sponda
33|Noi... siamo ancora amici?
34|Battle of the Bands
35|Diamine, Isabelle!
36|Sangue, vampiri e castelli
37|Che ci fa lei qui?!
38|Dolci scuse
39|Mr. Slave
40|Stasera farai il cameriere
41|Incoronazione
42|Drake... russa
43|Guerra al Consiglio
44|Un po' di calma... forse
45|Guerra al Campo
46|I Grandi 7
Epilogo
⚜️Curiosità sul Mondo Nascosto⚜️
Ringraziamenti

14|Racconto intorno al falò

198 11 146
Von GiulSma

Piccoli spiragli di luce mi accarezzarono gli occhi, illuminando le iridi nocciola che si stavano schiudendo lentamente.

Inspirai iniziando a muovere prima un dito, poi la mano e tutto il braccio. Lo sfilai dalle coperte e me lo portai sugli occhi per coprirli dalla luce.

«Giulia» mi chiamò una voce tenera e lievemente spaventata. «Svegliati. Siamo finite in un posto strano»

Aggrottai le sopracciglia, tenendo il braccio sugli occhi. «Posto strano?»

«Sì, siamo in mezzo ai boschi e ci sono tanti ragazzi. Siamo state rapite ancora, forse è un altro progetto di Mr. Slave»

Sorrisi lievemente. «No, non siamo in un altro esperimento di Slave»

«E come fai ad esserne certa?»

Tolsi il braccio dagli occhi e mi girai verso la mia amica.
Era seduta sul letto, vestita con un pigiama lilla lungo che dovevano aver preso dal magazzino del Campo, un'enorme struttura contenente migliaia di vestiti diversi appartenenti ad epoche diverse.

Allungai una mano verso di lei ed Eleonora l'accolse tra le sue mani, approfittando del mio calore per riscaldarsi.

«Questo posto non è ciò che pensi... è difficile da spiegare»

Sfilai la mano dalla presa della mia amica e mi misi a sedere, sentendo tutti i muscoli indolenziti.
La corsa che avevo fatto per sfuggire alle grinfie di Slave e del malvagio Mezzosangue mi era costata molto cara.

«Allora spiegamelo» disse Eleonora. Gli occhi castani iniziarono a perdere piccole perle trasparenti che le corsero lungo le guance. «Perché non so più nulla. Non so dove sono, non so spiegarmi cosa è successo e mi sa che non so nemmeno chi sei veramente tu»

Mi avvicinai cautamente. «Di me ti puoi fidare, lo sai»

«Ma mi hai mentito. Questo posto... perché non mi hai mai detto di questo posto? Se tu lo conosci così bene vuol dire che ci sei già stata»

La accolsi tra le mie braccia, accarezzandole la schiena. Sentivo il peso del suo mento sopra la mia spalla. Le sue lacrime mi stavano bagnando la maglietta, ma le avrei assorbite tutte con piacere pur di rivederla sorridere ancora.

Decisi che se voleva la verità, allora l'avrebbe avuta.
Pura, sincera, dolorosa verità.

«Eri ferita e nessun ospedale sarebbe stato in grado di guarirti in tempo. Ti ho portata qui perché sapevo che sarebbero riusciti a salvarti» Sospirai. «Non avrei mai dovuto. Ho infranto le regole, qui dovrebbero starci solo i ragazzi che hai visto, i guardiani, e ci ho portato te che sei una persona normale. Ma non me ne pento, lo rifarei milioni di volte pur di saperti salva»

Eleonora rimase in silenzio, continuando ad abbracciarmi. Come risposta ricevetti una debole carezza sulla schiena.
Percepivo la sua confusione e la sua frustrazione.

Verità. Dovevo dirle la verità.

«Questo posto è il Campo di Addestramento dei Guardiani. Loro proteggono il Mondo Nascosto e anche il Mondo Normale dal male che spesso riemerge dall'ombra e si nasconde nella vita quotidiana delle persone. Il Mondo Nascosto, invece, è formato da maghi, lupi mannari, vampiri e stregoni. Tutti questi sono denominati Creature della Notte»

Sentii la mia amica sussultare, ma non lasciò la presa. Rimase attaccata a me come se necessitasse sentire il mio cuore a contatto con il suo per continuare a vivere.

«Ti ricordi Lidia?» le chiesi dolcemente.

Mi rispose con un debole «Sì».

«Lei è una strega. Credo si fosse capito molto tempo fa ma non avevamo mai dato il giusto peso a quella stranezza»

«Oh...» La sentii disegnare col dito dei simpatici cerchietti lungo il mio dorso. «E quindi tu sei una Creatura della Notte?»

«No, io sono una Celestiale. I Celestiali sono la grande categoria che contiene anche i guardiani. Sono ancora nuova in questo mondo misterioso, ma da quel che ho capito, oltre ai guardiani ci sono i prescelti celestiali che sono destinati a combattere il male e a sacrificarsi per la salvezza del mondo e poi ci sono i guerrieri, soldati immortali che sono fedeli a un capo. Purtroppo non so chi sia e non so nemmeno chi siano le altre persone oltre ai guardiani e dove vivano, ma immagino che lo scoprirò a tempo debito, o, come dice Athariel, lo scoprirò in futuro»

«Athariel?»

«È il mio allenatore. Mi sta allenando per... be'... una cosa»

«Sii più specifica, ti prego» Mi artigliò la maglietta, stringendo l'abbraccio. Percepivo la sua paura.

«Io sono una dei prescelti che dovranno salvare questo mondo dagli Infernali, il male puro. Non so molto di loro, so che non sono ancora apparsi perché non li hanno ancora nominati. Ma quando si faranno vivi, sento che combineranno un disastro dopo l'altro a cui dovrò rimediare in qualche modo»

Eleonora era sconvolta ma cercava lo stesso di raccogliere tutti quei pezzi di informazione e fonderli insieme.

«Da quanto tempo me lo tieni nascosto?»

Fu come ricevere una freccia nella schiena, il dolore fu immediato e inaspettato. «Dall'Accademia»

Ruppe l'abbraccio e mi fissò storta. «Per tutto questo tempo me l'hai tenuto nascosto? Perché? Credevo fossimo migliori amiche, credevo che non ci dovessero essere segreti tra noi!»

«Lo so!» replicai con le lacrime agli occhi. «Ma cosa dovevo dirti? "Ehi ciao, la tua migliore amica in realtà è una ragazza con dei poteri che appartiene a un mondo nascosto e che in futuro salverà l'umanita e con tutta probabilità morirà precocemente, ma non ti preoccupare perché almeno dopo il suo sacrificio il mondo sarà un posto migliore". Capisci che non è una cosa che può essere digerita in fretta? Capisci che se si chiama Mondo Nascosto vuol dire che bisogna mantenerlo nascosto? I Normali non devono venirne a conoscenza perché non sarebbero in grado di accettare questa realtà» La indicai col palmo della mano. «Guardati, sei distrutta, e ti ho raccontato solo una piccola parte di tutto quello che c'è da sapere. La verità può portare alla pazzia»

Eleonora scosse con violenza la testa. «No. Io sono forte, non impazzirò. Devo solo... avere il tempo per metabolizzare»

Abbassai lo sguardo. «Immagino che vorrai farlo da sola»

«No. No, la solitudine è l'ultima cosa che voglio provare adesso. Restami vicina»

Accolsi le sue mani gelide tra le mie. «Lo farò, sempre»

«Promesso?»

«Promesso. Lotterò fino all'ultimo mio respiro pur di averti qui al mio fianco. Non ti lascio andare facilmente. Nella vita potremo perderci a volte, è inevitabile, ma ci ritroveremo sempre perché parte della mia mente, del mio cuore e della mia anima appartiene a te. Perché sei unica e preziosa»

Appena finii di parlare, Eleonora si gettò tra le mie braccia ancora una volta.
Unì la mente, il cuore e l'anima ai miei e finalmente ci sentimmo complete.
Non avevamo bisogno di nient'altro che noi stesse ed era questa la bellezza del nostro rapporto.

È vero che chi trova un amico trova un tesoro. Lei era il mio tesoro più grande e lo avrei custodito con gelosia fino al mio ultimo respiro.

༺ 𓆩♱𓆪 ༻

Athariel sembrava una statua imponente.
Si era messo dietro Gregorio, con le braccia incrociate e sembrava solo una scusa per mostrare la sua armatura appena lucidata.

Anche l'anziano mago mi fissava severo, come se avesse perso tutta la dolcezza di cui lo credevo capace.

Avevo combinato un disastro ed era arrivato il momento di assumermi le mie responsabilità. Avevo ancora tredici anni, ne avrei compiuti quattordici quell'anno ma il mio compleanno era ancora piuttosto lontano. Tuttavia mi trattavano come un'adulta, perché una prescelta che si rispettasse doveva essere matura e imparare a gestire i suoi segreti, la sua vita e le sue colpe.

«Ciò che hai fatto va contro le nostre leggi» iniziò Gregorio. «Portare qui una Normale e raccontarle la verità è la cosa più pericolosa che tu abbia mai fatto, non solo perché hai violato il segreto del Mondo Nascosto ma anche perché hai involontariamente messo in pericolo la tua amica»

Deglutii a fatica. In pericolo? E come?

«Esiste il Velo, che protegge il nostro mondo da quello dei Normali. Loro non possono vederci ed è giusto così, sappiamo bene che la natura dell'uomo è appropriarsi e analizzare tutto ciò che è diverso dalla sua specie. Lo fanno con gli animali, di certo lo farebbero con noi se ci vedessero. È per questo che il Velo scherma la realtà e la rimodella agli occhi dei Normali, ma una volta che loro sanno che esiste un mondo nascosto e vedono un suo abitante, il Velo si strappa»

Gregorio sospirò deluso, stropicciandosi gli occhi secolari e stanchi.

«Hai detto la verità alla tua amica. Lo so che lo hai fatto per tranquillizzarla e lo so che l'hai portata qui per non perderla, ma devi renderti conto che ora lei è più in pericolo di quanto non fosse mai stata. I Normali che sanno la verità sono rari e temuti, basta pensare alle atrocità che fa Slave con le Creature della Notte. Di conseguenza, c'è un corpo speciale delle Creature che si occupa di scovarne i più deboli e di occuparsi di loro. A volte li uccidono, altre volte li tramutano in creature e altre volte ancora stringono alleanze. Ma la tua amica è ancora troppo giovane e troppo indifesa, non può difendersi dalle Creature, può solo contare su di te»

Gregorio si alzò dalla scrivania, facendo scricchiolare la poltrona. Girò attorno alla scrivania, lasciando che Athariel si spostasse per farlo passare, poi mi raggiunse.

Appoggiò le mani pallide e lievemente rugose sulle mie spalle e mi fissò dritta negli occhi con la stessa dolcezza con cui si guarda un vecchio amico.

«Per ora rimarrà al Campo, baderemo noi alla sua sicurezza. Ma là fuori sarai tu a doverla proteggere, hai capito? La vita della tua amica dipende da te» Mi sorrise dolcemente. «Ora vai, raggiungi la tua amica e sii felice che ora siete entrambe salve. Coltiva le tue amicizie, giovane allieva, perché tutti quelli che incontrerai nella tua strada da adesso in poi saranno coloro che un giorno potrebbero aiutarti a vincere battaglie importanti o persino la Grande Guerra. Non sottovalutare mai il potere di una relazione fra amici, mai. A volte è anche più forte della memoria»

E mi abbracciò.

Non avevo mai ricevuto un abbraccio dal mago, di solito si limitava a sorridermi o ad accarezzarmi.
Però era piacevole sentire l'odore di tè nero impregnato nei suoi vestiti.
Le sue braccia mi circondavano goffamente il mio busto gracilino, facendomi sentire improvvisamente più piccola di quanto fossi già.
Strinsi Gregorio come se la mia vita dipendesse da questo e mi abbandonai a quell'insolito gesto di affetto.

Stare sotto gli occhi accusatori di Athariel, però, non mi faceva stare tranquilla.
Fui la prima a staccarsi e a vedere gli occhi lucidi di Gregorio. Stava bene?

«Incontrerai molti ostacoli, ma vedrai che sarai in grado di superarli tutti. Io credo in te, giovane allieva»

Sorrisi. «Grazie, Gregorio»

Gli diedi un altro abbraccio. Fu rapito, così rapido che lui non ebbe il tempo di ricambiarlo prima che io mi allontanassi.

«Ci vediamo dopo. Ti voglio bene»

Il mago sorrise. La gioia che provava era la stessa che un nonno riservava per i suoi nipotini. «A dopo...»

༺ 𓆩♱𓆪 ༻

Eleonora mi strinse forte il braccio quando vide Drake in lontananza.
Oh giusto, lei sapeva solo che era morto a causa di Shirley, non che era stato riportato in vita.
In effetti non aveva tutti i torti a fare quella faccia, per lei Drake era come un fantasma in mezzo ai vivi che camminava, parlava e coccolava i guardiani più piccoli.

«Ci sono anche i fantasmi, qui?» chiese Eleonora, indicando il ragazzo con un cenno della testa.

Le accarezzai la mano tremante e intrecciai le mie dita con le sue. «No, non credo. Drake è vivo e vegeto»

«Ma... come? Lui era morto, Shirley l'aveva ucciso! Non dirmi che è immortale»

«Non lo è. È morto veramente, ma è stato riportato in vita grazie a una foglia dorata che ha il potere di farlo»

Distolse lo sguardo dal ragazzo. «E chi è stato a farlo? Qualche guardiano guaritore? Sono molto bravi a curare le ferite, i non sento neanche più il dolore dello sparo»

Scossi la testa con lieve imbarazzo. «Sono stata io» Mi beccai un'occhiataccia tagliente. «Non preoccuparti, non ho fatto nulla di assurdo. Non so come e non so perché, sono capitata di fronte a una quercia dorata e mi è stato concesso di prendere tre foglie da usare in futuro, nei casi più disperati. La prima l'ho usata su Drake, le altre due, per ora, sono custodite in qualche reame immaginario. Sono però l'unica che può prenderle e usarle»

«Se per te questo non è assurdo, non immagino cosa lo sia...» borbottò ironica.

Camminammo lentamente, ammirando il paesaggio.
Dalla parte opposta della riva, un muro di alberi proteggeva i suoi misteri.
Non ci ero mai andata, mi era stato proibito. Athariel diceva che c'erano cose terribili dall'altra parte, scheletri di un passato che doveva essere dimenticato.

Poco più in lontananza, notai un gruppo di guardiani seduti attorno al falò acceso.
Si stava facendo buio ormai ed era stato difficile convincere Eleonora a raggiungermi in mensa per mettere qualcosa in pancia.
Diceva di non fidarsi del cibo di quel posto, poi però ha ceduto ai brontolii del suo stomaco e non se n'è pentita. La cucina al Campo era spettacolare, buona quasi quanto quella di casa.

Camminammo fino ad affiancarci a Viola, che stava in piedi poco più lontana dal gruppetto di piccoli guardiani attorno al falò.
Il suo sguardo era diretto a Paul, che sorrideva e coccolava i più piccoli cercando di farli stare fermi.

«Adora raccontare storie» disse Viola senza staccare gli occhi da lui. «I bambini le adorano e anche i ragazzi. È un buon modo per trasmettere le informazioni raccolte sul Mondo Nascosto e sui suoi abitanti senza dover fare vere e proprie lezioni come a scuola. Paul è bravo in questo, riesce a catturare l'attenzione dei più piccoli. Si guadagna il loro rispetto...» e poi, a bassa voce, aggiunse: «...e il mio amore»

«Pronti per la storia di questa sera?» chiese Paul.

I bambini risposero in coro, ridacchiando e spingendosi tra di loro in modo scherzoso.

«Tanto tempo fa» esordì gesticolando. «nel lontano 1719, i prescelti celestiali, ormai quasi ventenni, si accingevano a concludere la loro guerra. Avevano sconfitto tutti i prescelti infernali tranne uno, il loro capo, che codardamente era fuggito e si era rintanato nel suo castello ed erano pronti per sbarrare le porte con le sacre catene. Ma non potevano aspettarsi che un loro simile li avrebbe traditi»

Si levò un "ooh" di stupore a cui contribuì anche la mia amica.

«Ebbene sì, un prescelto angelico di cui si sa solo il cognome, Madrigale, li tradì tutti permettendo all'esercito dell'Infernale di entrare nel campo e sterminare i guardiani presenti»

Tutti quanti sbarrarono gli occhi intimoriti, me compresa. Come si poteva essere così cattivi da fare una cosa del genere?

«I guerrieri, tra cui Athariel, furono costretti a intervenire e alcuni di loro persero la vita nel tentare di proteggere ciò che rimaneva del luogo dove ora siamo. Riuscirono a sedare l'attacco e poi, una volta trovato il ragazzo, lo processarono e per punirlo lo uccisero insieme a tutta la sua famiglia. Ma non si sarebbero mai potuti aspettare che sarebbe ritornato»

Altri "ooh" stupiti seguiti da uno strimpello casuale della chitarra da parte di Drake per richiamare l'attenzione.

«Infatti il suo cadavere fu trovato dal capo degli Infernali e riportato in vita, diventando così un essere immortale che ha dentro di sé due metà, quella buona e quella malvagia e deve decidere se assecondarne una o l'altra»

Paul bevve un paio di sorsi dalla sua bottiglietta di plastica e fissò uno ad uno i ragazzi compiacendosi del pathos che era riuscito a creare.

«Si vocifera che viva in un'enorme Torre in un luogo sperduto, in mezzo a una tempesta oscura che cela la sua posizione. Ha un esercito immenso e-»

«È un cattivone! Come nei film!» esclamò un bambino.

«Sì, proprio come nei film. E ha anche degli scagnozzi, dei servitori, insomma delle persone che lo aiutano con i suoi malefici piani: una strega potente e un misterioso assassino proveniente dal Quinto Regno, una terra dove la magia è più intensa che nel Mondo Nascosto»

Eleonora mi strinse la mano. Più passava il tempo e più si accorgeva che nell'ombra strisciavano mostri così potenti da essere praticamente invincibili.
E lei non aveva paura per sé stessa, ma aveva paura per me, perché li dovevo affrontare in un modo o nell'altro.

Batté le mani facendo sobbalzare tutti quanti e se le sfregò sorridendo compiaciuto. «Bene! Racconto finito. Avete qualche domanda?»

Alcune mani si alzarono e Paul iniziò a rispondere felicemente, come se ciò che aveva raccontato non fosse di alcuna importanza. Ma il suo sorriso era forzato, e sia io che Viola ed Eleonora lo avevamo notato.
Paul aveva paura del Mezzosangue, come tutti, e sperava in cuor suo che quei bambini non avrebbero mai dovuto affrontarlo perché sarebbero morti ancor prima di poter sfoderare le armi, proprio come accadeva a chiunque si metteva sulla strada di quell'individuo tanto misterioso quanto pericoloso.

«Ho sonno» sussurrò Eleonora al mio orecchio.

Sorrisi. «Andiamo, ti porto nel dormitorio. Lì potrai dormire tranquilla, circondata da tanti bambini innocenti e russanti»

Ele inclinò la testa. «E tu non dormi?»

«No, io... credo di voler passeggiare un po'. Non ho molto sonno al momento, forse mi verrà tra qualche ora»

«Oh...»

«Non preoccuparti, non è nulla di che, solo semplice insonnia. Andiamo, ti accompagno»

༺ 𓆩♱𓆪 ༻

«Hai intenzione di passare la notte in bianco?»

La voce di Drake mi sorprese da dietro. Sobbalzai lievemente, ma non mi girai. Ero ipnotizzata dal movimento delle correnti del lago illuminato dalla luna, che disegnavano numerosi e sottili archi di luce.

«Non lo so» risposi. «È un periodo no, credo»

«Oh... ti capisco»

Si sedette accanto a me, abbracciandosi le gambe per usare meno spazio possibile.

«Posso chiedere il perché della tua risposta?»

Feci spallucce. «Be'... di recente ho avuto delle esperienze con una vecchia nemica e con suo padre»

«Shirley...» sussurrò. Per un attimo giurai di aver visto i suoi occhi diventare lucidi.

«Ma non solo» continuai. «Ho conosciuto il Mezzosangue. Lui... voleva che andassi dalla sua parte. Probabilmente mi avrebbe usata come spia. Conosco bene le persone come lui, ho visto molti film e ho letto molti fumetti di supereroi e supercattivi. Lui è il tipico malvagio signore del male che crede che tutti siano a sua disposizione. È potente, troppo potente, e usa le sue abilità per sottomettere e terrorizzare. È il genere di persona che odio...»

Mi bloccai, notando che Drake non mi stava ascoltando. Era incatenato dai ricordi di una persona che ora non apparteneva più alla sua vita.

«L'amore è la sensazione più odiosa e più bella che qualcuno possa mai provare. Ti afferra, ti stringe, ti fa provare emozioni meravigliose, esperienze nuove e divertenti, ti fa sentire completo. Però a volte è così tagliente che bisogna reagire, mutilare il tentacolo e sopprimere le proprie emozioni. Ecco, io mi sento così. Mi sento intrappolato, sono stato stregato dall'amore che provo per qualcuno che non se lo merita e nonostante mi abbia fatto del male non riesco a dimenticarla. È una parte di me che, anche se fa male, non riesco ad eliminarla»

Tirò su col naso, girandosi per non permettermi di vederlo in lacrime.  «A volte, prima di dormire, prego che tutto ritorni come prima. Vorrei sentire ancora la sua voce, venire coccolato e ricoperto di attenzioni, rivivere quei momenti spensierati che ho passato insieme a lei senza sapere che ero stato un esperimento fallito di suo padre. Prego che lei mi ami ancora, che lasci quell'idiota di Nicholas e che io possa vivere accanto a una Shirley gentile e comprensiva» Tornò a fissare il lago. «Ma per quanto io preghi, so che non accadrà mai. Perché è questa la vita: un ciclo di ingiustizie che prima o poi ti lacerano l'anima. La mia cicatrice più grande è qui» Indicò il suo cuore. «E non se ne andrà»

Sentimmo qualcuno avvicinarci a noi. Aveva il passo pesante e frettoloso. Doveva essere un adulto.

Drake si asciugò le lacrime e prese un grosso respiro per ricomporsi. Per tirarlo lievemente su di morale, gli diedi una piccola pacca sulla spalla mentre ci giravano per capire chi fosse l'intruso che aveva interrotto il nostro discorso.

Era un uomo adulto, come avevo immaginato. A giudicare dalle ciocche bianche tra i capelli biondo scuro, doveva avere non meno di cinquant'anni.
Muoveva ansiosamente i suoi occhi grigi, analizzando la scena tornando più e più volte su di noi.

Quell'uomo l'avevo già visto molto tempo prima, nel periodo dell'Accademia. Ma sì, ora ricordo! Era uno del gruppetto di anzianotti cospiratori che giocava a poker ne seminterrato della Domus!

«Voi siete Drake e Giulia, giusto?»

Guardai Drake cercando il suo appoggio. Lui fece spallucce, scuotendo la testa e serrando le labbra. Poi ci girammo verso l'uomo ansioso.

«Ho bisogno di parlarvi. Riguarda Shirley ed è importante»

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