22|Lacrime nel bosco

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Mi ero rifugiata dietro a un grande masso in mezzo al bosco.
Potrei sembrarvi una piagnucolona ma provate voi a perdere la persona che più amate in un modo così orrendo! Non vi sentireste distrutti? Tristi? Desiderosi di vendetta?

Non avrei mai perdonato Ceithir e Gadreel per quel che mi avevano fatto.

Nascosi il volto tra le gambe rimanendo in silenzio mentre le lacrime scendevano e riempivano il suolo col mio dolore.

"Ma perché...?" mi chiesi stringendomi le gambe fino a conficcare le unghie nella mia stessa carne.

Perché loro sono dei parassiti che dobbiamo estirpare alla radice...

Alzai di scatto la testa guardandomi intorno terrorizzata. Cos'era stato?
Anzi, chi era stato?

Mi alzai in piedi traballante e girai intorno al grande masso cercando di capire se c'era qualcuno nascosto dietro ma non trovai nulla.

"Perfetto, ora sono pazza!" mi morsi l'unghia del pollice mettendomi l'altra mano nei capelli.

Pazza? No, non lo sei...

Eccola ancora. Era una giovane voce femminile che proveniva da ovunque e da nessuna parte.

"C'è qualcuno nel bosco? Tipo una ninfa o robe così... Ma esistono le ninfe?" mi chiesi bussando sul tronco di un albero per controllare.

Non fare la timida. Lascia che ti aiuti. È la vendetta che vuoi, no?

Caddi a terra sentendomi il cuore pulsare nelle orecchie.
Non era tanto la sua voce, ma la cadenza che aveva.
Era calma e oscura, come se sorridesse diabolicamente mentre mi parlava.

«Chi... chi sei tu?» chiesi sorreggendomi sul masso per rialzarmi.

La voce non rispose. Se n'era andata, per fortuna.
Forse aveva deciso di lasciarmi in pace riconoscendo che stavo soffrendo troppo... o forse era stata spaventata da qualcuno.

«Cosa ci fai in mezzo al bosco?»

La voce di Athariel mi prese alla sprovvista e gridai dal terrore.

Mi afferrò per le braccia inginocchiandosi in modo che potessi vederlo negli occhi e mi aiutò a calmarmi. «Tranquilla, sono io. Non Ceithir, non Gadreel, io. Fai grossi respiri»

Obbedii e provai a farli ma appena arrivavo a metà la paura mi immobilizzava ed ero costretta ad interrompermi e tremare.
Quella voce... era terrificante... e familiare.

«Guardami negli occhi e continua a respirare» mi ordinò accarezzandomi il volto.

Notai che per la prima volta non aveva addosso la sua armatura dorata.
Sembrava quasi una persona normale se non era per i suoi luminosi occhi dorati.

Era vestito come una persona normale, o quasi.
Sembrava un pirata ottocentesco con quella larga camicia bianca semiaperta, i pantaloni marrone scuro larghi ma stretti sulle caviglie e gli stivali neri.

Ma la cosa che mi balzò subito all'occhio fu una collana con un pendente arrugginito che teneva gelosamente nascosta dietro l'armatura ogni volta che la metteva.

«Ti senti bene ora?» mi chiese con tono preoccupato.

Annuii timorosamente e feci un passo indietro.
Athariel, invece di alzarsi e sovrastarmi con la sua altezza per imporre la sua forza, si sedette per terra e mi invitò a stare di fianco a lui.

«Come hai fatto a trovarmi?»
L'angolo della sua bocca s'incurvò leggermente all'insù. «Ho seguito le tracce che hai ingenuamente lasciato lungo il tuo percorso»

Mi rannicchiai portandomi le gambe al petto. «Mi punirai, non è vero? Perché ho infranto le regole...»
Il guerriero prese un sassolino e lo lanciò con precisione nel tronco di un albero trapassandolo da parte a parte prima di rispondermi. «No, sei già stata punita abbastanza»

«E allora se non sei qui per punirmi cosa sei venuto a fare?» chiesi rudemente girandomi dall'altra parte per non guardarlo.

Lo sentii sospirare sconsolato e mettersi nella mia stessa posizione.
Gli diedi un'occhiata fugace e vidi che stava osservando una foto nascosta nel suo pendente.

Incuriosita mi girai e mi appoggiai a lui per guardarla meglio.

«Mi spiace davvero per quel che è successo alla tua amica» disse cupamente mentre accarezzava col dito un piccolo ritratto di una ragazzina che aveva i suoi capelli corvini e gli occhi dorati leggermente più scuri di quelli del guerriero.

«Ti dispiace?» sorrisi incredula. «Tu non hai la minima idea di cosa si provi nel vedere la persona che più ami venirti strappata via da quell'idiota di un Gadreel. Non sai quanto dolore sto provando ora e scommetto che non l'hai mai provato perché sei un guerriero come quell'uomo e a voi piace tanto distruggere le vite felici delle persone innocenti»

Athariel chiuse di scatto il pendente e inspirò profondamente. «Fidati, so bene cosa si provi. Non sono sempre stato un guerriero, sai? Avevo una famiglia anch'io, ragazzina, e so bene cosa significhi perdere le persone che si amano perché mia figlia mi è morta tra le braccia alla giovane età di trent'anni... e io non ho potuto fare nulla per salvarla. Non ho potuto nemmeno piangere sulla sua tomba perché i guerrieri non possono farlo... non possiamo mostrare le nostre emozioni quando ci sono altri come noi a guardare»

«I-io non lo sapevo...» dissi mortificata.
«Infatti. Tu non sai molte cose di me o degli altri guerrieri... quindi non incolparci ingiustamente»

Mi mordicchiai un'unghia cercando di trattenere le lacrime. Riuscivo a sentire il dolore che provava Athariel in quel momento ed era immenso.
Portava quel peso ogni giorno, ogni ora, ogni minuto.

«È così anche per Gadreel?» chiesi indietreggiando, temendo che potesse arrabbiarsi.
«No, lui... è così e basta»
«Un idiota al naturale»
Athariel sorrise leggermente. «Sì, più o meno»

Avvicinò una mano al mio braccio ma poi la ritrasse subito. «Per oggi resterai con me e Gregorio nella Domus. Niente allenamenti o stress vari, solo tu, io e un gruppo di anziani che gioca a poker in cantina»

Si alzò lentamente facendo tintinnare la spada dorata che teneva alla cintura e mi porse una mano aiutandomi a rialzarmi.

Non avevo mai visto il lato umano di Athariel.
Ero abituata a temere quel guerriero e a considerarlo noioso ma sbagliavo. Lo avevo giudicato male.

Mentre lui procedeva lentamente verso il sentiero, diedi un'occhiata veloce intorno al masso.
Ancora nessuno.
Quel giorno la strana voce non si fece più viva... ma presto sarebbe ritornata a tormentarmi.

I Grandi 7Where stories live. Discover now