46|I Grandi 7

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Marta si affacciò imprudentemente alla finestra della cucina che era direttamente collegata alla mensa. Vedeva la battaglia in lontananza e pregava che Drake stesse bene, così come anche tutti i guardiani che stavano combattendo valorosamente. Ma gli uomini del Mezzosangue erano in numero decisamente superiore.

Guardò il bracciale che portava al polso, poi la grande quercia. Doveva fare qualcosa per aiutare i suoi amici.
Aprì la finestra e provò ad arrampicarsi fuori per raggiungere il portale per la Città Aurea.

«Cosa stai facendo, giovane Marta?» la sorprese Gregorio, battendo per terra il suo bastone da passeggio.

L'undicenne scese da lì e si ricompose. «Devo chiamare i rinforzi»

«Li ho già chiamati io, non preoccuparti. Arriveranno a breve e proteggeranno il Campo» la rassicurò sorridendole gentilmente. «Ora torna con gli altri guardiani più piccoli, dovete stare tutti uniti, ricordi? Lo hai detto tu»

Marta annuì decisa e afferrò un biscotto da una teglia, era ancora tiepido e aveva un aspetto delizioso.
Potevano anche essere nel bel mezzo di una guerra, ma non avrebbe potuto di certo rifiutare un biscotto così invitante e in bella vista.

A un certo punto una forte luce proveniente dalla quercia illuminò ogni cosa e quando si spense rivelò le figure dei soldati e dei prescelti. Marta si affacciò alla finestra, il biscotto ben stretto nella mano, e sorrise.

«Guarda! C'è mio fratello!» lo indicò fiera, era quello con l'arco dove aveva incoccato ben tre frecce contemporaneamente.
Gregorio sorrise fiero e sollevato e accarezzò la piccola Marta. «Lo vedo e so che ci salverà»

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«Su, Shirley, stai un po' ferma» disse ironico Drake mentre rischiava di essere soffocato.
«Non rientra nella mia lista di cose da fare» ribatté la strega poco prima che l'esercito di guardiani si scagliasse su di loro.

Tre frecce vennero scagliate vicino ai due che stavano combattendo e una di queste sfiorò la schiena di Shirley facendola urlare dal dolore.
Drake si rialzò preoccupato e la controllò senza badare alle loro parti.
Non erano nemici ed entrambi lo sapevano. Lei voleva proteggere lui e ora toccava a lui proteggere lei.

«Brucia?» chiese guardando la ferita. Era un taglio di circa quindici centimetri, non troppo profondo ma lo era abbastanza da far sgorgare del sangue.

«No guarda, fa il solletico» Shirley alzò gli occhi al cielo cercando di bloccare le lacrime di dolore.

Drake sospirò sconfitto, ridacchiando ilare e le premette una mano sulla ferita facendola trasalire. Ma la strega non ebbe neanche il tempo di reagire che la ferita era stata guarita.

«Rimarrà un segno più chiaro, come una cicatrice, ma solo perché ti ha colpito una freccia con una punta di acciaio celestiale» le disse con lo stesso tono di un dottore, in attesa della risposta della sua paziente.

Shirley si tastò la schiena. «Non dirmi che ti aspetti di essere ringraziato»
«Di norma si dice»
Lei sorrise. «Ma io non sono normale»

E lo colpì in pieno petto con un coltello. La lama sembrò rallentare poco prima di raggiungere la sua pelle, come se avesse incontrato un'armatura invisibile che aveva fatto attrito con l'arma che riuscì comunque a penetrare.

I Grandi 7Where stories live. Discover now