Lucilla

By NatashaCanova

18.5K 235 146

La storia di un legame speciale tra due anime molto diverse. Lucilla è bellissima e disinibita. Elena è intro... More

Prologo
Parte prima - Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Parte seconda - Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Parte terza - Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Epilogo

Capitolo 5

836 11 15
By NatashaCanova

Passai tutta la prima settimana di vacanza a masturbarmi su fantasie dove Lucilla era sempre la protagonista. Alla fine quasi mi convinsi di poter essere omosessuale.

Non volevo farmi amici, sentivo che a me serviva solo lei, Lucy.

Poi una sera mi si avvicinò un ragazzo. Iniziò a parlarmi. Si chiamava Enrico... era carino e molto simpatico. Andammo avanti fino tarda notte.

E io grazie ad Enrico capii che ero eterosessuale convinta... o almeno eterosessuale abbastanza convinta. Sentii la voglia di stare con lui, senza tutte le inibizioni che in passato avevo provato verso i ragazzi. Ero cambiata.

Fu soltanto una semplice storiella estiva, ma con lui la seconda settimana passò più in fretta del previsto.
E fu bello anche stare con i miei genitori. I consiglio di Lucilla si era rivelato azzeccato.

Dimenticai di aver imbrogliato alla maturità, superai le mie paure sulla mia propensione sessuale e riscoprii l'importanza di avere una famiglia.

Ma non vedevo l'ora di rivedere la mia amica. Quello era rimasto.

La sera prima di tornare a casa la sentii come mio solito al telefono.

- Ele! Allora?

- Allora cosa?

- Questa sera la dai al tuo Enrico? Questa è l'ultima occasione.

Era da giorni che tentava di convincermi a regalargli la mia verginità... quando lui era stato un galantuomo rispettandomi.

- No!

- No?! Vuoi farci venire le ragnatele?

Riusciva sempre ad imbarazzarmi Lucilla.

- Non preoccuparti che le ragnatele non ci sono. Enrico me lo avrebbe detto.

- Leccandola non si capisce se dentro ci stanno le ragnatele.

Le avevo raccontato che anche se non avevo fatto sesso completo con Enrico c'erano stati lo stesso dei momenti interessanti. Lui amava usare la lingua. E anche io avevo amato questa sua passione.

Io ero piuttosto soddisfatta di quelle esperienze con lui.

- Lucy piantala! A pensare di avere le ragnatele lì mi sta venendo il voltastomaco.

- Fai controllare a lui... dammi retta.

- Ho detto di piantarla.

Ci fu una strana pausa che mi mise in allerta.

- Ele. Devo dirti una cosa molto importante.

Aveva cambiato discorso. Dimenticai Enrico in un istante.

- Una cosa brutta?

- Non so... dipende dai punti di vista credo.

- Così mi fai preoccupare Lucy. Stai male?

- Stai tranquilla, io sto benissimo. Però tieniti libera per dopodomani. Alla mattina.

- Perchè?

- Ora non posso dirtelo.

- Lucy... hai detto tu che dovevi dirmi una cosa importante!

- Ho cambiato idea. Voglio dirtela a voce. Domani quando ci vediamo.

Non ci fu modo di farle sputare il rospo. A stare tranquilla non ci riuscii.

Continuai a chiedermi il significato di quel mistero. Mi rovinai persino il distacco da Enrico. Mi passò la voglia di rivederlo e quindi gli dissi addio.

Pensavo solo a Lucilla.

Furono ventiquattro ore di sofferenza.

Infine ci incontrammo. La sera la mia amica mi fece salire da lei e mi accolse calorosamente.

Il suo sorriso mi riempì il cuore di gioia e pensai di aver travisato le sue parole al telefono.

Ci abbracciammo, poi mi squadrò per qualche secondo.

- Certo che anche tu sei proprio carina abbronzata.

Il complimento mi procurò una forte emozione. Mi tornò alla mente il nostro patto. Potevo giocare con i suoi seni a mio piacimento purchè non diventassi lesbica.

Mi ritrovai a guardare le sue tette alte e sode ben poco protette dal tessuto di una semplice maglietta attillata.

Non portava il reggiseno, oltre ad essere visibile lo avevo percepito nel nostro abbraccio.

Pensai lo avesse fatto apposta per provocarmi. Addirittura pensai che non ci fosse nulla da temere... che il mistero fosse in realtà il suo consenso.

Mi venne il fiato corto per l'eccitazione e non notai che Lucilla si era fatta seria. Fin troppo seria.

- Ele... vieni a sederti devo darti una notizia.

Fu allora che mi preoccupai realmente. Molto più di quanto lo fossi stata nelle ultime ore. Il tono della mia amica era terribilmente grave. Pensai il peggio.

Avevano scoperto l'imbroglio all'esame. Doveva andarsene a vivere in Australia. Aveva una malattia terminale... un tumore. Il mondo stava per finire per via di un attacco alieno di cui solo lei era a conoscenza!

- Il prof Paltrinieri... Ele...

- Ti ha fatto qualcosa?

Domandai inquieta... forse l'aveva violentata? Oppure la ricattava con foto scabrose?

- No... ascolta. Lui... lui...

- Lui?

- Ele... è morto. Ha avuto un infarto.

Rimasi colpita. Non certo sconvolta. La morte non l'avrei mai augurata a nessuno, ma non ero certo obbligata a piangere per un uomo ripugnante come Paltrinieri.

Lucilla si stringeva le mani e le rigirava con ansia. Lei in effetti era sconvolta. Le lasciai tempo. Attesi fino a che non ruppe il silenzio con tono incerto.

- Comunque... se lo meritava, no?

Se lo meritava. Anche se non riuscii a dirlo.

- Lucy ti vedo strana. C'è dell'altro?

- No!

Si mise fulminea sull'attenti. La sua risposta non risultò per nulla credibile.

- Mi nascondi qualcosa? Non è che vi siete incontrati?

Non appena lo chiesi mi divenne chiaro che doveva essere successo.

- Intendi dire se l'infarto glielo fatto avere io?

Non volevo intendere quello, ma la sua frase palesemente indicava che si erano visti e che forse Lucy era coinvolta nella morte dell'uomo.

- Per l'amor del cielo. Come potresti procurargli un infarto?

Lucilla tacque e sorrise timidamente. Io mi pentii di aver banalizzato.

- Lucy! No... dimmi che non lo hai fatto.

- Fatto che cosa di preciso?

- Ci hai fatto sesso e gli è venuto un colpo? Un colpo mentre... ci scopavi?

- No... per fortuna no.

Mi regalai un profondo sospiro di sollievo.

- Quindi non ci hai scopato. Va bene.

- Insomma... non ci ho proprio scopato. Scopato... no.

Sgranai gli occhi.

- Lucy!

Fece spallucce e ammise la sua marachella.

- Ci siamo visti la settimana scorsa a casa di lui. Solo per parlare. Non ti arrabbiare. Ti prego.

La osservai dubbiosa. Era preoccupata del mio giudizio o di aver ucciso il professore?

- Per parlare di che cosa?

- Nulla... solo che... insomma gli ho rivelato che non lo facevo per i voti.

Di nuovo sgranai gli occhi.

- Gli hai davvero detto così? La verità? E lui? Come ha reagito?

- Ha capito il motivo per cui sono andata a trovarlo.

Cercò di esibire un'espressione innocente. Non le venne particolarmente bene.

- Oddio Lucy!

- Dici che è colpa mia?

- Non so. Eravate assieme quando lui... ci è rimasto?

- No. Lui è... due giorni dopo.

Per me era ciò che più contava. Mi rilassai un po'.

- Per fortuna.

Lucilla vedendomi più serena si riprese all'improvviso. Le si colorirono le gote e tornò perfino spavalda.

- In fondo è lui che ha insistito. Ha voluto farlo subito sebbene non fossimo soli in casa.

- Non eravate soli?

- Sai... il rischio. L'ho trovato eccitante.

- Come quella volta in classe? Quando vi ho sorpresi?

Mi fissò corrugando la fronte. Per qualche istante non aggiunse nulla studiandomi.

- Non ti ho mai confessato che fosse una mia fantasia.

- Ci sono arrivata da sola Lucy. Nessuno si metterebbe mai a seno nudo in classe con un professore dimenticando di  chiudere la porta... senza amare il rischio.

Si mordicchiò il labbro piegando leggermente la testa di lato.

- Hai ragione.

Chiusi la parentesi.

- Chi c'era in casa? Spero non i suoi figli!

- No... no... c'era il suo vecchio padre... ma non si è accorto di nulla. Siamo stati in cucina e in silenzio.

Pensai che fosse una tristezza che fosse sopravvissuto al figlio, ma per qualche motivo lasciai perdere quel pensiero a favore di un'immagine trasgressiva. Lucilla col professore in cucina in atteggiamenti simili a quelli in cui li avevo sorpresi io... e l'anziano a spiarli dietro la porta socchiusa.

Il sogno erotico ad occhi aperti non resse alle parole della mia amica.

- Io credevo di averlo convinto ad accontentarsi di una sega, ma poi si è intestardito... mi voleva scopare.

- Ci hai scopato allora!

- Io l'ho respinto... ma...

Le tirai un'occhiataccia. Dentro non mi sentivo così severa come cercai di apparire.

- Elena. Cerca di capirmi. Avevo tanta voglia di riprovare quella cosina.

- Quale cosina?

- Su! Hai capito.

- No.

Si alzò in piedi e con la mano si diede delle leggere pacche sul sedere scandendo la verità

- Nel cu-lo.

Io sbiancai.

- Mi ha sodomizzata appoggiata al tavolo con le mutandine a mezza gamba. Mi sono sentita così disinibita... con quella paura di essere scoperta, poi... sono venuta senza quasi toccarmi.

Quei dettagli arricchirono la mia povera immaginazione che tanto povera non era. Al confronto della verità di Lucilla era però un banale pensiero erotico da educanda.

L'immagine che focalizzai mi eccitò oltre misura.

Imbarazzata stavo per chiederle di continuare, ma Lucilla se ne uscì dalla stanza con passo veloce.

- Dove vai?

- Torno subito. Aspetta lì.

Attesi per alcuni minuti senza smettere di pensare alla scena.

Titubante valutai se masturbarmi. Col rischio di essere scoperta. Rinunciai.

Ma ero certa che quella sera nel mio letto avrei riflettuto con cura alla possibilità che per la forte emozione Paltrinieri avesse poi avuto problemi di cuore.

Lucilla tornò con addosso un corto abitino di cotone nero che le lasciava le spalle scoperte e anche buona parte dei grossi seni.

La ammirai colpita.

- Ele ti sei tenuta libera per domani mattina?

- Perché?

- Dobbiamo andare al funerale.

- Dobbiamo?

Non mi andava, ma forse in effetti aveva ragione. Soprattutto lei doveva andarci.

Dici che vestita così vado bene?

Mi arresi. La mia amica era senza speranze.

- Lucy... io dico che sei una porca.

- E tu una lesbica!

Mi rispose seccamente, poi temette che ci fossi rimasta male e mi sorrise affettuosamente.

- Non sei una lesbica, sei la mia migliore amica. Ti voglio bene Ele.

Continue Reading

You'll Also Like

1.8K 52 40
Maura si era lasciata alle spalle una relazione di convenienza, delusa dalla sua vita amorosa e dall'immagine che di se stessa doveva dare al mondo i...
107K 3.5K 67
Katherine, bella, forte, impavida, ma con un dolore dentro se stessa che la segue costantemente. E' la ragazza nuova, lei che odia i cambiamenti, lei...
524 102 27
Disclaimer: questa storia presenta tematiche forti, tra cui violenza familiare, abbandono e rapimento oltre a scene esplicite di sesso che potrebbero...
18.6K 1.3K 32
Nel cuore pulsante della famosa scuola di talenti, "Amici di Maria De Filippi", due anime destinate a intrecciarsi si incontrano. Lil, con i suoi occ...