Talk | νƒœκ΅­

By yourlittlecarrot

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Non erano vere le voci nella sua testa, ma gli sussurravano cose orribili. Non erano vere le cose che vedeva... More

Avvertenze
Playlist
1. SchΓ­zōphrαΈ—n
2. Sindrome di Peter Pan
3. Voci
4. AchlΓ½sphΓ³bos
5. Preferisco le banane alle pesche
6. Lampada di emergenza
7. Non vincerai, non con me
8. Smettila di provarci con me
9. Piccole preoccupazioni
10. Non so piΓΉ cosa vuol dire amare
11. Suono cristallino
12. Un dolce pensiero
13. Una parte svelata
14. Camelia bianca
15. Un nuovo amico?
16. Merendine al cioccolato
17. Un'altra notte insieme
18. Dolce melodia
19. Ninna nanna
20. Non Γ¨ questo che fanno gli amici?
21. Neve
22. Vigilia di Natale e vischio
23. Natale
24. Non posso fare a meno di innamorarmi di te
25. Grazie di esistere
26. Era solo un sogno?
27. Non mi lascerai, vero?
29. Notte speciale (parte uno)
30. Notte speciale (parte due)
31. Cartella clinica
32. Non fategli del male
33. Isolamento
34. Il momento della veritΓ 
35. Opera d'arte
36. Resta con me

28. Sapore di ciliegia e lacrime

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By yourlittlecarrot

«Listen to my heartbeat
It calls you whenever it wants to»

«Guarda hyung, un cerbiatto!» esclamò Jungkook puntando il dito in alto nel cielo chiaro indicando una nuvola che si muoveva lenta insieme alle altre a causa del vento.

Taehyung seguì la traiettoria del dito del ragazzo e si stese accanto a lui sul prato posando la testa accanto alla sua. Arricciò il naso chiudendo un occhio e scosse leggermente il capo in segno di dissenso. «Assolutamente no Kook! È ovvio che sia una sirenetta che insegue un coniglio» asserì lanciandogli uno sguardo divertito.

Jungkook si imbronciò voltando la testa verso di lui arrossendo nel ritrovarlo così vicino da togliergli il fiato. Era indubbiamente bellissimo anche con delle leggere occhiaie sotto agli occhi, cose che lui non aveva più da un po'. «Quindi vorresti dirmi che tu saresti la sirena che insegue me?» inarcò un sopracciglio.

Taehyung scoppiò a ridere portandosi le mani sulla pancia che vibrava a causa delle sue risate sonore. «Una sirena io? Un tritone al massimo! Ma no, non intendevo quello. Se dovessimo essere stati noi due io sarei stato una tigre».

«Avresti potuto mangiarmi» disse il corvino con un'espressione fintamente scioccata e spaventata facendo aumentare le risate del maggiore. Amava farlo ridere e amava il suono della sua risata.

«Oh ma è quello che voglio fare: mangiarti in un sol boccone» sorrise malizioso aprendo la bocca e richiudendola con uno scatto dei denti ad un soffio dal naso di Jungkook.

Il minore scosse la testa strizzando gli occhi e lasciandosi scappare una lieve risata. «Sei pessimo ti prego, non ti si addice affatto l'immagine di un pervertito».

«Stai dicendo che non potrei mai essere eccitante?» si finse offeso l'altro portandosi una mano al petto.

Jungkook arrossì di più riportando lo sguardo al cielo osservando le numerose nuvole bianche sopra le loro teste. «Non farmi dire queste cose, scemo. Intendevo dire che sei più il tipo...dolce e zuccheroso. Quando vuoi fare il perverso mi fai ridere perché semplicemente non ti si addice».

«Ma io voglio essere dominante!» protestò Taehyung sbuffando sonoramente.

Jungkook soffocò una risata ignorandolo bellamente: non avrebbe intrapreso quella conversazione con lui soprattutto nel giardino dell'ospedale.

[...]

Era passata qualche ora da quando erano arrivati in giardino e Jungkook si era divertito ad esaurire le ultime cartucce scattando foto a Taehyung in mezzo a tutto quel verde. Il rosso però gli aveva tolto la polaroid di mano e aveva scattato l'ultima foto a Jungkook mentre era perso tra le risate.

«Questa giuro che la incornicio. Guarda, sei bellissimo mentre ridi» gli aveva detto mostrandogli la polaroid sviluppata. Il corvino era arrossito violentemente e aveva dato una sberla al suo ragazzo borbottando qualcosa che l'altro non era riuscito a comprendere.

Avevano anche incontrato Jimin il quale aveva chiesto loro di giocare con lui a nascondino e acchiapparello e si erano divertiti da matti, scordandosi di essere ancora confinati in un ospedale. In seguito era voluto tornare nella sala ristoro perché gli mancava Yoongi.

Jungkook, poi, aveva chiesto a Taehyung come mai Jimin fosse in giardino dato che non aveva avuto miglioramenti. Il rosso gli aveva spiegato che, avendo la mentalità regredita a quella di un bambino, aveva bisogno di stare all'aria aperta ogni qualvolta che ce n'era la possibilità poiché altrimenti avrebbe sofferto ancora di più mettendosi ad urlare come un indemoniato. Era successo moltissime volte da quando Jimin aveva messo piede nell'ospedale e il signor Jung, il quale inizialmente aveva ignorato la richiesta di Seokjin per farlo uscire in giardino quando sarebbe stato possibile, era stato costretto ad accettare per non sentir più quelle urla e i capricci del ragazzo-bambino.

«Jungkook» lo richiamò Taehyung dopo minuti di silenzio persi a guardare le nuvole insieme cercando silenziosamente forme fantasiose in esse. Il corvino si voltò nuovamente verso di lui con espressione interrogativa. «Non smetterò mai di dirti quanto sia fiero dei tuoi progressi. Hai una luce diversa negli occhi e...sembri un'altra persona, totalmente differente da come ti avevo conosciuto».

Jungkook sorrise dolcemente e lo prese per mano senza pensarci. «Non sono un'altra persona: sono quello di una volta, quello che ero prima di venire qui. Ed è grazie a te se sono tornato ad esserlo» sussurrò accarezzandogli il dorso della mano.

Sulle gote di Taehyung si formarono delle chiazze vermiglie e un sorriso spontaneo nacque sulle sue labbra rosse. Ti amo, pensarono entrambi senza mai dirlo ad alta voce, ma forse lo sguardo intenso che si erano scambiati aveva urlato più di quanto immaginassero.

Il sole era scomparso dietro le alte colline del paesino creando ombre nella stanza di Jungkook mentre la sera faceva capolino portando con sé il buio. Jungkook aveva da poco finito di fare una doccia nei bagni comuni nei quali una volta a settimana i pazienti erano obbligati ad andare per lavarsi. Prima di ciò aveva cenato insieme a Taehyung poi però il ragazzo era dovuto andare nel suo ufficio per aiutare un suo collega con un nuovo paziente.

Il corvino si tolse l'asciugamano alla vita ed indossò della biancheria pulita posando l'asciugamano alla fine del letto così che il mattino dopo le infermiere, o Taehyung, lo avrebbero portato in lavanderia.

Abbassò la testa e sospirò pesantemente osservando le numerose cicatrici sul ventre. Ci passò delicatamente la mano ma la ritrasse immediatamente come se quelle cicatrici lo avessero scottato, come se fossero ferite ancora aperte e sanguinanti. Improvvisamente sentì come se tutto il corpo gli andasse a fuoco, come se tutte le cicatrici che aveva sul corpo si fossero incendiate.

Gli occhi gli si inumidirono al ricordo di quel giorno e di quelli che ne seguirono. Calde lacrime salate iniziarono a rigargli le guance e strinse la stoffa del pigiama che aveva tra le mani e che avrebbe dovuto indossare. I ricordi lo investirono come un treno in corsa facendogli dannatamente male.

«Non mi ami più Kookie?», trasalì nel sentire quella voce e strinse forte gli occhi non azzardandosi a voltarsi per guardarlo negli occhi. Non di nuovo ti prego, ti prego. «Non vuoi neanche guardarmi in faccia. È stato così facile rimpiazzarmi?».

«Non sei reale» sibilò a denti stretti Jungkook prendendo respiri profondi per cercare di scacciare via quell'allucinazione. «Non sei reale».

«Davvero non lo sono?» la voce di Dabin divenne più roca, più feroce. Jungkook si sentì afferrare per il polso e venne voltato. Urlò cercando di liberarsi da quella stretta bruciante ma Dabin, o per lo meno la sua proiezione, era troppo forte per lui. «Tu non mi ami più! Mi hai rimpiazzato con uno stupido medico! Tutto quel tempo passato insieme non era nulla?!».

Jungkook singhiozzò cercando di tirarsi nuovamente indietro senza risultato. Scosse freneticamente la testa iniziando a tremare. «I-io ti ho amato ma...m-ma ora c'è lui e-» le parole gli si bloccarono in gola mentre venne sbattuto con violenza contro il muro.

Spalancò gli occhi spaventato sentendosi congelato sul posto alla vista del viso del suo ex ragazzo defunto. Sapeva che erano i suoi sensi di colpa a parlare ma non sapeva come scacciarli, lui si sentiva ancora tremendamente in colpa. «Non meriti di amare qualcun altro dopo me! Io sono l'unico, io devo essere l'unico per te, Kookie! Tu devi amare solo me!» urlò afferrandolo per le spalle e sbattendolo ripetutamente contro il muro facendogli sbattere la testa.

«P-per favore b-basta! Lasciami! Ti ho amato Dabin, m-ma devo andare avanti!» urlò tra le lacrime Jungkook sentendo un forte dolore alla testa a causa di tutte le botte.

«No! Non devi! Non lo meriti! Il tuo cuore marcio non merita di amare un'altra persona! Farai ammazzare anche lui come hai fatto ammazzare me! Non lo meriti!» Dabin continuava ad urlare ed il suo viso iniziò a deformarsi perdendo la bellezza che possedeva una volta.

Jungkook continuò a singhiozzare pregandolo di lasciarlo stare, ché gli stava facendo male. Cercò di fermarlo ma era troppo debole, la sua volontà era troppo debole.

«No, no, no...io lo amo! Tu non ci sei più! Non puoi impedirmi di continuare a vivere ora che voglio farlo, cazzo!» urlò posando le mani sul suo petto freddo come il ghiaccio spingendolo via con tutte le sue forze.

Dabin barcollò all'indietro ma non perse la rabbia che gli infuocava gli occhi mentre il viso continuava a distorcersi. Tornò alla carica contro Jungkook e lo afferrò per il collo. «E di chi è la colpa se non ci sono più?! Saremmo potuti essere felici ora se non fosse per te!».

Ma Jungkook era stanco, era stanco di addossarsi le colpe per tutto da quasi quattro anni ormai. Posò le mani sulle sue cercando di levarle dal suo collo ché iniziava a non respirare più.

«N-non è...vero. N-n-non è stata colpa...mia. T-Taehyung merita d-di essere amato e...anche io...non posso r-rimanere nel passato...per sempre» rantolò cercando di prendere respiri profondi guardandolo negli occhi. «D-Dabin...ti amerò p-per sempre...m-ma ora è il momento di lasciarti...andare» strinse gli occhi per il dolore e ci fu silenzio per un lungo momento.

Poi una voce gli arrivò lontana alle orecchie accompagnata da un suono sordo, come un fischio. Improvvisamente la voce si fece più vicina e quando riaprì gli occhi vide Taehyung con le lacrime agli occhi mentre gli teneva le mani appigliate al proprio collo come se si volesse strozzare.

Spalancò gli occhi e mollò la presa come se avesse preso la scossa ed iniziò a tossire ripetutamente. «Kook oh mio dio, mi hai spaventato a morte! Ti ho ritrovato mentre sbattevi la testa al muro e avevi le mani al collo e...porca puttana» tirò su col naso avvolgendo tra le braccia il corpo tremante del ragazzo portandolo sul letto per poi coprilo con la coperta dato che era ancora mezzo nudo. Taehyung, nonostante il buio, aveva intravisto le numerosissime cicatrici che gli costellavano il corpo ma cercò di ignorarle.

Jungkook scosse la testa abbracciandolo subito mentre il pianto diventata più isterico. «H-ho avuto un'allucinazione» ammise tra i  singhiozzi mentre il rosso lo coccolava tra le sue braccia cercando di calmarlo.

«Lo so amore, lo so. Ma è finito, sono qui. È tutto finito» sussurrò Taehyung con ancora le lacrime agli occhi dandogli ripetuti baci tra i capelli.

Jungkook prese dei lunghi respiri profondi riuscendo a calmarsi poco a poco, poi decise di spiegare a Taehyung. «E-era il mio ex ragazzo. Diceva che...che non ti merito, che non ho il diritto di amarti e-e mi sono ribellato. Credo...credo di essermi liberato dai sensi di colpa una volta per tutte ma...è stato bruttissimo» sussurrò passandosi le mani sotto agli occhi.

Taehyung gli passò le mani sul viso accarezzandogli dolcemente le guance. «Immagino sia stato il tuo primo amore e lo comprendo Kook-» Jungkook lo bloccò regalandogli un sorriso acquoso.

«Kookie, per favore. Puoi chiamarmi Kookie» sussurrò posando le mani sulle sue.

Taehyung sorrise ed annuì riprendendo il discorso. «D'accordo, Kookie, lo comprendo. So che ciò che hai provato per lui non lo proverai mai più per nessuno ma permettimi di aiutarti ad andare avanti. Io sono qui e tengo a te Jungkook, con tutto il mio cuore. Non lasciare più che il passato torni a farti visita e vivi il presente. Lasciati amare di nuovo».

Le lacrime tornarono a bagnare i visi di entrambi mentre raggiungevano le loro labbra. Il corvino annuì posando la fronte contro la sua. «Ti prego baciami» sussurrò in tono disperato passando le dita sulle sue mani.

E Taehyung non se lo fece ripetere due volte: posò bisognoso le labbra contro le sue esprimendo tutto il suo amore. Jungkook ricambiò immediatamente chiudendo gli occhi e mosse dolcemente le labbra contro le sue assaporandole finalmente.

Quelle del rosso sapevano di ciliegia ed erano morbidissime, miste al sapore delle lacrime. Quelle di Jungkook invece erano screpolate e avevamo il semplice sapore delle lacrime che bagnavano il suo viso, ma era una sensazione magnifica. Il cuore di entrambi scalpitava e il loro stomaco era un groviglio di emozioni.

«Ti amo» sussurrarono all'unisono una volta che si furono separati. E il sorriso che aveva invaso le labbra di entrambi fu uno spettacolo meraviglioso.

«Because within this pitch black darkness
You are shining so brightly»


OHAYOO
Okay dovete perdonarmi infinitamente ma giovedì è stato il mio primo giorno di rientro a scuola ed ero così stanca che mi ero totalmente dimenticata di aggiornare.

A voi come sta andando la scuola?

Comunque
I Taekook si sono dati il loro primo bacio aww. Ditemi cosa ne pensate di questo capitolo e se avete ipotesi sul futuro potete dirle liberamente.
Buona giornata bellezzeee🌺

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