𝐎𝐑𝐈𝐆𝐈𝐍𝐒: 𝐎𝐧𝐞 𝐈𝐝𝐞...

By _girlofasgard

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▪︎Primo volume della serie "Origins". ▪︎Post "Città di Vetro". ▪︎COMPLETA! All'Istituto di Shadowhunters di N... More

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0.2
I.
II.
III.
IV.
V.
VI.
VII.
VIII.
IX.
X.
XII.
XIII.
XIV.
XV.
XVI.
XVII.
XIX.
XX.
XXI.
XXII.
XXIII.
XXIV.
XXV.
XXVI.
XXVII.
XXVIII.
XXIX.
XXX.
XXXI.
XXXII.
XXXIII.
XXXIV.
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XI.

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By _girlofasgard

Come previsto Alec trovò Jace nella sala d'addestramento, intento ad armeggiare con una spada angelica.

"Jace. - lo chiamò il suo parabatai - Abbiamo notizie sul demone. Ne parliamo tutti insieme in sala principale."
Jace si fermò e si mise a riposo, abbassando la spada.

"Notizie? Sono belle almeno?" domandò, andando verso il reparto delle armi e lasciare la spada.

Alec si accigliò.
"Veramente dobbiamo ancora capirlo." borbottò.

"Ma Magnus le ha prelevato il ricordo?" chiese ancora Jace, mentre si rimetteva la maglia e si passava una mano tra i capelli biondi, ormai parecchio lunghi.

Alec credette che fosse giunto momento di tagliarli. Iniziò ad architettare un modo per sgattaiolare in camera del suo parabatai durante la notte e di tagliarglieli personalmente mentre dormiva.

Suonava crudele, ma Jace non voleva tagliarseli, e questo ad Alec dava ai nervi.

"Sì, lo abbiamo visto tutti e tre. Ora, siccome siamo parecchio allarmati, ti spiace affrettarti a seguirmi o ti devo trascinare di peso?" chiese spazientito il moro con le sopracciglia alzate.

Non era arrabbiato con Jace, anche ad impegnarsi non sarebbe mai riuscito ad esserlo.
Il suo parabatai alzò le spalle.

"Come vuoi, se preferisci a me va bene anche a seconda opzione." commentò.

Alec sospirò.
"Sai bene che sono facilmente irritabile." disse.

"E io facilmente trasgressivo." ribatté il biondo.

"Sto per perdere la pazienza: hai intenzione di venire o devo mandare un gruppo di anatre con cui addestrarti?"

"Oh, no! Te lo puoi sognare!" esclamò terrorizzato, correndo fuori dalla sala d'addestramento.

Alec sorrise.
Scacco matto, pensò.
Ormai sapeva benissimo la paura più grande di Jace: anatre. Ancora si domandava cosa ci fosse di così orrendo in quegli animali.

Alec ritornò alla sala principale dove, appoggiati al tavolo digitale, trovò tutto il gruppo, Jace che continuava a guardarsi intorno con circospezione, ancora con qualche traccia di timore sul volto.

Quando Alec si appoggiò al tavolo proprio di fronte a lui, Jace alzò lo sguardo e fece la faccia imbronciata.

"Izzy, devo constatare che hai il fratello più terribile del Mondo Invisibile." fece serio.

Isabelle sorrise.
"Che cosa ha fatto il mio fratellone per meritarsi un tale titolo?" domandò volgendo lo sguardo ad Alec, che fece solo un sorriso innocente.

Jace puntò il dito contro il parabatai con fare accusatorio.
"Mi ha minacciato di sguinzagliarmi dietro un gruppo di anatre!" esclamò, come se fosse la cosa più tremenda del mondo.

Alec scorse Sharon, al fianco di Jace, fare una faccia perplessa.
"Cosa hanno di terribile le anatre?"

Jace si voltò di scatto verso di lei.
"Sono gli esseri più spregevoli e demoniaci che esistano sulla Terra!" affermò convinto.

Alec scosse il capo, come a dire 'è fatto così'.

"È un Herondale. - disse Clary rivolta alla ragazza - Abbiamo verificato che è una fobia di famiglia."

Magnus sospirò.
"Sapete, non è nelle mie aspettative mettermi a parlare delle fobie di Jace con voi. Io avrei qualcosa da fare a casa, e se non vi spiace possiamo passare al dunque?"

"Concordo in pieno." borbottò Jace, ancora lanciando uno sguardo di fuoco al parabatai, che non fece altro se non una risatina.

"Perfetto. Abbiamo avuto il piacere di visitare il ricordo di Sharon, - iniziò Magnus - durante il quale lei è tornata a casa, ha visto sua madre assalita dal demone e ha cercato di reagire, mentre il demone è scomparso sotto i suoi occhi. Dunque, sappiamo con certezza che il demone è un Eidolon, un Mutaforma."

"Pertanto, siccome non tollera la luce del sole nella sua forma naturale, l'Eidolon deve essersi per forza aver assunto la forma umana, visto che era notte fonda e mancavano poche ore all'alba." continuò Alec al posto suo.

Sharon sospirò.
"Ma non sappiamo chi possa essere." concluse.

Simon propose di perlustrare gli appartamenti nei vicini.
"Non hai detto che abiti in un condominio? Magari ha preso il corpo di un mondano che abita nel tuo stesso condominio." ipotizzò.

"Sì, è possibile. Negli appartamenti, con la runa della Vista, potremmo trovare indizi del passaggi del demone. - aggiunse Isabelle - E forse trovare la polvere del demone mentre si è trasformato."

"E con quella polvere potremmo risalire alle informazioni genetiche della persona della quale il demone ha rubato il corpo. - concluse Jace - È... geniale."

Sharon annuì.
"Benissimo, da dove dobbiamo partire?"

Tutti tacquero. Uno guardava negli occhi il vicino, che a sua volta spostava lo sguardo in cerca di qualcuno che rispondesse alla domanda.

"Non tutti insieme, mi raccomando." borbottò Simon con un sorriso.

Alec sospirò stizzito.
"Insomma, ma chi ha dato a questo vampiro il permesso di entrare qui?"

Simon sbuffò.
"Sai bello, mia madre mi ha dato un nome quando sono nato. Anche se ora sono morto, gradirei che lo usassi." replicò.

"Non fare apprezzamenti su Alec." lo ammonì Magnus, fermatosi al 'bello' pronunciato da Simon.

"Non preoccupatevi, non è il mio tipo." aggiunse subito il vampiro, guardando Alec quasi con disgusto e liquidando con un gesto della mano.

Sharon, sebbene fosse molto perplessa riguardo alla sceneggiata di quei tre, sbuffò impaziente.

"Insomma, la volete smettere?! - esclamò, attirando l'attenzione degli altri, che si voltarono a guardarla - Se nessuno sa cosa fare, sarebbe meglio iniziare ad abbozzare un piano d'azione."

"Concordo. - disse Jace - Dovremmo recarci nel condominio in cui abitavano Sharon e sua madre, entrare negli appartamenti dei condòmini e perlustrarli.
Se troveremo indizi, possiamo pensare al passo successivo."

"Benissimo. Ma, pertanto che possiamo renderci invisibili ai mondani, non possiamo piombare in case estranee quando c'è dentro qualcuno. - intervenne Clary. Si rivolse a Sharon - Che tu sappia, i condòmini lavorano?"

La ragazza annuì.
"Tutti, dal primo all'ultimo. Dalle nove del mattino in poi abbiamo campo libero. Fino all'ora di pranzo non tornano ai loro appartamenti."

"Qualcuno di guardia?" domandò Isabelle.

"Solo un usciere. Ma si può aggirare con poco. - disse Sharon - E poi, saremo a lui invisibili."

"Perfetto. Domattina alle nove in punto ci recheremo davanti al condominio. - decise Alec - Suggerisco però che stasera qualcuno faccia la ronda in quella zona. Non si sa mai, magari il demone ritorna lì per qualche motivo."

"Dopo penseremo alla ronda, ma ora dobbiamo ragionare sul piano di domani: quanti appartamenti sono? Non è meglio dividersi in gruppi per fare più in fretta?" propose Isabelle.

"È un'idea, si sta in due... in quanti siamo in tutto?" chiese Jace alzando lo sguardo per contare i membri del gruppo.

"Siamo dispari, uno resterebbe solo. - osservò Magnus, fino ad allora rimasto zitto - Ma non è un problema, posso sempre stare solo io: sono il Sommo Stregone."

"Potremmo chiedere a Maia. - tentò Simon - Credo che lei possa unirsi a noi."

"No, non se ne parla. - ribattè subito Alec - Dobbiamo coinvolgere meno persone possibile in questa storia. Dobbiamo arrangiarci con ciò che abbiamo a disposizione."

"Bene, allora quanti sono gli appartamenti, Sharon?"

La ragazza si fermò a pensare.
"Tre... più il mio sono quattro, ma non serve perlustrare: abbiamo già visto il ricordo e non sembra che il mio appartamento possa essere utile." 

"Benissimo, allora due per ciascun appartamento. - decretò Jace. Si voltò a guardare Clary al suo fianco - Clary..."

"Ovvio che sto con te, Jace." lo precedette la rossa sorridendo.

"Perfetto, Magnus. - intervenne Simon rivolgendosi allo stregone - Siccome io e Isabelle saremo insieme, tu resterai fuori dai giochi."

"Puoi sempre fare la guardia sulla soglia. Avvertirci se qualche mondano rientra a casa prima del previsto." propose Izzy, sperando di non deludere le aspettative di Magnus riguardo alla missione.

Lo stregone invece sbuffò.
"Ovviamente, voi giovani Shadowhunters siete tutti strani. I sentimenti offuscano il giudizio, e poi non fate altro che pomiciare." fece, citando quel proverbio scritto sul Codice, che aveva studiato anche Sharon quando si addestrava a diventare Cacciatrice.

"E tu Simon, tra parentesi, stai mettendo in preventivo che io e Alec siamo in gruppo insieme. - notò Sharon - Anzi, vi dirò di più: Magnus, vuoi andare tu a perlustrare? Io resterò di guardia fuori."

Magnus, inaspettatamente, scoppiò a ridere.
Si sta prendendo gioco di me, questo è poco ma sicuro, pensò Sharon.

"E dove sta poi il divertimento? Sei tu la protagonista di questa missione, la prima persona a cui interessa tutta questa faccenda. Se tu non ci sei... che senso ha questo 'trova il demone'?"

"Magnus, non stiamo parlando di un gioco da tavola, è un mestiere serio. - disse Alec, mostrando la debita serietà - E servi anche tu, anche se non partecipi alla perlustrazione. Serve il più aiuto possibile da meno persone possibili."

"Ti stai contraddicendo da solo." borbottò Simon.

Magnus sospirò irato volgendo gli occhi al cielo, ma si trattenne. Alec invece aveva una scarsa contenibilità della rabbia.
Sharon pensò che il siparietto tra quei tre avrebbe presto preso una brutta piega.

"Vi prego, posso cacciare il vampiro dall'Istituto? - chiese esasperato, senza aspettarsi un'effettiva risposta - E tu Izzy, mi dai un valido motivo per cui ci esci insieme? Anzi no, non voglio saperlo, no no. Stasera faccio io la ronda, se qualcuno si vuole unire me lo dica prima che io esca. Ora, vampiro, ti invito a non ribattere, qualsiasi cosa tu avessi in mente di dire."

Simon abbozzò un sorriso, ma ottenne solo un altro sguardo furente di Alec, che decretò conclusa la riunione sulla missione e che salì le scale a grandi falcate verso la sua stanza, chiedendo gentilmente di non essere disturbato.

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