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By Mayla_12

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๐Ÿƒ๐“ญ๐“ฎ๐“ผ๐“ฌ๐“ป๐“ฒ๐”ƒ๐“ฒ๐“ธ๐“ท๐“ฎ๐Ÿƒ โŠฑLui, Nicholas Wilde, รจ il solito ragazzo popolare della scuola, lei invece, Judy... More

Introduzione
Personaggi
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By Mayla_12

Le orecchie di Nick si erano abbassate durante la sua spiegazione vacillante, e Judy aveva difficoltà a guardarlo. La passeggiata per il penitenziario è stata imbarazzante e tranquilla, dandogli molto tempo per riflettere su cosa diavolo era appena successo.

A dire la verità, anche se aveva appena detto che nessuno dei suoi amici lo capiva, neanche lui si capiva. Il fatto di camminare per la prigione e di dover incontrare suo padre gli fece abbassare la guardia.

Di solito si considerava un animale piuttosto organizzato. Sapeva quello che la gente voleva da lui, aveva imparato che era meglio, "più facile" soddisfare le aspettative degli altri piuttosto di dover essere se stesso.

Emerson, Duke, i gemelli, l'intero gruppetto della scuola, in effetti, tutti quanti gli alunni della scuola, lo avevano visto come tutti vedevano le volpi: degli esseri maligni e combina-guai che erano entrati al liceo soltanto per pura fortuna e che erano rimasti lì soltanto per prendere quel maledetto diploma per poi andarsene chissà dove.

Poi c'era Jessica. La dolce e "passiva" Jessica, per la quale Nick aveva mostrato il suo miglior comportamento, perchè quello che voleva, forse anche quello di cui aveva bisogno, era un ragazzo contento e che sapeva cavarsela nella vita.

Non era che Jessica ignorasse tutti gli stereotipi, era solo che aveva imparato a vivere con loro, o peggio, a stare bene con loro, aveva persino pianificato tutta la sua vita in modo da non "provare dolore" per colpa di quei pregiudizi. E sembrava pensare che Nick fosse come lei, ma se avesse "scavato" un po' più a fondo avrebbe trovato, sotto a quel "grande muro" che Nick si era creato in tutti questi anni, la dolce volpe sognatrice che era una volta. Quindi avrebbero potuto avere il loro lieto fine: due volpi felici che stavano bene insieme e che vivevano la loro vita con serenità e facilità.

Il che, stava cominciando a rendersene conto, era proprio quello che stava accadendo, anche se ogni felicità che aveva ottenuto fino ad'ora era stata superficiale.

Aveva pensato che fosse normale lasciarsi definire da ciò che tutti gli altri volevano definire, perché onestamente, tutti lo stavano facendo, già dalla tenera età. Quando era piccolo aveva buone possibilità di giocare a calcio, ma tutte queste furono cancellate dal fatto che se una volpe provava a giocare a qualche cosa, qualsiasi cosa, di sicuro era disposta a imbrogliare per vincere.

Tutto questo per dire che Jessica era stata la scelta più sicura e giusta. Forse Nick stando con lei non avrebbe mai ottenuto quello che voleva veramente, ma di sicuro avrebbe ottenuto ciò di cui aveva bisogno, giusto? Era abbastanza buona come idea no?

E certo, era triste vedere Jessica sperare di rivedere il Nick di una volta, ma la realtà era che se fosse mai riuscita ad abbattere quel "muro" avrebbe trovato solo un Nick stanco di tutti quegli stereotipi e pregiudizi. Ma fingere che nulla lo "colpisse" emotivamente era molto più facile e meno spaventoso che fare i conti con come tutto non fosse "ok". Inoltre, fingere ormai era la sua seconda natura dopo tutti quegli anni di esperienza.

Ciò che voleva comunque era impraticabile. Il vecchio Nick che sperava di contribuire al mondo con il bene era ormai stato "rinchiuso" dentro a quella stupida museruola tanti anni fa.

Sinceramente, Finnick era l'unico animale che avesse idea di come fosse Nick sotto tutta la sua spavalderia, e questo perché Finn, quella notte, era lì per puro caso. Vedendolo tutto accovacciato e sobbalzare per i continui singhiozzi e la museruola per terra collegò i punti così decidendo di dargli una mano, o meglio dire, una zampa e dicendogli che lo avrebbe aiutato a "mettere insieme la sua merda".

Anni di "raccolta della sua merda" con Finn avevano insegnato a Nick che la piccola volpe odiava le sue "etichette", ma non aveva trovato alcun modo di dimostrare che non era veramente così perché ormai si era trincerato così profondamente in loro fin dalla tenera età. Quindi tutto quello che poteva fare ora era essere sempre arrabbiato, soprattutto con la società, a cui dava la colpa di averlo spinto a vivere quella vita.

<<L'altra metà...>> Finnick era ubriaco mentre Nick stava frugando nel frigorifero dell'amico. Si era rinchiuso a casa di Finn per via di un acceso litigio con sua madre. <<...sono stato io, Nicky. Ti prego, non mostrare mai il tuo lato debole>>

Quella era stata la prima e unica volta in cui Nick vedette Finnick così vicino alle lacrime, anche se pochi secondi dopo il suo umore cambiò <<E NON LITIGARE CON LA TUA FOTTUTA MADRE>> gli occhi di Finnick erano di nuovo lucidi e questo fece spezzare il cuore a Nick, era come se lo avessero appena pugnalato al petto <<è una di quelle brave mamme, non una di merda come quella che ho avuto io. Quindi VAI A FANCULO E DILLE CHE SEI STATO UN PEZZO DI MERDA E CHE TI DISPIACE>>

Dopo pochi minuti si addormentò. Nick lo coprì con una trapunta sfilacciata e gli lasciò un bicchiere d'acqua sul tavolino, dopo di che andò in un negozio di droga e si fermò lì, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

Anche se i metodi di Finn fossero...non convenzionali, ci stava provando. Forse Finnick aveva paura che Nick potesse diventare come lui, un essere arrabbiato e detestato dalla società, tutto quel risentimento represso "imbottigliato" in un "contenitore" così piccolo. I suoi tentativi ebbero una mezza vittoria: Nick non era sempre arrabbiato e scontroso come lui, era solo...rassegnato al suo destino.

Il che probabilmente spiegò perché Finn fu così veloce a saltare a conclusioni quando aveva scoperto di Judy, perché pensava che Judy potesse scuotere Nick dalla sua compiacenza. E infatti non aveva torto, c'era solo il fatto che Nick aveva scelto Jessica, quindi era troppo tardi... Non che una coniglietta potesse prendere in considerazione l'idea di tollerare una volpe, nemici naturali e tutto il resto. Onestamente, Nick, anche senza le complicazioni di una relazione impegnativa, stava aspettando che tutta questa faccenda con Judy "proviamo ad essere amici" gli esplodesse in faccia. Ed era già successo una volta, in biblioteca.

Ma per qualche motivo...per qualche motivo, non riusciva ancora a tenersi lontano da lei, nonostante sapesse che la possibilità che le cose tra lui e Hopps potessero andare bene era piccolissima. <<...vuoi me?>> questa domanda lo aveva mandato totalmente fuori rotta perché, in realtà, lei era stata la prima persona dopo di Finn a cui Nick aveva pensato, ma non sapeva il perché

Ora, però non riusciva a smettere di pensarci. Perché, perché perché? Perché lei aveva messo in dubbio se davvero era soltanto una volpe ? Perché gli aveva suggerito che forse non era solo quello? Perché lei era la ragione per cui improvvisamente non voleva più fingere che nulla lo spaventasse?

Quando litigarono, Nick aveva pensato di essere arrabbiato con lei perché quest'ultima non aveva idea di come potesse essere "mettersi nei panni" di una volpe maligna, o di una donnola subdola o dei lupi senza cervello o dei topi sporchi. Era solo una stupida coniglietta, si era ricordato tempo fa, arrabbiato per la sua ingenuità. Una stupida coniglietta che doveva fare cose da stupide conigliette, come seguire le lezioni correttive mentre si occupava dell'orto di famiglia per prepararsi da un eventuale vita da contadina.

Questo era quello che pensava su Judy: era un sacco di "oh, cazzo". Perché lei andava oltre a tutto ciò che aveva imparato in questi anni. Nick aveva imparato ad accontentarsi, e il suo obbiettivo nella vita ormai, era quello di rimanere vivo, anche se ciò significava dover mentire. E nessuno gli diceva qualcosa perché tutti pensavano che mentire, per una volpe, fosse una cosa normalissima.

Non Judy però, Judy stava imparando a conoscerlo. Quando le aveva detto che "era una volpe", lui credeva veramente che la spiegazione fosse solo quella, ma litigando con Judy, Nick si era reso conto che la coniglietta in questione gli aveva fatto cambiare idea. D'altronde lei era un coniglio, e si sapeva cosa pensavano gli altri animali sui conigli, certo, loro due erano di specie diversa, ma erano comunque sulla stessa strada, entrambi sapevano cosa significasse essere riempiti di stereotipi, il che lo fece pensare, ormai non aveva più scuse, perché se una coniglietta ottusa poteva farlo, se una coniglietta ottusa potesse almeno provare di cambiare... beh, perché non poteva farlo anche una volpe acuta?

E sapeva, anche se non voleva ammetterlo, che lo poteva fare. Parlare con suo padre ora era la sua unica priorità. Anche con le catene intorno ai polsi, suo padre contava su di lui ed era per questo che Nick aveva bisogno o di sua madre o di Finn al suo fianco, perché onestamente odiava quella fastidiosa "vocina" nella sua testa che gli suggeriva che in realtà, lui poteva essere molto di più e doveva mettere in mezzo qualcun altro tra lui e la speranza di suo padre. Ogni volta che usciva da quella maledetta prigione era sollevato, perché il pensiero che questa volta avrebbe deluso suo padre gli scivolava addosso.

Ma ora c'era Judy.

Judy, che per i suoi gusti stava mettendo piede troppo velocemente nella sua vita, Judy, che non lo spingeva a "sbrigarsi ad essere migliore", che era dispiaciuta per la propria ignoranza, Judy, che stava cercando di vedere le cose dal suo punto di vista, che stava cercando di essere una migliore amica, anche se era lui che le aveva urlato contro e l'aveva chiamata ottusa.

Nick stava iniziando a credere che le cose potessero cambiare, perché LEI credeva che le cose potessero cambiare, anche se codesto cambiamento richiedeva del tempo.

<<C'è qualcosa sulla mia faccia?>> Judy si strofinò il viso con le zampe e Nick si rese conto che per tutto questo tempo si era fermato a fissarla.

Rapidamente, rispose <<Si, aspetta...>> Judy inclinò la testa, lasciando "cadere" le zampe mentre Nick si avvicinava a lei. Con delicatezza le tirò un orecchio, lo sguardo serio che aveva prima si trasformò in un sorriso a 32 denti. <<Ecco fatto>>

Judy si accigliò <<Volpe ottusa>>

<<Lo sai che mi adori>> rimproverò Nick, alzando un sopracciglio e sorridendo alla coniglietta. Il resto del tragitto lo fecero camminando in silenzio.

Quando finalmente raggiunsero l'inquietante e triste edificio, Nick si fermò per fare alcuni profondi respiri per prepararsi psicologicamente. Judy, che non si era accorta che il suo amico si era fermato andò diritta verso la porta a vetri, ma solo quando fu lì davanti si accorse, grazie alla porta, che mancava il riflesso di Nick, così si girò per controllare dove fosse.

Era ancora all'inizio della scalinata. Lei andò da lui con passo lento.

<<Non devi farlo Judy...>> salì sul primo gradino.

<<Lo so>> Judy appoggiò la sua zampa sul braccio di Nick sorridendo <<Volevo farlo>>

Si sentì stringere la gola, nonostante ciò cercò di rispondere con voce un pò rauca <<Carotina...>>

<<Prenditi il tuo tempo>> interruppe lei, prendendogli delicatamente la zampa e stringendogliela in modo rassicurante.

Se Nick dovesse mai descrivere quale fosse il rapporto che aveva con Judy, beh, l'immagine che gli si mostrava davanti ora era perfetta: lei che lo conduceva nella giusta direzione con il suo ritmo.

Quando raggiunsero l'ingresso, Judy lasciò la zampa di Nick girandosi per guardarlo. <<Sei pronto?>> chiese lentamente, indicando con la testa la porta.

<<Aspetta>> Judy ritirò immediatamente la zampa dalla maniglia, come se quest'ultima fosse bollente. Lo guardò aspettando pazientemente, mentre Nick cercava di riunire in una sola frase tutti i sentimenti che provava <<Hopps...Judy...Io...>>

Il desiderio di tirarla a se e di abbracciarla appoggiandole il muso tra le orecchie era insopportabile, ma adesso aveva una ragazza, e abbracciare altre ragazze per più di 10 secondi non era quello che facevano i buoni fidanzati.

Quindi si risparmiò dicendole un semplice <<Grazie>>

Sorridendo leggermente, Judy si strinse nelle spalle, e dopo pochi secondi di riflessione rispose <<Prego>>

Nick deglutì <<Non dovevi>>

Con dolcezza, Judy rispose con la frase di prima <<Volevo>>

Continua...

1920 parole, 1920 fottute parole. WOW. Onestamente, questo è stato uno dei capitoli più difficili da tradurre e da rielaborare, ma in compenso è venuto fuori un buon capitolo dai... almeno spero. haha. A parte gli scherzi, spero vi sia piaciuto. Saluti, Mayla. uwu











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