In Another Life

By Kim_Holly_

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"Moriremo tutti prima o poi, indipendentemente dalla malattia" La mia poteva sembrare una semplice scusa. M... More

Prologo.
1. Parker
2. Parker
3. Parker
4. Johnson
5. Parker
6. Parker
7. Parker
8. Parker
9. Johnson
10. Parker
11. Parker
12. Johnson
13. Parker
14. Parker
15. Johnson
16. Parker
17. Parker
18.Parker
19. Johnson
20. Parker
21. Parker
22. Johnson
23. Parker
24. Parker
25. Johnson
26. Parker
27. Parker
28. Parker
29.Johnson
30. Parker
31. Johnson
32. Parker
33. Johnson
34. Parker
35.Parker
36. Parker
37. Johnson
38. Parker
39. Parker
40. Johnson
41. Parker
42. Johnson
43. Parker
44. Parker
45. Parker
46. Parker
47. Parker
48. Johnson
49. Parker
50. Parker
51. Parker
52. Parker
53. Parker
54. Parker
55. Johnson
56. Parker
57. Parker
58. Johnson
59. Johnson
60. Parker
61. Johnson
62. Parker
63. Johnson
64. Parker
65. Parker
66. Parker
67. Parker
Sequel.
In This Life
Nuovo Libro ‼️

Epilogo

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By Kim_Holly_

3 settimane dopo

3 settimane,
Erano passate 3 dannatissime settimane. Ora stavo bene, avevo terminato il ciclo di chemio e avevo subito due interventi lunghe circa 7 ore una e 12 l'altra.

Ora eravamo tutti nella mia stanza d'ospedale, stavamo aspettando impazienti l'arrivo di mio padre e dei miei due infermieri con i risultati della mia terapia.
Ci speravo, ci speravo con tutta me stessa questa volta, il risultato sarebbe stato diverso, me lo sentivo. Era come una sensazione che avevo dentro, tutto sarebbe andato nel verso giusto. Tutto sarebbe tornato in ordine una volta per tutte.

Ammetto che quando Dylan mi aveva detto che sarebbe mancato oggi ci ero rimasta davvero male, non averlo ora con me era dura, ma stringevo la mano di Lucas come se non ci fosse un domani, e capii dalle sue smorfie di dolore che gli stavo facendo male ma non riuscì lo stesso a calmarmi.

L'attesa mi stava uccidendo, sentivo il tremolio in ogni singola parte del mio corpo, le scariche elettriche lungo la schiena e una forte sensazione di vomito, non mi ero mai sentita così durante le visite, o almeno non durate l'attesa per i risultati.

Vidi i miei compagni impazienti attorno a me che cercavano di essermi di supporto, ma credo che il supporto serviva più a loro, maggiormente a Lucas e Cody che credo stessero per svenire all'unisono. Rudy era di fronte a me seduto sulla sedia a rotelle con sguardo fisso su di me e un sorriso d'incoraggiamento
"Andrà tutto bene" sorrise Andrew che era appoggiato al muro della colonna mentre faceva tremare la gamba
"Calmati, mi metti agitazione" sbuffò Madison mordicchiandosi l'unghia
"Calmati tu, io sono calmissimo" ribatté lui
"Ragazzi basta" si alzò Margharet gridando per poi lanciare un'occhiata di fuoco a tutti e due e tornare al suo posto
"Non riesco a stare fermo" sussurrò Lincoln alzandosi da quella sedia per la quarantottesima volta in quella che sarà stata un'ora
"Gesù, mettete più ansia voi che quest'attesa" si lamentò Cody ammutinando tutti
"Ma vi volete calmare" sbuffò Rudy e i più grandi si scusarono mente il più piccolo mi guardò divertito come per tranquillizzarmi

"Ragazzi" annunciò Marcus entrando seguito da mio padre e Travis
La mamma ci raggiunse insieme a Jason e a Jamiee che stringeva forte le dita pregando in un miracolo
"Abbiamo i risultati" esclamò Travis indicando i fogli che papà aveva tra le mani
Solo ora scorsi il suo sguardo, basso e serio.
Come avevo fatto ad illudermi così cazzo, che stupida che sono!!

"Allora?" domandò Rudy con ingenuità
"Sono diversi da quello che ci aspettavamo" ammise mio padre guardandomi negli occhi "A quanto pare il tuo metabolismo ha subito una grossa variazione dopo le chemio, è come se il tuo sangue fosse cambiato ma allo stesso tempo è rimasto sempre lo stesso"
"Che significa" domandarono tutti i ragazzi all'unisono
Calò il silenzio nella sala, neanche un piccolo rumore a regnare, eppure l'aria era così pesante da sopportare. Speravo con tutta me stessa in uno straccio di possibilità per ricominciare da capo, volevo con tutta me stessa che questa malattia sparisse, non c'è la faccio più.
Le parole che pronunciò mio padre dopo quel silenzio assordante mi cambiarono la vita, la cambiarono a tutti a due il vero.

"C'è l'abbiamo fatta Hol." Annuì fermamente mio padre sorridendo con le lacrime agli occhi

Bastò un attimo a far sparire quel silenzio. Tutti iniziarono a gridare di gioia. Ridevano e piangevano allo stesso tempo, esultavano mentre si abbracciavano tra loro.
Io invece, non avevo ancora realizzato del tutto le parole del mio papà. La mamma, il papà, anche Jay e Jam mi abbracciarono senza farmi respirare. Poi mi saltarono addosso i ragazzi, Madison manteneva il sorriso ma con qualche lacrima che le rigava il viso, Blaire era completamente andata, aveva perso la voce per quanto avesse gridato mentre Lucas non voleva lasciami andare. Cody, Andrew, Lincoln, Marcus e perfino Travis mi presero in braccio stringendomi forte, mentre tutti gridavano il mio nome.

Le gambe mi tremavano e sentivo l'aria venire sempre meno, ero così sconvolta che tutto ciò mi sembrava un sogno, un fantastico sogno che vorrei non finisse più.
"Ho vinto" sussurrai una volta che mi misero giù "Ho vinto" dissi a me stessa mettendomi le mani nei capelli mentre sentivo il cuore esplodere dalla gioia
Stavo bene. Cazzo, ero guarita, ci ero riuscita

AVEVO VINTO.

"Tutti a festeggiare allora" gridò Cody asciugandosi velocemente le lacrime che non era riuscito a trattenere
"Calmi un momento." Esclamò papà sorridendo "abbiamo ricevuto il permesso per l'operazione del nuovo midollo e sarà tra 2 settimane. L'attesa è finita si, ma Hol deve stare al riposo e non deve sforzarsi prima dell'operazione. Starà bene ma il peggio deve ancora arrivare" spiegò "l'operazione sarà sicura ma lunga, pesante e dolorosa" mi ricordò
"Si si, poi ne parliamo" lo ammutolì la mamma che fece ridere tutti
"Vieni qui tu" sorrise Mar anch'essa tra le lacrime mentre abbracciava il suo fidanzato
"Può uscire dall'ospedale, vero?" Domandò Andrew ovvio verso mio padre
"Si, per oggi sei libera" sorrise papà "in questi giorni ti terremo sotto controllo ma non c'è niente che non vada, farai l'operazione e avrai un nuovo midollo spinale e del sangue pulito al 100%" aggiunse infine
"Tutti da Coco's" annunciò gridando Daisy facendo gridare tutti

Tutti uscirono dalla stanza, io aspettai e prima che potessi raggiungerli a mia volta, mi fermai davanti mio padre
"Papà" lo chiamai attirando la sua attenzione
"Dimmi teso-" non lo lasciai terminare che gli saltai addosso stringendolo forte a me
"Grazie" sorrisi felicemente mentre il mio dolce papà mi strinse forte a se sospirando per il sollievo
"Siamo stati bravi eh amore, abbiamo vinto" rise mentre le lacrime gli rigavano le guance
"È tutto merito del mio super papà" affermai sincera con gli occhi lucidi
Gli diedi un bacio sulla guancia per poi sorridere e salutare il resto della mia famiglia per lasciare loro un altro abbraccio che sembrava durare secoli, ma a me andava bene così.
Questo, era un gran giorno.
"Va dai tuoi amici ora. Noi ci vediamo stasera" sorrise mamma baciandomi la fronte
Uscii da quell'ospedale raggiungendo gli altri verso le loro macchine. Lucas ricevette una chiamata dai suoi genitori e dovette andare a casa ma ci disse che ci avrebbe raggiunto al locale con Dylan entro una mezz'oretta.

Dylan....non vedevo l'ora di dirglielo, volevo vedere la sua espressione dopodiché volevo abbracciarlo così forte che poi non lo avrei più lasciato.

Mi mancherà la pioggia, il meteo aveva affermato che questa era l'ultimo pomeriggio grigio prima dell'arrivo delle giornate soleggiate. Tirava vento qui a New York ma la calda atmosfera e l'alta temperatura qui al Coco's rendeva tutto più piacevole. Il campanello all'entrata suonava spesso quel pomeriggio, il signore al bancone sorrideva a tutti calorosamente e preparava le ordinazioni una dietro l'altra senza pausa. Ero seduta accanto alla vetrata concentrata ad osservare i ragazzi che litigavano su cosa ordinare

"Io voglio salato" esclamò Andrew autoritario
"Io dolce" disse Margharet incrociando le spalle al petto
"Calma ragazzi" sorrise Daisy incredula sul fatto che stessero realmente litigando per il cibo "possiamo ordinarli tutti e due" rise come una bambina
"Hey Hol, dov'è il tuo fidanzatino?" Domandò Lincoln mentre sorreggeva Blaire sulle gambe che mi sorrise compiaciuta
"Starà arrivando" esclamai in un sorriso impaziente
"Ma guardatela, non l'ho mai vista così" mi canzonò Madison divertita
"Eh smettila" le diedi una lieve gomitata che la fece ridere
"Dopotutto ora sei ufficialmente la ragazza più tosta di tutto il mondo" mi abbracciò da dietro Cody facendomi ridere

A distrarci tutti fu il campanello dell'entrata che suonò facendoci voltare, credevamo che fosse arrivato il capitano ma a fare la sua apparizione fu un Lucas tutto bagnato a causa della pioggia
"Hey Luke, dov'è il Dio? Non si mangia senza di lui. Digli di muovere il culo. E poi oggi si festeggia" rise Cody ma l'espressione di Lucas restò bassa e seria
"Nerd" lo chiamò preoccupata Madison alzandosi dal suo posto
"Lucas cos'è successo?" Domandai tornando subito seria

Mi alzai raggiungendolo e vidi che anche Cody e Blaire si erano alzati nel vederlo così giù di corda.
Lucas si ostinava a non parlare ma in modo lento infilò la mano nel giubbotto e tirò fuori una lettera che mi porse con le mani che gli tremavano.
L'afferrai sconcertata e la lessi velocemente come se fosse qualcosa di scarsa importanza.
"Che c'è scritto?" Domandò piano Margharet seria

Il contenuto di quella lettera mi fece rabbrividire, più che lettera era un foglio bianco con una semplice frase scritta al centro.
La strinsi fra le mani guardando Lucas che finalmente si era degnato di alzare lo sguardo.
"Cos'è uno scherzo per caso?" Risi leggermente
Lucas scosse molto debolmente la testa in segno di negazione e lasciai che Cody mi sfilasse il foglio spiegazzato dalle mani
"Che cazzo significa?" Quasi gridò incredulo poi

Superai il mio migliore amico con uno spintone e corsi fuori dal locale. Lasciai che la pioggia mi attraversasse l'anima schiacciandomi lentamente con il suo peso costante. Cercai la sua moto ma, non c'era.
Ad accogliermi fu solo la pioggia e il cielo grigio.
Mi voltai e vidi tutti i ragazzi che come me erano usciti e che mi guardavano con espressioni indecifrabili, forse increduli o confusi.

"Cosa significa Lucas? Dov'è Dylan?" Chiesi in un sussurro spezzato mentre lasciai che la pioggia continuasse a cadere violentemente sulla mia pelle
"Ha- ha preso il primo aereo ed è partito stamattina presto, non ha detto dove andava o quando sarebbe tornato, è uscito senza dire nulla" spiegò con voce flebile e l'amarezza nelle parole

No, non era possibile...

Una parte di me avrebbe voluto urlare, piangere, sfogarsi, ma non ci riuscivo. Ero spenta, per questo mi limitai a fissare il vuoto, chiedendomi se sarebbe finito mai tutto questo dolore.
Ancora una volta ero sola, ancora una volta ero stata abbandonata da una persona che era il pilastro fondamentale della mia vita. Non potevo crederci. Era un incubo!!

"È perchè ha scoperto della mia leucemia, vero?" Guardai a Lucas privo di emozioni aspettando la risposta che risulterà essere il colpo di grazia

Complimenti per la mira Dylan, é stato davvero un gran colpo! Mi hai trafitta in pieno.

"Se è uno scherzo, bravi, ci siete riusciti. Ma adesso basta" affermò Blaire
"Non è uno scherzo" sussurrò Lucas tra un singhiozzo e l'altro
"Ci deve essere una spiegazione" scosse la testa Margharet
"Non c'è" mormorò flebile ancora il biondo
"Hol, tornerà vedrai" Cody poggiò una mano sulla mia spalla sorridendomi debolmente per rassicurarmi, ma sapevo che stava mentendo, sapevo benissimo che era solo una bugia.

No, non è giusto non doveva andare a finire così. Non doveva andare via anche lui, sapevo che l'avrebbe fatto ma speravo nel profondo che almeno lui sarebbe rimasto. Ma nessuno lo fa mai. Nessuno resta.
Io non lo so, non lo so davvero cosa mi stava succedendo. Non so come mi sentivo e non ho parole, non lo so spiegare, sono in mezzo a troppi pensieri, troppi vuoti, troppe mancanze, tutto troppo e io troppo poco.

"È andato via" esclamai tirando su con il naso non smettendo di piangere "Mi ha lasciata da sola" sussurrai ancora
Mi avvicinai a Lucas e lo afferrai per la maglietta strattonandolo pesantemente
"Dimmi che è uno scherzo Lucas, dimmi che ora sbucherà dal nulla ridendo come uno stupido. Dimmelo Lucas" gridai mentre lui continuava a tenere il viso ricoperto di lacrime chinato verso il basso

"Hol" Cody attorcigliò le braccia alla mia vita e mi sollevò allontanandomi da lui per impedirmi di farlo male
"Cody" mi strinsi forte alla sua maglietta sprofondando il viso nel suo petto mentre calde e salate lacrime scendevano giù pesanti sul mio viso "come ha potuto, come ha potuto lasciarmi da sola e sparire così" gridai stringendo tra i pugni la sua maglietta bagnata, come tutti noi del resto
"Non lo so, io proprio non lo so" sussurrò ancora incredulo stringendomi a se

Le parole scritte in quella lettera mi fecero tremare per un secondo, ripensai a ciò che aveva scritto e realizzai che per la prima volta, capii realmente chi fosse Dylan, era solo un codardo, un codardo e nient'altro.
'Mi dispiace, non c'è la faccio a rimanere' ecco cosa c'era scritto su quel foglio.

Restammo così a lungo.
Quel giorno era stata l'ennesima promessa infranta.
'Ogni giorno' ricordi Dylan? Mi avevi detto che ogni giorno avresti mantenuto la promessa di restare qui con me.

Le ore passavano,
i giorni passavano,
e pian piano iniziarono a passare anche i mesi,
mesi senza avere sue notizie,
mesi senza sapere se stava bene,
mesi senza sapere dov'era e con chi era,
mesi senza ricevere una sua telefonata per sapere se stessi bene,
perché no, non stavo bene.
Ma poi,
i mesi smisero di passare,
nessuno diceva più che erano passati mesi,
ora,
la parola che usciva dalla nostra bocca era 'anni'.

Già Dylan, sono passati anni!


...to be continued.

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