SEGUITEMI SU INSTANGRAM:
Holmes Chapel__Wattpad
In questa pagina vi aggiornerò su tutto!🦋❣
"Ti prego andiamo a casa." Erano le quattro ed era dalle tre e mezzo di notte che pregavo Rylee di andare via senza gli altri, mi correggo...le altre.
Alex e Sissie stavano continuando a ballare a ritmo di musica mentre io e Rylee eravamo stese sul divanetto da ben due ore ormai. I ragazzi erano scomparsi da un sacco di tempo e l'unica cosa che volevo in quel momento era andare a letto a dormire.
Mi appoggiai alla sua spalla e di conseguenza mise la sua testa sulla mia.
Chiusi gli occhi, cercando però di non addormentarmi, cosa che non successe dato che il richiamo da parte di Harry me li fece ri-aprire, anche se con molta più lentezza.
"Direi di andare." La sua testa era inclinata, facendo calare i ricci tutti da una parte, guardandomi con attenzione.
Annuii contenta, chiedendo a Rylee se avesse voluto un passaggio a casa.
"Non andiamo direttamente a casa, prima devo passare in un posto." Disse freddamente guardandomi, mandandomi il messaggio con gli occhi, ovvero che non voleva nessuno in macchina, ricevendolo a pieno.
"Nessun problema, aspetterò quelle due disgraziate, andate pure." Sorrise alzando le spalle.
Le sorrisi di rimando, scambiandoci la buonanotte.
"Dove vorresti andare?" Passai una mano nei capelli, sentendoli estremamente annodati e cercai, quindi, di lasciarli un po'.
"A vedere l'alba." Alzai le sopracciglia in risposta, mentre entravamo nella sua auto.
"Perché mi stai guardando così?" Chiese con un sopracciglio alzato, accendendo la macchina.
"È una cosa un po' troppo romantica per uno come te."
"È affascinante guardare l'alba, la preferisco al tramonto." Rispose partendo verso non so dove.
Scossi comunque la testa affermativamente, contenta che avesse finalmente espresso qualcosa di se stesso.
Guardai il cielo dal finestrino, non riuscendo però a vedere nessuna stella.
"Il tempo non promette per niente bene." Scansionai meglio il cielo scuro, notando che fosse completamente coperto dalle nuvole che promettevano di inondare la città da un momento a l'altro .
"Vuol dire che resteremo in macchina."
Rimanendo in silenzio per tutto il viaggio, rischiai più di una volta di addormentarmi.
Fortunatamente la musica di sottofondo, proveniente dalla radio, mi permetteva di rimanere con la testa per terra e di non volare assieme a Morfeo.
Arrivammo, dopo una una ventina di minuti, in una specie di piazzale che dava visione su tutta la città.
Sfortunatamente aveva già incominciato a piovere e quindi, Harry, fu costretto ad accendere i tergicristallo.
"Tra poco è un mese che stiamo insieme." Diedi voce ai miei pensieri, guardando le goccioline scendere dal finestrino.
"Tieni il conto?" Rise guardandomi.
Risi anche io, annunedo alla sua risposta.
"L'ho sempre fatto." Mi giustificai.
"Qual è stato il luogo più inappropriato dove hai fatto sesso?" Chiese improvvisamente, prendendomi alla sprovvista.
Spalancai gli occhi, sentendo già le guance accaldarsi.
"Che domande sono?!" Chiesi, cercando di evitare di rispondere.
"Io nel bagno di un autogrill." Rise al pensiero, guardandomi aspettando una mia risposta.
"Non ti risponderò." Mi voltai verso di lui, per guardarlo meglio negli occhi.
La leggera luce che emanava la luna mi dava la possibilità di vedere al meglio i suoi lineamenti scolpiti che mandavano in tilt tutto il mio sistema nervoso.
"Io vado dietro, qua inizio a essere scomodo." Mi informò mentre, cercava di far passare un metro e ottanta di ragazzo dai sedili, senza uscire.
Lo seguii, non volendo rimanere lì davanti da sola, sospirando quando mi sedetti.
Cercai di sdraiarmi, appoggiando la testa sulle sue gambe.
Le sue dita giocarono con qualche ciocca dei miei capelli, andando poi a finire ad accarezzarmi il collo.
Lo guardai dal basso, sorridendo ai suoi movimenti.
Spontaneamente chiusi gli occhi beandomi di quel tocco che da tanto non avevo più sentito.
Scese verso le clavicole, per poi arrivare poco più in alto del mio seno.
Mi tirai su con il busto, decidendo poi di sedermi sulle su gambe.
I suoi occhi erano fissi sulle mie labbra e le sue mani erano poggiate sulla parte massa della mia schiena.
Sganciai i primi bottoni della sua camicia, stranamente chiusa, facendo intravedere la sua farfalla.
Incominciò a baciarmi il collo, mentre i miei occhi continuavano a rimanere chiusi e la bocca leggermente aperta, che lasciava dei piccoli sospiri di approvazione.
Le mie mani, invece, si intrufolarono nei suoi capelli, tirando e accarezzando qualche ciocca riccioluta.
"Non farmi più aspettare." Sussurrai, non riuscendo più a controllarmi.
"Come desideri." Mormorò, con il solito tono roco. Prese il mio corpo e lo fece sdraiare dall'altra parte, poggiando le mani ai lati della mia testa.
Mi baciò lentamente, mordendomi successivamente il labbro inferiore.
Lentamente buttò giù la cerniera della mia tuta, abbassandola lentamente.
Quando me la tolse definitivamente, senza troppe difficoltà, incominciò a lasciare umidi baci, dal collo, fino alla parte bassa della pancia.
Con il polpastrello iniziò a sfiorare la parte superiore del mio intimo, giocando con il bordo delle mutande bianche che stavo indossando.
Mi alzai nuovamente su con il busto, premendo le mani sulle sue spalle in modo da farlo sdraiare sotto di me.
Con le mani che premevano sui miei glutei incominciai a muovermi su di lui, stimolando e giocando con il poco autocontrollo che ancora aveva in corpo.
"Cazzo." Imprecò, tirando leggermente indietro le punte dei miei capelli.
Mi morsi il labbro inferiore, tirandogli via la camicia ed esplorando il suo addome tatuato con le mani leggermente fredde.
Dopo che gli ebbi tolto la cintura, con movimenti attenti, gli tolsi anche i jeans che ormai stavano incominciando ad essere ingombranti,a causa del rigonfiamento che aveva nei boxer.
La sua mano si intrufolò nuovamente nel mio intimo, incominciando a stuzzicare il mio clitoride con movimenti circolari che mandarono a fuoco tutto il mio corpo.
Poco dopo riuscì a togliermi anche quell'indumento di troppo, mentre gli abbassavo ormai gli inutili boxer.
Non appena penetrò dentro di me sentii una scarica di piacere passare per tutta la spina dorsale. Lasciandomi brividi su tutta la pelle.
I nostri corpi erano ormai in sincronia, proprio come i nostri respiri e i nostri gemiti.
Le sue mani stringevano sempre di più i miei fianchi mentre attuavo i miei movimenti, gettando la testa all'indietro piena di piacere.
I successivi minuti passarono così. Noi due che facevamo l'amore, senza pensare a niente e nessuno. Per poi arrivare al culmine e sdraiarmi sul suo petto leggermente sudato, proprio come il resto del mio corpo, anch'esso bollente e affannato.
"Porca puttana." Imprecò.
"Sei così fottutamente bella." Alzai lo sguardo verso di lui, che mi incitò a tirarmi nuovamente su con il busto, cosa che feci.
Ormai non mi vergognavo più a mostrarmi così da lui, ovvero nuda.
I suoi occhi guardarono tutto il mio corpo, sorridendomi dolcemente.
Si avvicinò al mio viso, poggiando il suo naso sul mio, lascinadomi un bacio a stampo.
"Sì, sei proprio bella." Annuì a se stesso, come se si stesse complimentando da solo.
Sorrisi dolcemente, guardando i suoi tatuaggi.
"Mi piace quando mi dici queste cose." Ricalcai il bordo della sua farfalla con l'unghia, alternando lo sguardo dell'inchiostro ai suoi bellissimi occhi.
In risposta si morse il labbro inferiore, sistemandosi meglio sotto di me.
"La prossima volta sarà sul tavolo." Alzai gli occhi al cielo, lasciandogli un piccolo colpettino sulla pancia, stimolando la sua risata...che di conseguenza stimolò la mia.
"La cosa bella di te è che riesci a fottermi la mente ed il corpo contemporaneamente." Con una carezza spostò un ciuffo, che aveva deciso di disturbarmi la visuale, dietro l'orecchio. Giocando poi con i bellissimi orecchini che stavo ancora indossando.
Con un gesto veloce mi tolse il gommino dai capelli, facendo scivolare i capelli sulla schiena e comprendomi i capezzolli.
"La prossima volta comando io, sia chiaro." Disse profondamente, lascinadomi qualche bacio tra il mio seno.
Sorrisi, inclinando la testa da un lato.
"Forse." Gli risposi, appoggiando nuovamente la testa sul suo petto.
SISSIE'S POV
Fortunatamente ero riuscita a controllarmi con l'alcool.
Erano ormai le cinque ed ero in macchina verso casa.
Il resto del gruppo aveva deciso di non tornare a casa ma, bensì, di fermarsi a qualche bar a mangiare qualcosa.
Anche se con dispiacere dovetti rifiutare l'offerta.
Le mie gambe chiedevano solo di stendersi su un morbido materasso fino a domani.
Parcheggiai accuratamente, non notando l'auto di Harry posteggiare da nessuna parte, segno che magari non erano tornati a casa.
Mi imposi di farmi i cavoli miei, prendendo in mano la carta elettronica per poter finalmente entrare in casa.
"Sei tornata molto tardi." Sobbalzai dallo spavento, contenendomi dal gridare a quell'ora.
Bradley era poggiato sul muro, con il suo solito giacchettino di pelle e i capelli disordinati.
"E tu che ci fai qui?" Incrociai le braccia al petto, rimanendo abbastanza distante dalla sua figura che, proprio in quel momento, si staccò dalla parete.
"Ormai vivo qui. Faccio quello che fate tutti voi."
"Sarebbe?" Domandai, picchiettando le dita sulle braccia.
"Sopravvivere." Scosse le spalle, sbattendo lentamente le palpebre.
"C'è solo un piccolo particolare che ti sfugge." Passai la carta, aprendo il portone "noi, a differenza tua, proviamo più a vivere che a sopravvivere. Dovresti provarci anche tu." E dopo ciò gli diedi spalle entrando nella struttura.
"Hai baciato Zayn." Fermai i miei passi a quella sua affermazione, voltandomi nuovamente verso di lui.
"Non dovrebbe interessarti." Risposi.
"E invece mi interessa e anche molto. Avrò anche mentito su chi fossi e per chi lavorassi, ma non ho mai mentinto sui miei sentimenti per te." Quelle parole mi perforarono dentro come niente e nessuno era mai riuscito a fare.
Deglutii guardando in basso.
"Non pretendo che tu mi creda, o almeno non subito, ma ti chiedo solo di provarci." Si fece sempre più vicino.
Il suo profumo era sempre lo stesso.
Allineai le labbra, respirando profondamente.
"Ci proverò." Indietreggiai, chiamando l'ascensore. Le porte si aprirono poco dopo, non togliendo mai lo sguardo dalla sua faccia sorpresa e grata.
"Buonanotte." Sussurrai, vedendolo scomparire dalla mia visuale non appena l'ascensore incominciò a salire.
Entrai in camera, già pronta per catapultarmi a letto.
Ma il disordine più totale aveva invaso la camera.
I vetri della finestra erano rotti e sparsi per tutta la stanza.
Qualcosa di oro era poggiato sul letto di Claire, attirando la mia attenzione.
Un ciondolo a forma di cuore era stato, evidentemente, lanciato senza dargli troppa importanza.
Diedi comunque l'allarme rosso, aspettando la presenza di Clayton e i miei compagni, mentre stringevo il ciondolo nella mia mano, per paura di poterlo perdere.
Qualcosa mi diceva che era importante...lo era per Claire, molto.