Holmes Chapel

By Chia_Ct

74.5K 2.9K 454

Una storia complicata, come quella di tutti e sei i ragazzi. Le loro vite verranno messe a rischio da una cos... More

Start
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 84
Capitolo 85
Capitolo 86
Capitolo 87

Capitolo 44

808 31 6
By Chia_Ct

Arrivammo ad un fast food non molto lontano da casa accomodandoci al nostro tavolo in completo silenzio.

"È veramente un appuntamento?" Ruppi il ghiaccio prendendo in mano il menù che ci aveva appena portato il gentile cameriere.

"Non sono il tipo da appuntamenti." Disse duramente "siamo solo venuti a cenare" continuò non curandosi minimamente di cosa potessi provare.

Annuii alle sue parole trattenendo le lacrime che promettevano di uscire, inghiottii la saliva di troppo tappandomi la faccia con il menù.

Lessi attentamente, optando per un hamburger con bacon e formaggio, avrei sicuramente dovuto controllare il mio modo di mangiare, ma quando ero nervosa avevo sempre più appetito.

Rimasi in quella posizione anche se avevo già deciso cosa prendere. Vidi il suo dito appoggiarsi sul menù riuscendo ad abbassarlo per poter guardare la mia faccia.

Aprì bocca non facendo in tempo, però, a dire niente, dato che il cameriere di poco fa era, fortunatamente tornato per chiederci le ordinazioni.

Mi schiarii la voce non appena se ne andò, facendo calare tra di noi un'atmosfera di completo imbarazzo.

"Posso sapere che ti prende?" Sbuffò "te la sei presa per quello che ho detto? Te lo saresti dovuta aspettare Claire."
Ed era vero, lui non era il tipo da appuntamenti, non era il tipo da relazione e non era il tipo da esprimere le proprie emozioni...sensazioni.

"Assolutamente no." Mi feci coraggio, tirando fuori la finta strafottente che era in me poiché, quando si parlava di recitare, ero una delle migliori "Non mi aspetto un bel niente da te." La sua mascella si serrò, proprio come la mia e incrociammo, in contemporanea, le braccia al petto.

"Ottimo, non vorrei che tu ci rimanessi male." Assottigliò gli occhi, lasciandomi uno sguardo di pura sfida.
"Da quando in qua ti preoccupi di come sto?" Posizionai le braccia sul tavolo, tenendo sempre ben alta la mia testa.

"Non mi preoccupo di come stai, non vorrei che tu facessi una scenata davanti a tutti." Seguì i miei movimenti.

"Vuoi continuare a lanciarmi sfide con gli occhi e a rispondermi a tono? Perché sinceramente a me è passata la voglia." Sorrisi vincente per poi vederlo sospirare.
"Puoi anche alzarti e andare via." Mi lasciò di stucco a causa del tono sicuro che aveva appena usato.

"Vai via." Disse a denti stretti non lasciando mai il mio sguardo.
Respirai profondamente prendendo il mio zainetto e alzandomi da quella benedetta sedia.
Non mi guardai neanche indietro, ero infuriata con lui.

Perché doveva fare sempre l' orgoglioso?

Forzai un sorriso al cameriere che mi stava guardando curioso e dispiaciuto allo stesso tempo.
Aprii la porta di quel maledetto posto e uscii, dirigendo verso una meta non ben precisa.

La mia camminata era sicura e sicuramente le persone notarono il mio nervosismo, lanciandomi occhiate di tanto in tanto.

Ero sola, di nuovo, in un posto sconosciuto.
Mi guardai attorno. C'era solo un bar aperto, non del tutto accogliente e qualche abitazione. Per il resto le strade erano vuote e silenziose, cosa molto strana per una città con Liverpool, soprattutto in questo periodo.

Sbuffai maledicendomi in tutte le lingue, mi sarei voluta picchiare da sola.

Mi ero fatta prendere dalla rabbia e mi sarei dovuta aspettare che non avrebbe avuto la faccia tosta di seguirmi e fermarmi.
Sbuffai di nuovo guardandomi attorno alla ricerca di qualche punto di ritrovo o roba del genere.

Controllai il mio cellulare che, ovviamente, segnava che non ci fosse linea.
Girovagai per strade vuote e piene, meravigliandomi di quanti aspetti nascosti avesse questa città.

Mi sentii picchiettare alla spalla, voltandomi di scatto verso il diretto, o diretta, interessata.
Una giovane ragazza, visibilmente orientale, mi fece un piccolo inchino che ricambiai cordialmente.

"Bella collana." Il mio ciondolo con raffigurata lo yang, ossia la parte bianca, era probabilmente uscito dalla camicetta facendomi abbassare lo sguardo su di essa.

"La ringrazio." Sorrisi sinceramente.
"Entrare?" Mi indicò la porta dietro di lei.

Era un grandissimo portone rosso con raffigurato dei draghi e scorpioni.
Ricordavo che in Oriente il simbolo del drago significasse forze creative e benefiche mentre, lo scorpione, era simbolo di protezione dai nemici.

"Io vedo tua bontà." Unì le mani in due pugni, non smettendo mai di rivolgermi un dolce sorriso "e anche tanta tristezza." Mi morsi il labbro inferiore indecisa sul da farsi.

"In cosa consiste?" Indicai il portone chiuso, curiosa di sapere cosa ci fosse dentro.
"Scoprire se stessi." Premette il suo indice sul cuore, sospirai ancora più confusa di prima.

"Quanto ti devo?" Misi davanti il mio zaino pronta a prendere il portafoglio, ma la sua voce mi fermò.
"No no!" Smisi di fare ciò che stavo facendo, mettendo le braccia in aria.
"Niente soldi." Annuii leggermente, seguendola non appena mi fece capire di farlo.

La porta si aprì lentamente. Il rumore dei nostri passi rimbombò in tutta la stanza, leggermente illuminata da qualche luce o lanterna.

Molte statue di guerrieri e oggetti sacri erano esposti ordinatamente, tanto che per un attimo mi sembrò di essere nel film Kung Fu Panda.

Ma sei scema?
Mi ripresi da sola, cercando di non ridere per i miei stessi pensieri.

Ci ritrovammo davanti ad un grande cerchio riempito d'acqua...tipo un lago.
"Monta su questa e siediti.

Salii sopra una finta foglia per poi avanzare a quella davanti, sedendosi con tranquillità. Feci come mi disse, con un po' più di ansia e meno equilibrio.

HARRY'S POV
Era da un'ora che giravo per questa città di merda in cerca di Claire, ma di lei nessuna traccia.

Erano già le undici e la preoccupazione stava prendendo il sopravvento su di me, anche senza il mio volere.

Più di una volta dovetti entrare in qualche bar, all'apparenza confortevole e carino dal suo punto di vista, ma dovetti sempre prendere qualcosa da bere per poi uscire senza ciò di cui avevo realmente bisogno.

In quelle strade la linea era scarsa se non nulla, ma non mi arresi.
Percorsi strade in macchina e marciapiedi ma nessuna traccia della ragazza dai capelli castani.

Mi fermai vicino ad un parco, nella speranza di trovarla lì. Intenta a guardare le stelle e a toccarsi freneticamente le dita, ma lei non c'era.
Calciai qualche sassolino per poi usufruire un albero come sacco da boxe, scaraventandogli un pugno che avrebbe potuto uccidere un comune essere umano.

Respirai affannosamente non facendo caso alla mano che stava pulsando e che, probabilmente, stava anche sanguinando.

Non mi sarei arreso, non così. L'avrei cercata tutta la notte a costo di non dormire e di ritrovarmi con pesche orribili ed un umore ancora più di merda del solito.
Continuai la mia ricerca, addentrandomi anche in strade non del tutto consigliabili.

Uscii da lì il prima possibile, sentendo una voce familiare parlare con qualcuno.

CLAIRE'S POV
Misi piede fuori da quel posto più rilassata che mai.
Respirai l'aria fresca della città continuando dritta per la mia strada.

Mi ritrovai nuovamente in una piazza un po' più buia di quella di prima.
Una fontata, ormai spenta e rovinata, era al centro mentre intorno vi erano ragazzi e ragazze di ogni età intenti a fumarsi non solo sigarette, storcendo il naso all'odoraccio di erba che emanavano.

Per fortuna incontrai anche qualche anziano signore mentre giocavano a carte fuori dal bar.
"Buonasera, scusate l'interruzione." Mi avvicinai cautamente, mantenendo però una giusta distanza.

I loro occhi mi scrutarono da capo a piede, sentendomi subito in completo disagio davanti a loro.
"Vorrei sapere come posso arrivare al centro di Liverpool." La mia voce era tremolante mente mi torturavo la povera pellicina del pollice.

"Sei ad un'ora di distanza dal centro." La voce roca di un uomo, probabilmente rovinata dal fumo, mi fece sgranare gli occhi incredula. Per quanto avevo camminato.

Guardai l'orario del cellulare, sbarrando gli occhi non appena vidi i quattro zeri.
Quanto avevo camminato?

Notai anche di non avere abbastanza segnale per poter chiamare qualcuno, lo cosa stava andando di male in peggio.
Intravidi la figura di un ragazzo alto e riccio, con una camminata familiare, farsi sempre più vicina a me.
Mi morsi il labbro inferiore, interiormente contenta di vederlo.

La sua espressione era corrucciata ed evidentemente infuriata mentre mi guardava con rimprovero.
Mi prese per il polso trascinandomi via con se.

Provai a fermarmi più di una volta, dato che la sua camminata veloce consisteva nella mia corsa.
"Basta!" Gridai, sbracciando per fare in modo che mi lasciasse o che almeno si fermasse.

"Smettila di fare la bambina!" Mi gridò in faccia facendomi spaventare.
Lasciò la presa dal mio polso, decidendo di arretrare.

"Sei così fottutamente viziata e in cerca di attenzioni!" Sbracciò infuriato.
"Ti credi il centro del mondo! Tu sai sempre tutto, sei bravissima in tutto vero?" I suoi passi erano pesanti mentre provava ad avvicinarsi a me.

"Poi non piangere se rimani sempre sola." I miei occhi non resistettero più e le lacrime si fecero spazio sulle mie guance "un motivo c'è se non ti sopporta nessuno."

Dopo che ebbe finito di gettare spazzatura su spazzatura su di me fece un grande respiro, sistemandosi i capelli indietro.

Provai a far scivolare le sue parole, ma non ce la feci. Quelle parole erano cattive e pungenti. Mi avevano ferita e credevo che un colpo di pistola facesse meno male di tutto questo.

"Tu sei cattivo." Dissi tra una lacrima e l'altra. "Quelle parole erano cattive." Guardai in basso, mentre tenevo i pugni serrati.
"Perché devi sempre ferire le persone in questo modo?" Mi tappai la bocca, sentendo un singhiozzo fuoriuscire da essa.

Respirò profondamente, sbattendo ripetutamente le lunghe ciglia.
"Ti porto a casa." Affermò facendomi quasi ridere.

"Io non voglio venire con te." Lo indicai, fermando i suoi movimenti "non voglio vederti per un bel po'." Digitai il numero di Ryan sperando mi rispondesse.

"Non farlo." Mormorò il riccio. Mi voltai lentamente verso di lui, scuotendo la testa in segno di negazione "No Harry, questa volta no."

Appena sentii il mio nome pronunciato dall'altra parte della cornetta chiesi al ragazzo moro di darmi un passaggio, spiegandogli dove mi trovassi.

Questa volta Harry se ne andò definitivamente, sfrecciando via con la sua stupida auto.
Ogni qualvolta che sembrava ci stessimo avvicinando, lui doveva rovinare sempre tutto.

La macchina di Ryan arrivò dopo un po'. Salii nella sua auto ringraziandolo numerose volte.
"Come hai fatto a finire qui?" Chiese curioso, cosa molto comprensibile.

"Non ne ho idea, stavo camminando." Mentii, dicendo anche un po' di verità. Non lo vidi molto convinto della mia risposta, ma non insistette.
La macchina mi calmò, anche se non del tutto, incitandomi a chiudere gli occhi.

***

"Claire, siamo arrivati." Sentii i miei capelli essere spostati dietro l'orecchio, aprendo lentamente gli occhi.
Annuii alle parole di Ryan vedendolo sorridere appena.

Appena uscii dall'auto mi stiracchiai, sentendolo ridere ai miei mormorii non del tutto eleganti e femminili.
"Ti ringrazio per aver fatto tutta questa strada per me." Mi grattai il retro del collo imbarazzata "sono andata nel panico."

"Non ringraziarmi più." Posò la mano sulla mia spalla accarezzandomi con delicatezza.
Entrati nuovamente a casa l'unica cosa che volevo fare era sdraiarmi nel letto e sprofondare in un sonno profondo.

"Allora buonanotte." Gli dissi, chiamando l'ascensore.
"Buonanotte." Sussurrò mentre premette con forza la bocca sulla mia guancia.
Mi fece l'occhiolino per poi salire le scale.

Entrai nella mia stanza tirando le chiavi sulla scrivania e dando il bentornato alle mie amiche che stavano beatamente fuori dal balcone.
"Ecco la nostra ama-" si interruppe Sissie, non appena notò la mia faccia sconvolta.

"Con Harry?" Chiese Alex, guardando dietro di me.
"Sarà andato a scoparsi una ragazza, tanto sa fare solo quello." Mi feci scappare mentre mi sedevo per terra distrutta.

Gli raccontai tutto. Di quello che io ed Harry avevamo avuto, se così si poteva dire, e quello che era successo questa sera.

"È la persona più cogliona che abbia mai conosciuto." Commentò Sissie, ricevendo uno sguardo di rimprovero da parte di Alex.
"Ha ragione." Scrollai le spalle accordando con le sue parole.

"Da quanto tempo è che va avanti questa storia?" Mi chiese Alex, sedendosi accanto a me. "Quattro mesi, forse." I loro occhi si spalancarono, come dargli torto.

"Wow" mormorò Sissie.
Sospirai rumorosamente, poggiando la mia testa sulla spalla di Alex.

"Siete destinati a stare insieme." Posai la mia attenzione sulle parole della rossa.
"Siete quella coppia che si scanna giorno e notte, ma che alla fine non può fare a meno l'uno dell'altra."
Mi raddrizai curiosa delle parole successive, dette però da Alex.
"Siete quella coppia che si ama con gli occhi e con i gesti."

"Siete quella cosa speciale che quasi nessuno ha più." Terminò Sissie.

"Il problema è che..." Mi alzai in piedi, guardando le stelle nel cielo scuro "Io ho bisogno di lui, ma lui ha bisogno di me?" Calò il silenzio, ciò di cui avevo bisogno in quel momento.

Spazio Autrice
CIAO!
Come state? E come va la scuola? Da me è incominciata il 17 settembre e, anche se siamo solo al solo giorno, sento già l'ansia per qualsiasi cosa.
Anche voi soffrite d'ansia?

Termino con il chiedervi se il capitolo vi è piaciuto,spero di sì. Vi avviso anche che aggiornerò un po' più lentamente, a causa della scuola.
Auguri a tutti una buonanotte o una buona giornata. Un bacio enorme, grazie di tutto!

All the love xxx
~chia~

Don't forget to treat people with kindness🦋❣

Continue Reading

You'll Also Like

4.5K 374 32
forse era vero,forse i nostri fan avevano ragione e ci avevano visto lungo. lo avevano capito prima di noi. di certo non è stata una cosa facile comp...
19K 1.4K 25
Torino, un' estate diversa dalle solite 29/06 --- 🥇 in #dusanvlahovic
31K 7K 135
Can e Demet sono due agenti speciali,che si ritroveranno a risolvere insieme il caso del dipinto rubato durante una notte, al Museo di Atatürk della...
26.5K 970 37
"le nostre voci mezze rotte, unisco tutti i nostri nei, ho il tuo sorriso sulle labbra, t'ho dato tutti quelli miei, se spariranno, abracadabra, mi t...