Holmes Chapel

By Chia_Ct

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Una storia complicata, come quella di tutti e sei i ragazzi. Le loro vite verranno messe a rischio da una cos... More

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Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 84
Capitolo 85
Capitolo 86
Capitolo 87

Capitolo 38

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By Chia_Ct

️ ATTENZIONE, QUESTO CAPITOLO CONTIENE DESCRIZIONI DETTAGLIATE DI SESSO.

Riconobbi subito i suoi occhi scuri e i capelli chiari. Si bloccò di scatto, assieme alla ragazza che lo stava mangiando con lo sguardo, non appena ci vide lì dentro.

Il mio ex ragazzo era lì, davanti a me.
Sperai con tutta me stessa che non mi riconoscesse, schiarendomi la voce in preda dai troppi ricordi.
"Vedo che non siamo stati gli unici ad avere questa idea." Disse un po' imbarazzata la mora accanto a lui.

Lo sguardo di Jace, ovvero il mio ex ragazzo, persisteva su di me.
Lo pregai con lo sguardo di non dire niente, vedendo che non avesse capito il mio messaggio.
"Claire..." Trattenni il respiro, sentendo lo sguardo di Harry farsi sempre più duro.

"Jace." Lo salutai, facendo per uscire, ma la sua voce mi fermò di nuovo.
"Sei...cambiata." la ragazza accanto a lui lo guardò in malo modo, cercando di attirare la sua attenzione con una stretta di mano ferrea e scuotendo ogni tanto il suo braccio.

Gli sorrisi, uscendo finalmente da quel bagno, seguita dal riccio.
"Chi era?" Mi chiese, fermando i miei passi, nuovamente. "Oh un vecchio amico." Provai ad essere il più credibile possibile, capendo di non esserci riuscita a pieno.

Sperai che i ragazzi non ci facessero domande e, fortunatamente, così fu.
Anche se ogni tanto si scambiavano degli sguardi complici o semplicemente ci guardavano curiosi, evitai di alzare la testa, continuando a mangiare ed a fissare il mio piatto di carne con dei condimenti greci o roba del genere.

Alla fine cenammo in tranquillità, parlando del più e del meno evitando l'argomento di me ed Harry nel bagno.

***

Erano già le cinque del pomeriggio, Sissie aveva dovuto raggiungere Alex e Rylee fuori da Liverpool per motivi di lavoro.

Uscii dal bagno avvolgendo l'asciugamano al mio corpo, dato che l'accappatoio era a lavare.
Bloccai subito i miei passi non appena notai che qualcuno fosse nella camera.

Bradley si era appena seduto sul mio letto fissandomi con i suoi occhi marroni, un po' imbarazzato.
"I-io stavo cercando Sissie, la porta era aperta e quindi sono entrato." Si grattò il retro del collo alzandosi nuovamente, facendo dei passi verso di me e, di conseguenza, indietreggiai.

"Io dovrei...ecco." Mi indicai, sentendo le guance farsi già troppo calde. Lui annuì prepotentemente e dopo un "ti aspetto fuori." Si avviò verso l'uscita chiudendosi la porta dietro le spalle.
Sospirai rumorosamente prendendo l'intimo e qualcosa di comodo da indossare.

Non appena fui pronta aprii la porta, trovando Brad appoggiato al muro che guardava il suo cellulare.
"Andiamo a fare un giro?" Boccheggiai, presa completamente alla sprovvista.

"Tranquilla." Rise facendomi riprendere da quello stato di trance.
"Andiamo." Chiusi la porta a chiave, ricordandomi, questa volta, la chiave elettronica.

"Mi dispiace, ma io sono venuto a piedi." Gli risposi che non c'era nessun tipo di problema anche se l'aria si era fatta molto più fredda, costringendoci ad indossare le giacche.

"Non credi sia un po' esagerato indossare un cappello di lana?" Gli indicai la testa, vedendolo toccarselo subito dopo.
"Mi piace." Alzai le mani in segno di resa, chiudendo lì il discorso.

"Dov'è Sissie?" 
"È fuori Liverpool per motivi di...lavoro." la presi un po' sul vago, sperando non continuasse con le domande.

"Come stai?" Mi guardò dall'alto, aspettando una mia risposta.
"Sto bene e tu?" Mi rispose nello stesso modo, sorridendomi appena.

"Non le ho mai chiesto perché vive in questo posto." Indicò la villa dietro noi, ormai abbastanza lontana.
"Non sappiamo molto l'uno dell'altro se non niente." Sospirò mettendosi le mani nelle tasche dei jeans.

"Ma mi piace." Sorrise appena, un po' malinconico.
"Magari potresti portarla in un posto un po' più tranquillo rispetto ad un ristorante." Consigliai.

"Finisce sempre che ci baciamo e poi facciamo l'amore." Si fece scappare "scusami." Sorrisi alla sua affermazione dicendogli di non preoccuparsi.

"Tu invece?"

"Io invece cosa?" Avevo capito cosa stesse intendendo con quella domanda, ma feci la finta innocente.

"A ragazzi..." mosse la mano per poi rimetterla nei jeans.
"Io sto bene così." Risposi un po' fredda, vedendolo cambiare di umore.
"Scusami."

"Scusami tu." Scossi la testa, provai a non far trasparire le mie emozioni, trattenendomi nel raccontargli tutto.

Avevo bisogno di parlare con qualcuno. Di sfogarmi, esprimere le mie emozioni, ma non riuscivo mai a farlo.
Ogni volta lasciavo che le parole scivolassero dentro di me, mentre cercavano di uscire.

Ma le mie labbra rimanevano sempre incollate, per paura di provare emozioni diverse, incontrollabili e troppo forti.
Racchiudevo tutto dentro di me e ero sicura che, prima o poi, sarei crollata senza però riuscire a rialzarmi come facevo sempre.

HARRY'S POV
Mi svegliai con un terribile mal di testa. Mi voltai guardando la ragazza che stava, fortunatamente, ancora dormendo.
La mia mente prese una via tutta sua, ricollegando i pezzi della sera prima.

Io, Louis e Liam avevamo deciso di fermarci ad un bar finendo, come sempre, nelle mutande di una ragazza.

Entrammo nella sua camera mentre ci divoravamo con dei baci senza nessun sentimento.
Le tolsi subito il vestito, tirando giù la zip. Le sue mani presero i bordi della maglia, fermando i suoi movimenti con le mie mani.
"Faccio io." Lei si allontanò un po', mostrandomi il suo intimo poco casto.

Mi tolsi, dunque, la maglietta vedendola mordersi, in modo provocante, il labbro inferiore.
Con una botta secca la feci sdraiare sul letto, togliendole prima il reggiseno e poi le mutandine.

"Ti piace ciò che vedi?" Chiese, togliendomi la cintura. "E a te?" Bisbigliai al suo orecchio, inclinò la testa dandomi la possibilità di baciarle il collo.
"Andiamo subito al dunque." Presi il preservativo, mettendolo attorno al mio membro per poi stimolare il suo clitoride con il mio dito, sentendola già ansimare.

Subito dopo penetrai nel suo intimo, sentendola gemere al leggero movimento dei miei fianchi.
Chiusi per poco gli occhi, beandomi del piacere che il mio corpo stava provando.

Dopo un po', mentre sentivo il mio corpo mandarmi un messaggio molto chiaro, vidi i suoi capelli molto più scuri e mossi. Gli occhi marroni tendente al verde e le labbra carnose semi aperte pronunciare il mio nome.
Mi staccai subito da lei, strabuzzando gli occhi. Che mi stava succedendo?

"Ma che hai?" Appoggiò i gomiti sul letto, guardandomi stupefatta. I suoi capelli ritornarono ad essere biondi e, gli occhi chiari, continuavano a scrutare il mio corpo.
"Non ho più voglia." Tolsi il preservativo, buttandolo nel cestino accanto alla scrivania.

"Vieni qui." Si mise a pancia in giù, facendomi capire le sue intenzioni. Feci come mi disse, provando a non ripensare a quello che era appena successo.

Sbuffa rumorosamente, cercando di togliere quei pensieri dalla mia testa.
Mi alzai, rivestendomi e andandomene da quella casa.

Prima di passare da casa avrei voluto fare colazione, fermandomi nel famosissimo Starbucks a bere un caffè.
Dopodiché ritornai a casa, non rispondendo alle domande dei ragazzi e avviandomi nella sala degli allenamenti dove avrei passato il resto del pomeriggio.

CLAIRE'S POV
Bradley mi aveva gentilmente riaccompagnata a casa, ringraziandolo per la giornata.

Aspettai per un po' l'ascensore, decidendo poi di prendere le scale anche con mala voglia.
Tenni lo sguardo sempre basso, guardandomi le scarpe ormai rovinate.

Mi scontrai contro qualcuno che fu abbastanza veloce da prendermi un braccio, evitando che cadessi per le scale.
"Grazie." Mormorai, alzando lo sguardo a quella figura.
I suoi occhi verdi mi scrutarono, mettendomi subito a disagio.

"Dove sei stata?" Mi chiese, rimanendo fermo sul gradino delle scale.
"Ho fatto due passi." Indicai dietro di me, scrollando le spalle.
"Da sola." Sembrò più un'affermazione che una domanda, ma gli risposi comunque di sì.

"Stavo raggiungendo i ragazzi." Si grattò il braccio scoperto, avendo la maglia a maniche corte, ma comunque ricoperto da numerosi tatuaggi.
Serrai le labbra in una linea sottile, annuendo alle sue parole. Non capii bene se il suo fosse un invito o meno, fatto sta che i miei piedi incominciarono a salire gli scalini, salutandolo con un cenno della mano.

Sperai con tutta me stessa di risentire la sua voce chiamarmi, di dirmi di non andare. Provare per una volta come sarebbe se lui riuscisse ad abbattere quella muraglia dell'orgoglio.

Ma nessuno interruppe i miei passi...i miei pensieri, nessuno pronunciò il mio nome e nessuno era rimasto dietro di me a guardarmi.
Il mio telefono vibrò nella tasca anteriore dei jeans, ricevendo una chiamata da parte di Niall che però rifiutai, semplicemente non rispondendo.

"Tomb Raider!" Mi voltai di scatto a quell'affermazione, rivelando la figura di Ryan.
"Non vieni giù? Stanno facendo una partita di poker." Mi morsi il labbro superiore, sentendo un improvviso prurito, guardandolo curiosa.

Il suo sguardo si posò per poco sulle mie labbra, risalendo poi ai miei occhi.
"Vieni?" Ripetè, facendomi scuotere la testa in segno di affermazione.

Arrivati nella grande sala una grandissima nuvola di fumo ci diede il benvenuto, facendomi arricciare il naso a quell'odoraccio.
"Puoi sederti qui se vuoi." Ryan mi indicò un divanetto libero, non molto distante dal tavolo accerchiato da tutti i miei amici ed altri ragazzi di cui non conoscevo neanche il nome.

"Iniziamo con il dirvi che qui non c'è nessuna scommessa di soldi." Incominciò uno di loro, alzandosi dalla sedia per attirare l'attenzione di tutti.
"Qui si gioca con le ragazze." Un continuo fischiettare e gridare, da parte degli uomini, mi fece venire subito la pelle d'oca.

Mi guardai attorno, notando la presenza di non molte ragazze, che, con lo sguardo, mi fece subito capire che tipe fossero.

"Avanti scegliete!" Il sul sguardo si posò subito su di me, facendomi sobbalzare.
"Non sceglieremo delle ragazze." La voce di Niall riempì la stanza, seguita poi dalla risata maligna di alcuni uomini.

"È vero tu sei fidanzato, per te allora niente." Disse uno di loro, dando un pugno non del tutto amichevole al suo braccio.
"Se a qualcuno non va bene questa cosa può anche uscire." L'uomo che aveva dettato questa regola continuò a parlare.

Decisi, dunque, di alzarmi da quel divano provando ad uscire.
"Dove vai bocconcino." Capii subito che quel nomignolo era riferito a me. Serrai i pugni e la mascella, voltandomi velocemente.

Gli occhi dei miei amici erano leggermente spalancati, forse non avendo notato la mia presenza fino ad adesso.
"Io volevo proprio te." Mi indicò "Ma la volevo io!" Ribattè un altro.

"Io non parteciperò a questa...cosa." Indicai il tavolo.
Mi sentii come un oggetto. Una cosa che usi nel momento del bisogno e che poi butti nel cestino appena non ti serve più.
Perché, infondo, per loro, le donne valevano meno di zero.

"Io dico di sì." Disse duramente quell'uomo.
"Abbassa i toni Isaac." La voce roca di Harry interruppe lo sguardo di sfida tra noi due.

"Ah sì?" Se la rise.
Scoprii finalmente il suo nome, rimanendo sempre impalata davanti alla porta.
"Non ti succederà niente. Dovrai solo  stare sulle mie gambe e chi vince ti avrà per una notte."

Rabbrividii alle sue parole, congelandomi sul posto. Come potevano trattarmi così?

Tutti i miei amici scossero la testa in segno di negazione, incenerendolo con i loro sguardi.
Isaac non fece caso ai loro movimenti, avvicinandosi a me.
Subito abbassai la maniglia della porta, non riuscendo però ad aprirla.

"È chiusa a chiave." Sussurrò sul mio collo, spiaccicando la mia schiena sulla parete.
Le sue mani presero i miei fianchi, avvicinandosi pericolosamente a se.

Non riuscii a muovermi, come se la mia testa e i nervi fossero andati in tilt.
Le mie mani provarono ad allontanarlo da me, sentendomi estremamente in imbarazzo dato che gli occhi di tutti erano su di noi.

"Ho detto di no." La voce di Harry era praticamente vicina a noi, come il suo corpo rigido.
La sua mano prese il polso dell'uomo che si staccò da me in un nano secondo, dato che Harry lo spinse via con tutta la forza che aveva in corpo.

Anche i ragazzi si alzarono dalle loro rispettive sedie, mettendosi dietro il loro amico, sostenendolo.
Nel frattempo mi circondarono, facendomi sentire finalmente al sicuro.

Anche Ryan si unì a noi, tenendo fermi i corpi dei due sfidanti.
Non riuscii a capire bene quello che di stavano dicendo, se non per niente.

Sentii solo le mani di Zayn invitarmi ad uscire da lì, guidandomi fuori in sua compagnia.
"Rovino sempre tutto." Dissi i miei pensieri a voce alta, non pentendomi di quello che avevo fatto uscire dalla bocca.
"Non hai rovinato niente." Mi rispose, prima di sentire un gran caos provenire sempre da quella stanza.

HARRY'S POV
Gli occhi di Claire erano impauriti e, anche se cercava di mostrarsi sicura ai nostri occhi, capii subito che avesse bisogno di aiuto.

Mi intromisi subito tra i due, non appena vidi le sue mani schifose toccare i suoi fianchi.
Presi il polso di Isaac per poi spingere via il suo corpo, rischiando di farlo cadere con il culo per terra.

"Ho detto di no." Ripetei a denti stretti, venendo fermato dalla figura di Ryan. Questo tipo doveva rompere sempre il cazzo?

Con lo sguardo ordinai a Zayn di portare via Claire, questo posto non era per niente adatto ad una come lei.
"Perché ti da noia che io la tocchi?" Mi stuzzicò,  mostrandomi i suoi schifosi denti gialli con un sorriso altrettanto orribile.

"Ti piace?" Strinsi i pugni vicino a miei fianchi, cercando di non posarli sul suo viso ormai rovinato, in modo per niente delicato.
"È bella vero Styles?" Si avvicinò di nuovo, anche se il braccio di Ryan continuava ad essere tra noi due.

"Levati dal cazzo." Gli dissi, mantenendo lo sguardo sull'uomo difronte a me mentre scaraventai via quel cazzo di braccio.
"Quelle più innocenti sono sempre le migliori a scopare. Dicono che nascondino il peggio dentro." Feci dei grandi respiri, non rispondendo alle sue provocazioni.

"Me la immaginavo già sopra di me mentre gemeva e gridava il mio nome." Non vidi più niente, soltanto nero e la voglia di ucciderlo con le mie stesse mani.
Presi il colletto della sua maglia, avvicinandomi a lui in modo che mi capisse meglio.

"Forse non hai capito bene." Lo tirai un po' su, notando la sua espressione cambiare radicalmente capendo già  quello che sarebbe successo tra pochi secondi.

"Lei è mia." Sussurrai, scaraventandogli un pugno in pieno viso, scatenando una vera e propria rissa.

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