In Another Life

By Kim_Holly_

1.6M 50.1K 17.6K

"Moriremo tutti prima o poi, indipendentemente dalla malattia" La mia poteva sembrare una semplice scusa. M... More

Prologo.
1. Parker
2. Parker
3. Parker
4. Johnson
5. Parker
6. Parker
7. Parker
8. Parker
9. Johnson
10. Parker
11. Parker
12. Johnson
13. Parker
14. Parker
15. Johnson
16. Parker
17. Parker
18.Parker
19. Johnson
20. Parker
21. Parker
22. Johnson
23. Parker
24. Parker
25. Johnson
26. Parker
27. Parker
28. Parker
29.Johnson
30. Parker
31. Johnson
32. Parker
33. Johnson
34. Parker
35.Parker
36. Parker
37. Johnson
38. Parker
39. Parker
40. Johnson
41. Parker
42. Johnson
43. Parker
44. Parker
45. Parker
46. Parker
47. Parker
48. Johnson
49. Parker
50. Parker
51. Parker
52. Parker
54. Parker
55. Johnson
56. Parker
57. Parker
58. Johnson
59. Johnson
60. Parker
61. Johnson
62. Parker
63. Johnson
64. Parker
65. Parker
66. Parker
67. Parker
Epilogo
Sequel.
In This Life
Nuovo Libro ‼️

53. Parker

22.7K 666 818
By Kim_Holly_

New York di notte era proprio bella, oserei dire spettacolare, nel centro c'erano così tante luci e persone che ancora erano occupate con i loro acquisti. I palazzi e i locali erano rivestiti da quei grossi tabelloni pubblicitari, alcuni scorrevano immagini di vari prodotti o film e altri trasmetteva video come trailer di film o inaugurazioni di negozi. Con il taxi ci avevo messo circa 30 minuti ad arrivare, il traffico sembrava non finire mai. Pagai il tassista e andai spedita verso il locale, questo posto non mi piaceva per niente cavoli.

"Olivia?"
Mi voltai e vidi la chioma verde di Molly, mi ero dimenticata che lavorava in questo posto anche lei.
"Hey" sorrisi
"Hey?" Si accigliò "che diavolo ci fai qui?"
"Cerco Brad, sono passata all'Alien station e Kassie mi ha detto che eravate qui" scrollai le spalle
"Non è un posto per persone come te tesoro" esclamò preoccupata
"Ci sono già stata Molly, non voglio causare problemi ma ho urgente bisogno di parlare con Brad" affermai
"Vieni con me" mi trascinò sul retro e lanciò un occhiata all'uomo di guardia che ci fece entrare
Ci ritrovammo in quella stanza dove incontrai i ragazzi la scorsa volta.
"Brad, hai visite" annunciò Molly scostando la tenda rossa
Davanti a me c'erano Brad, Peter, Kim e lo stesso Josh dell'altra volta.
"Che ci fai qui?" Chiese Brad guardandomi confuso
"Guarda chi si rivede" rise Josh mentre contava dei soldi con Kim
"Devo parlarti e subito" sussurrai verso Brad
"Vieni" mi fece strada verso una piccola stanza

Chiuse la porta e accese la luce dando libera vista a quello che sembrava un garage vuoto.
"Non puoi venire qui Hol, è pericoloso" gridò infuriato
"Lo so ma ho bisogno d'aiuto" esclamai
"Cosa?" Domandò in un sussurro
"L'altra volta mi avete fatto trasportare armi e droga così ho pensato che potevate aiutarmi con un documento falso" esclamai
"Documento falso? Chiunque sa farlo" disse ovvio
"Non è un documento qualsiasi, è la carta oro dei pazienti con malattie come la mia che l'ospedale da per far comprare medicinali vietati ai minori" spiegai "la mia non la ho più e me ne serve una al più presto"
"Si, una volta ne ho falsificata una per un ragazzo, mi serve una settimana" affermò
"Mi serve ora Brad, ti supplico" sussurrai disperata
"Impossibile, quel tipo di carta arriva da Manhattan e ora non saprei dove trovarla. Dimmi il nome del medicinale che ti serve, forse so come procurartelo" esclamò incrociando le braccia e appoggiando la schiena al muro
"La nuova cura sperimentale contro il cancro, la 18 di grado C"
"Cosa? Scherzi?" Arcuò un sopracciglio
"No" scossi la testa
"A che ti serve? Sai che potresti essere arrestata? Solo le persone con più di 35 anni e un certificato medico possono averla" informò
"Lo so, ma ne ho bisogno entro domani" affermai "è importante"
"È per la tua leucemia? Di solito si usa per i tumori peggiori" fece presente
Annuii e lo sentii sospirare.
"Abbiamo quella roba, ma Josh e a capo questa settimana e non me la lascerà prendere senza un prezzo"
"Posso pagarlo" affermai
"Proviamoci" scrollò le spalle titubante

Tornammo dagli altri e sentii Josh ridere con Peter che mi guardò preoccupato
"Serve aiuto?" Chiese il primo guardandomi con fare malizioso
"Le serve il 18C" esclamò Brad
"Cosa deve farsene una ragazza innocente come te?" Rise
Feci per parlare ma Brad mi precedette
"Non facciamo mai domande ai clienti, dovresti saperlo" lo bloccò
"Giusto" alzò le mani "posso fartela avere in dieci minuti quella merda ma sappi che costa e molto anche" rise
"Quanti soldi vuoi?" Domandai
"Chi ha parlato di soldi" si accigliò

Ecco, ora ero nella merda.
Questo tizio era così disgustoso, mi dava i brividi
"Cosa vorresti?" Mi accigliai
"Voglio Johnson" esclamò ridendo con fare ovvio "voglio che porti il suo culo qui e che faccia ciò che gli chiedo senza opporsi"
Era come chiedere agli asini di volare.
Semplicemente impossibile!!

"E come dovrei fare? Non ho la bacchetta magica" esclamai retorica
"Come fare dici? Beh, offriti di scoparlo in eterno o minaccialo, questi sono cazzi tuoi. Ma se vuoi quella roba devi portarmi Johnson domani sera" sorrise
"Come faccio a sapere che mi darai ciò che ho chiesto?" Mi accigliai
"Avrai la tua roba ora" esclamò "prendilo come un atto di fede. Se domani Johnson non si fa vivo tu sarai in grossi pasticci" annuì tra se e se
Ci pensai velocemente e accettai. Avevo bisogno di quella roba, dopo che Madison me l'aveva accennato avevo fatto le mie ricerche e se prenderò quel medicinale in soli 5 giorni dovrei stare già molto meglio, abbastanza da saltare quell'operazione e andare alla partita.
Devo tentare, devo farlo.

"Spero che riuscirai a convincere il tuo amico" sussurrò Brad quando Josh andò a prendere ciò che doveva darmi
"Ecco quello che hai chiesto" sorrise passandomi 5 confezioni che infilai nello zaino "Ma ammetto che la curiosità mi sta divorando, a cosa ti servono?"
"Una mia amica è malata" mentii
"Cancro?" domandò quasi serio
"Si, al sangue" esclamai
"Dille di non esagerare, questa roba è una bomba assurda, specialmente per i giovani" mi informò serio
"Josh, c'è Adam" annunciò Peter

Brad mi afferrò velocemente per il braccio e mi trascinò dietro la tenda accanto alla porta di servizio dalla quale ero entrata
"È meglio se ora vai via" esclamò

Annuii e andai via, uscii da quel posto e chiamai un taxi per tornare a casa. Quando arrivai costatai che probabilmente avrei dovuto chiedere a mio padre di comprarmi una cavolo di macchina. Le luci erano spente, segno che probabilmente dormivano tutti anche se era appena mezzanotte. Entrai dal cancello del vialetto e percorsi il piccolo tratto fino alla porta d'ingresso, ma prima che potessi aprire la porta, mi si gelò il sangue nelle vene quando una mano si posò sulla mia spalla.

Avevo pensato di fare una mossa avventata stile Bruce Lee, ma poi ho optato per voltarmi lentamente con la speranza che fosse mio padre o mio fratello o anche un vicino, che ne so. Credevo davvero di trovarmi davanti Jason di Venerdì 13 o il pagliaccio di It, così invece di morire per un operazione sarei morta d'infarto.

"Buh" sorrise e persi un battito
"Tu sei un idiota" presi aria dopo la sudata appena fatta
"Chi credevi che fosse" scoppiò a ridere
"Un pazzo maniaco che voleva uccidermi con una motosega o uno zombie assetato di cervelli" esclamai ironica, o forse seria
"Tu vedi troppi film, siamo a New York, qui non succede mai niente" scrollò le spalle
"Questa è esattamente una frase che qualcuno direbbe prima di morire" lo indicai "Ad ogni modo, che ci fai qui?" domandai
No sul serio, cosa ci faceva Dylan nel mio giardino nel cuore della notte e vestito come un ladro? Jeans neri, scarpe nere, felpa nera con cappuccio alzato che copriva il viso, sembrava uno stalker.
"Ti stavo cercando" disse ovvio
"Come sei entrato?" osservai il cancello chiuso
"Sono entrato subito dopo di te, sai, ti consiglio di chiuderti il cancello alle spalle quando entri" suggerì
"Che vuoi?" sbuffai
"Dove sei andata?" domandò
"Non sono affari tuoi" lo guardai male e lui mise il broncio

Forse questa era la mia occasione, avrei dovuto mettere su una bugia bella grossa per convincerlo ad andare da Brad al locale domani sera.
"Ero con Josh" sussurrai piano
"Chi è Josh ora? Ci ha provato con te? È un tuo parente forse?" domandò accigliandosi
"L'amico di Brad" specificai e lo vidi contrarre la mascella per poi irrigidirsi
"Che ci facevi al club?" domandò gelido
"Ho-" mi si mozzò il fiato in gola "Ho fatto un casino" sussurrai sforzandomi di guardare altrove e non lui
"Hol" mi afferrò per le spalle "Parla, che cazzo ci facevi in quella merda di posto?" domandò "Ti hanno fatto qualcosa?" quasi gridò fuori di se e iniziai ad avere paura di questa sua reazione
"Ho preso delle cose e ora loro non vogliono lasciarmi in pace" sussurrai con le lacrime agli occhi "Avevano detto che saremmo stati pari ma ora vogliono che tu faccia un lavoro per loro o non mi lasceranno più in pace" affermai mordendomi il labbro inferiore
"Che hai preso?" domandò e riuscii a vedere la vena che premeva sul suo collo come se stesse per esplodere
"Della droga" mentii

Cazzo, cosa mi stavo inventando?

"Cosa cazzo ci devi fare con della droga" gridò fuori di se
"Non ci ho fatto nulla giuro, volevo provare dato che Brad aveva detto che era uno sballo, ma giuro l'ho buttata perché avevo paura" mentii ancora
"Mio Dio se lo prendo giuro lo ammazzo" si allontanò da me per poi sferrare un pugno alla colonna del cancello
"Non arrabbiarti, ti prego" sussurrai
"Arrabbiarmi? Arrabbiarmi Hol? Cazzo, che ti è saltato in mente? Ti avevo detto di stare alla larga da Brad, quello porta solo guai e tu non devi avvicinarti mai più a lui " esclamò furioso
"Ok, ok non vedrò mai più Brad, ma ti supplico aiutami, ho paura di quello che potrebbe succedere" mentire in questo modo mi costava davvero tanto, odiavo mentirgli, eppure lo facevo Fin troppo spesso
"Promettimi che non lo vedrai mai più, promettimelo" sussurrò "Promettimelo e ti prometto che non ti faranno nulla finche ci sarò io" appoggiò la sua fronte alla mia e intrecciò le nostre mani
"Te lo prometto" mentii spudoratamente

Non potevo tagliare con Brad, quella roba mi sarebbe servita ancora e lui era l'unico che poteva aiutarmi insieme a Josh. Odiavo nascondere la verità a Dylan, ma mentirgli così era molto peggio, avevo inventato una bugia più grande di tutti noi messi insieme e credo di aver peggiorato solo le cose senza contare che l'odio di Dylan verso Brad aveva raggiunto il massimo ora. Invece di aiutarli a trovare un compromesso e di farli instaurare una tregua li avevo messi ancora l'uno contro l'altro. Mi sentivo così meschina ed egoista, mi sentivo un mostro, ma ne avevo bisogno, quella medicina mi avrebbe salvata da questa oscurità, e io dovevo uscirne in qualche modo.

Dylan promise di sistemare tutto e mi sussurrò di entrare in casa e di riposare senza più pensarci. Senza far rumore entrai in casa e andai nel salotto per prendere dal cassetto dei medicinali una siringa nuova per poi andare in bagno e chiudermi dentro. Sfilai la felpa e poggiai lo zaino sul pavimento accanto al lavandino. Feci prima una bella doccia calda per poi infilare i pantaloni di una tuta grigia e una maglietta dello stesso colore a maniche corte. Presi il medicinale dallo zaino e notai che lo scatolo era come quello che avevo comprato e che Travis si era preso. Di solito si dovrebbe decidere la dosa in base al peso e a quanto sia grave il tumore, ma dato che non potevo chiederlo ad un dottore feci da me e presi con la siringa un intera fiala. La mano mi tremava e iniziavo ad essere insicura sulla cosa ma dopotutto quello che avevo combinato per avere queste fiale non potevo tirarmi indietro. Avevo letto che questa era una cura miracolosa ma che il corpo capace di sopportare simile roba doveva avere più di 20 anni di vita e esperienza con medicinali simili. C'era scritto che la vista poteva affievolirsi per qualche minuto ad un tratto e che la stanchezza sarebbe aumentata mentre la fame diminuita, senza contare che avrei vomitato come se stessi aspettando un bambino.
Non so dove trovai la forza ma mi feci coraggio e lo feci, mi sentivo malissimo cazzo, sapevo fare un iniezione, mio padre mi aveva insegnato ma faro in quel modo mi faceva senso credo e non poco. Nascosi tutto nello zaino che infilai sotto il mio letto e andai a dormire data la stanchezza. Margharet dormiva come un angioletto, così senza far rumore mi sistemai accanto a lei e sprofondai in un sonno profondo.

*****

Non esagero quando dico che la voglia di scaraventare la sveglia contro il muro era immensa, ma dovetti contenermi dato il fatto che Mar dormiva ancora.
"Hol, è tardi dobbiamo andare a scuola" gridò Jason da dietro la porta
"Si, ora mi preparo" sbuffai notando l'ora
Le 7:40 e io per alzarmi dal letto ci avrei messo 10 minuti, se non di più.
"Oddio, faremo tardi" sbadigliò Mar
"Non sei obbligata, se vuoi puoi restare qui, io tornerò subito dopo le lezioni" esclamai alzandomi
"Ho litigato con mia madre non con la scuola, e poi mi farà bene distrarmi" sussurrò alzandosi dal letto anche lei "tesoro ti senti bene? Sei pallida" osservò squadrandomi
"Sto benissimo" sussurrai per poi cambiare discorso "Lo dirai a Cody?" Domandai riferendomi alla sua situazione
"Credo di no, dopotutto ultimamente ci siamo evitati per colpa dell'astinenza" annuì
"Astinenza?" Mi accigliai
"Ho deciso di non fare sesso con lui per un po'. Il nostro rapporto era sesso, sesso e solo sesso. Così ho preso una pausa dicendogli di volere un po' di tranquillità e una relazione basata sul dialogo e non su gemiti" spiegò
"Beato chi vi capisce" alzai le spalle

Dopo che sia io che Mar eravamo pronte uscimmo di casa in tutta fretta dato che erano le 8:10, il che significava ritardo. Nella fretta avevo infilato le fiale e il resto nello zaino senza pensare a nasconderlo in camera, anche se con Mar non saprei dove metterle.

"Serve un passaggio?" una macchina ci affiancò
"Andrew, fortuna che esisti" rise Margharet salendo dietro mentre io lo affiancai davanti
"In molte me lo dicono" si vantò lui mettendo in moto per poi sfrecciare verso scuola
Uscimmo dall'auto prima che Foster potesse parcheggiare e corremmo in classe dove trovammo il professor Peter intento a fare l'appello
"Palmer" sentii dire prima che potessi aprire la porta "Parker" continuò con l'appello dato che eravamo una sotto l'altra in ordine
"Presente" esclamai riprendendo fiato entrando in classe seguita dalla bionda
"Salvate per un pelo" rise lui
Amavo davvero tanto questo professore. Finì l'appello e dopo aver segnato il ritardo di Andrew andò a sedersi sul bordo della cattedra per guardarci tutti
"I tre ritardatari" ci indicò "Venite qui accanto a me" sorrise

Perfetto, iniziamo bene la giornata!

"No prof la prego" sbuffò Andrew alzandosi per primo
"Inizio col dire che ieri ero assente e non ho potuto studiare" mi giustificai
"Quando mai tu studi Parker" canzonò lui
"Io un voto basso non lo voglio" borbottò Mar
Ci mettemmo accanto al professore davanti a tutti i nostri compagni che ci guardavano, compreso Dylan che sembrava divertito nel vedermi in quella situazione.
"Per oggi avevo assegnato una tesi intitolata 'bugie e verità', dato che nessuno qui l'ha fatta ne parleremo ora" esclamò
"Molta originalità per il nome" commentò Andrew facendo ridere la classe
"Foster, dato che sembri di buon umore iniziamo da te" lo indicò il prof
Dopo averci chiesto la nostra opinione, fatto alcune domande e dopo le innumerevoli battute di Andrew, tornammo ai nostri posti per continuare la lezione con un nuovo argomento, l'inganno. Sembrava che il professore si fosse messo d'accordo con Dio per la lezione di oggi, sembrava fatta apposta per me.

"Hol" canzonò Lucas venendo a sedersi accanto a me durante la pausa che Peterson concedeva quando avevamo tre ore con lui di fila.
"Quanto tempo che non ci si vede Gilbert" esclamai
"Da quando ti ho beccato con i nostri padri a letto con mio fratello" annuì lui e in risposta gli diedi una sberla dietro la testa
"Sta zitto" lo rimboccai
"Tu hai un fratello?" Si accigliò Madison che ci aveva sentito

Tutti ci guardarono e giurerei che Lucas stava per svenire sotto lo sguardo arrabbiato di Dylan
"Si Edward" affermai al posto suo per parare la situazione
"Hey capitano, tuo fratello non si chiamava allo stesso modo?" domandò Lincoln
"Si" esclamò lui guardandomi male
"Non sarà che..." osservò Blaire
"O mio dio voi siete fratelli?" gridò Daisy saltando sulla sedia
"Certo che no, chi vorrebbe uno sfigato del genere come fratello" sbuffò Dylan
"O mio dio" sussurrò Daisy che di sicuro stava già pensando a cosa scrivere sull'articolo del giornale a proposito
"Andiamo ma che andate a blaterare" rise Cody nervoso cercando di aiutarli
"Ammettetelo voi due siete parenti" sorrise Madison indicandoli
"Impossibile" commentò Blaire incredula
"Che assurdità" sussurrai tra tutte quelle chiacchiere

Mi alzai dal mio posto per poi andare in bagno dove controllai tutte le porte per assicurarmi che fossi sola. Mi sembrava stupido stare li a nascondere che fossero fratelli, mi sembrava una stupidaggine. Io ogni giorno nascondevo a tutti di avere un tumore mentre loro si basavano su simili cretinate. Lucas mi aveva confidato che odiava dover nascondere il suo vero cognome a causa di Dylan, lo rendeva ancora più insicuro e si sentiva male solo a pensarlo. Odiavo vederlo così e odiavo il modo in cui Dylan lo faceva sentire, sembra che ora i rapporti tra tutti noi fossero migliorati, andavo anche più d'accordo con Madison, ma le cose restavano sempre le stesse, nessuno di noi sapeva la verità su nessuno, tutte queste bugie e questi segreti tra di noi che spingevano all'indifferenza reciproca, che razza di amici saremmo scusate?

L'effetto delle medicine iniziò a farsi sentire quando vidi per un attimo la vista offuscarsi mentre camminavo per i corridoi verso la classe
"Wow, tutto bene?" domandò un ragazzo vedendomi traballare per un istante
"Si" mi appoggiai all'armadietto
"Sei Olivia Parker giusto? Vuoi che ti chiami Dylan o un professore?" domandò
"No non serve, ma come fai a conoscere il mio nome?" Domandai guardandolo
Capelli rasati, occhi marrone scuro, naso perfetto, labbra carnose, alto con un fisico nella norma, con indosso un paio di jeans scuri con le scarpe bianche, una maglia a maniche corte nera e una felpa in vita dello stesso colore.
No, non l'ho mai visto prima, ne sono sicura
Ma dico io, non lo sente il freddo che fa qui a scuola? Io ho lasciato la felpa in classe e sto per morire congelata. Avrei dovuto metterla ma ci avevo avvolto dentro il contenitore delle fiale per nasconderle e evitare che si rompessero.
"Sono un fan del giornalino di Daisy, leggo sempre i suoi articoli e ti ho vista alla gara del vischio" sorrise "e poi tutti qui a scuola parlano di te come la nuova conquista di Dylan Johnson, il Dio della scuola" continuò
"Perfetto, io che odio avere gli occhi puntati addosso" bisbigliai
"Sicura di sentirti bene? Sembravi stessi per svenire prima e poi sei abbastanza pallida" osservò avvicinandosi
Gira alla larga tizio senza capelli.
"Sto benissimo" affermai per poi strofinare le mani sul viso per farlo arrossare, un trucchetto per nascondere il pallore
"Dovresti stare più attenta alla tua salute Olivia" mi indicò e si slacciò la felpa dalla vita per poi lanciarmela tra le mani "Mettila o ti prenderai una polmonite" rise leggermente
"Disse il ragazzo che indossa solo una t-shirt" gli ricordai
"Io sto bene" scrollò le spalle e io sospirai per poi infilare la felpa dato che avevo troppo freddo "Ci si vede in giro Boss" fece l'occhiolino per poi andar via

Boss? Che razza di nomignolo era?
Che tipo strano!!

Tornai in classe dove il professore aveva già iniziato a parlare a vanvera su un tema che sembrava aver capito solo lui.
"Dove hai preso quella felpa?" domandò Blaire mordendo la matita e attirando l'attenzione su di me
Cazzo è peggio di un falco.
"L'avevo anche prima" mentii attraversando l'aula per andare al mio posto
"Vi dispiace?" domandò il professore retorico indicando il libro
"No, sono sicuro che eri uscita senza quella felpa e poi sarà 4 taglie in più alla tua e non è nel tuo stile, perciò sputa il rospo" sorrise maliziosa Daisy
Oh andiamo, davvero non avevano di nulla di meglio da fare che farmi una radiografia?
"Parker ha fatto conquiste in bagno" canzonò Mar divertita e la guardai male mentre mi sedevo accanto a Blaire che appunto era la mia compagna di banco
"Ragazze dai" supplicò il professore
"Hey, è il caso che faccia il geloso?" scherzò Andrew
"No, lo sai che ho occhi solo per te" risi lanciandogli una gomma per cancellare che schivò per poi ridere
"Non è la felpa di Eric?" osservò Lincoln
"Ok, ora mi avete fatto venire la curiosità anche a me, parla Parker chi ti ha dato la felpa e chi è Eric?" domandò il professore
Siete seri? Ma in che razza di scuola sono capitata mi domando.

"Non so chi sia questo Eric, so solo che un ragazzo me l'ha data dopo aver visto che avevo freddo" semplificai il tutto per essere lasciata in pace
"Si, è di Eric sicuro, quel tipo ha sempre la felpa con se ma non la indossa mai" commentò ancora Lincoln
"Parli di Eric del quarto anno?" domandò il professore
"Si lui"
"Quel ragazzo è strano per i miei gusti, gira sempre per la scuola con maglie leggere nonostante il freddo che faccia" affermò Peterson
"Potremmo smetterla di parlare di questo Eric e tornare alla lezione?" domandai in imbarazzo, e poi lo sguardo pesante di Dylan che era fisso su di me iniziava a pesarmi
"Com'è? È carino?" rise Anita
"Basta" sbuffai "Professore lei non viene pagato per spiegare?" cambiai discorso, o almeno ci provai
"Già, ma sembra che a tutti importi più della tua nuova felpa che della mia lezione" osservò retorico
"Ora come ora anche le formiche sembrano più interessanti della sua lezione" sussurrò Andrew facendoci ridere tutti
"Foster, odio sempre di più il tuo sarcasmo" lo assecondò il professore

Tutti sembrarono dimenticarsi della storia della felpa per mia grande fortuna e tornammo a fare lezione per poi dividerci alle 11 e andare nelle proprie aule. Mi toccarono la matematica e la filosofia per poi passare direttamente in mensa. Indossavo ancora la felpa di quel tizio dato che il freddo non era diminuito e avevo evitato di prendere la mia per impedire di rompere qualcosa nello zaino.
"Ma quanto mangi" rise Cody rivolto a Blaire
"Mi sembrava di morire" sussurrò lei con la bocca piena di cibo
"Hey Madison" la chiamai vedendola entrare in mensa con Anita
Le feci segno di venire qui e lei indecisa venne verso di noi per poi sedersi al mio fianco
"Ok, che mi sono perso?" domandò incredulo Dylan
"Fino a qualche giorno fa voi due vi odiavate a morte" sussurrò Andrew impaurito
"E ci odiamo ancora" affermai
"Ma dopo un 'incidente' abbiamo deciso di instaurare una lunga tregua" continuò lei
Io e Madison ci dammo il pugno per poi ridere insieme agli altri che erano come increduli davanti quella scena
"Lucas sembri un cadavere" osservai divertita
"È che non oso immaginare la scena di voi due amiche" sussurrò stordito
"Tranquillo per un po' starò buona e non darò fastidio neanche a te" sorrise Madison da stronza facendolo impaurire ancora di più

"Hey Boss" sentimmo gridare
Ci voltammo tutti verso l'entrata della mensa dove c'era il tizio della felpa, cosa voleva ora?
Si avvicinò al nostro tavolo e strusciò una sedia verso di me dove Madison fece spazio per fargli posto. Si sedette e appoggiò un braccio intorno alle mie spalle per poi esclamare sotto lo sguardo di tutti

"Cosa fai di bello stasera?" Sorrise e sentii gli occhi di Dylan addosso, e percepii che era molto arrabbiato

Continue Reading

You'll Also Like

12.6M 436K 111
Caroline Night è una ragazza che deve lavorare per sistemare i danni del padre ormai scomparso da anni. Per colpa di un vecchio patto tra la sua fam...
Because Of Her By

Teen Fiction

30.8K 2.4K 42
Elizabeth West ha passato tre anni a cercare di essere invisibile alla Weston High. Mentre le sue amiche si affannavano per conquistarsi un posto d'é...
438K 21.6K 78
«𝐒𝐚𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐚? 𝐌𝐢 𝐟𝐚𝐢 𝐬𝐜𝐡𝐢𝐟𝐨. 𝐍𝐨𝐧 𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐨𝐧𝐞𝐫𝐨̀ 𝐦𝐚𝐢, 𝐃𝐲𝐥𝐚𝐧. 𝐏𝐞𝐫 𝐦𝐞 𝐬𝐞𝐢 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐞 𝐩𝐮𝐨𝐢 𝐦𝐚...
4.6M 119K 32
/SOTTO REVISIONE⚠️/ La vita di Alexandra Morris non potrebbe essere più monotona; Le sue priorità sono lo studio, avere ottimi voti e puntare sempre...